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La Francia testa con successo la CBDC

La Banca di Francia (Banque de France) ha condotto con successo un test per CBDC (Central Bank Digital Currency).

Lo ha annunciato lo stesso istituto francese.

L’esperimento ha coinvolto anche SEBA Bank ed è andato in scena lo scorso 18 giugno. Il test prevedeva di utilizzare la CBDC per simulare un regolamento di titoli quotati  e innescare quindi la consegna in TARGET2-Securities (T2S). Per farlo, la banca centrale francese ha simulato il rilascio di una valuta digitale su una blockchain pubblica, occupandosi del controllo e della riservatezza delle transazioni, grazie ad uno smart contract creato per questo scopo.

Oltre a SEBA Bank, hanno partecipato anche Banque Internationale à Luxembourg and LuxCSD. 

I test non sono finiti qui: la Banque de France fa sapere infatti che proseguirà con altri test ancora nel corso dell’anno. I risultati e l’esperienza generata serviranno a dare un contributo all’Unione Europea nell’eventuale sviluppo di una central bank digital currency.

Nathalie Aufauvre, General Director of Financial Stability and Operations ha spiegato:

“Questo esperimento ha permesso di dimostrare le possibilità di interazione tra infrastrutture convenzionali e distribuite. Inoltre apre la strada ad altre alleanze al fine di beneficiare delle opportunità offerte dagli asset finanziari in un ambiente blockchain”.

Una CBDC in Francia

La Francia in realtà non può emettere una sua valuta digitale in quanto la sua moneta corrente è l’euro. Questo vuol dire che i test portati avanti dalla Banque de France serviranno più probabilmente a verificare le funzionalità di un eventuale euro digitale. 

Ad emetterlo però sarà la BCE. Sebbene il rilascio sembra al momento lontano, l’Europa però sembra fare progressi e procedere più spedita degli Stati Uniti. Negli USA infatti il dollaro digitale è solo ancora in fase di studio.

L’Unione Europea, al contrario, nel 2022 potrebbe lanciare un suo wallet digitale che servirà a conservare non solo denaro ma anche documenti dei cittadini membri. Però Christine Lagarde, presidente della BCE, sembra non avere fretta: aveva infatti ipotizzato che il rilascio dell’euro digitale potesse richiedere ancora quattro anni. 

Per le banche centrali il ricorso alle CBDC sembra ormai un percorso obbligato: il rischio infatti è che possano prendere fin troppo il sopravvento le stablecoin, monete ritenute a carattere “privato”.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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