HomeCriptovaluteEthereumArbitrum: cos’è e cosa comporta per il mondo crypto

Arbitrum: cos’è e cosa comporta per il mondo crypto

Qualche giorno fa il popolare DEX Uniswap ha comunicato la decisione di aggiungere alla V3 il supporto per il Layer 2 di Arbitrum, ma di cosa si tratta? 

Arbitrum e la scalabilità di Ethereum

Come livello numero due di Ethereum, Arbitrum si pone come una soluzione per scalare questa blockchain, un po’ come Lightning Network vuole fare per Bitcoin.

Anche se il progetto è ancora in fase di test, si tratta di una soluzione che potrebbe aiutare a migliorare la velocità e il livello di complessità di ogni tipo di smart contract basato su Ethereum, quindi per esempio utile anche per tutte le applicazioni decentralizzate della DeFi e magari anche per gli NFT.

Gli smart contract su cui si base Arbitrum aumentano quindi le capacità delle singole dApp e riducono notevolmente i costi di commissione sulle transazioni.

Anche se Arbitrum richiede comunque dei costi per gli smart contract nativi sul Layer 1, si tratta di prezzi bassi e solo per l’archiviazione ed il calcolo on-chain, indipendentemente dal numero di risorse utilizzate.

Il lancio di questo progetto è stato talmente importante e sentito dalla community crypto che la scorsa settimana ha contribuito a ridurre le commissioni del gas fee di Ethereum. C’è però anche da dire che di recente, rispetto agli inizi di maggio, le transazioni di ETH sono in ogni caso diminuite, anche forse visti i cali dei prezzi.

Come dichiarato dallo stesso Vitalik Buterin, founder di Ethereum, i rollup come Arbitrum sono una tecnologia rapida per far scalare le dApp, quindi Arbitrum potrebbe davvero essere un modo per intervenire sui costi di commissione della blockchain. 

Ethereum 2.0., la DeFi e gli NFT

Molti attendono per questo motivo il rilascio di Ethereum 2.0. e della Proof of Stake su questa blockchain proprio per avere dei costi di commissione sulle transazioni sempre più bassi, e quindi nel frattempo stanno nascendo soluzioni alternative come i rollup oppure blockchain e progetti come Matic e Polkadot.

Questo problema è molto sentito nella DeFi, visto che la applicazioni decentralizzate sono basate su smart contract che eseguono centinaia di operazioni al secondo, ovvero transazioni, e se ognuna di queste transazioni viene a costare 80 dollari – come è successo quando la rete di Ethereum era particolarmente intasata – è ovvio che le procedure diventano un dispendio di denaro assoluto.

Inoltre, con l’hype degli NFT e tutti i minting e drop di opere anche tutti gli artisti e i creator del settore iniziano a porsi il problema di come risparmiare sui costi di commissione e, anche se il mercato dei non fungible token esiste anche su blockchain come Cardano, Solana e EOS, queste ancora non sono paragonabili, in termini di adozione, ad Ethereum. 

Per tutti questi motivi, la ricerca di nuove soluzioni per scalare Ethereum sta diventando sempre più florida e Arbitrum potrebbe davvero cambiare le sorti del mercato crypto.

Amelia Tomasicchio
Amelia Tomasicchiohttps://cryptonomist.ch
Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un'autrice di diversi magazine crypto all'estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist, oltre che Italian PR manager per l'exchange Bitget. E' stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro "NFT: la guida completa'" edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.
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