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Mario Draghi non ha investito in Bitcoin Era

Ultimamente sta circolando una nuova bufala che riguarda un improbabile investimento del premier Mario Draghi in Bitcoin Era, o un altri presunti software con nomi simili. 

Questa volta però la polizia postale si è interessata alla questione. 

Bufale di questo tipo, sempre molto simili tra di loro, circolano ormai da anni, purtroppo, evidentemente perché “funzionano”. 

Si tratta di finti articoli di testate giornalistiche conosciute, riconoscibili dal fatto che l’indirizzo del sito su cui sono pubblicati non corrisponde a quello delle testata giornalistica a cui sono associati, in cui vengono riportate menzogne per convincere i malcapitati ad inviare denaro ai truffatori. 

In genere coinvolgono sempre una celebrità, come nel caso specifico di Mario Draghi, che però risulta non avere nulla a che fare né con gli autori della bufala, né con i truffatori. 

La truffa di Mario Draghi che (non) ha investito in Bitcoin

La bufala sostiene che al celebrità stia facendo molti soldi grazie ad un improbabile software di trading automatico con le criptovalute, chiamato a volte Bitcoin Era, ed altre volte con nomi simili. 

La stessa bufala cerca di convincere gli ingenui lettori ad inviare circa 250€ ad un sito web che in realtà serve solo ed esclusivamente per farsi inviare il denaro. 

Il software di trading automatico pubblicizzato molto probabilmente non esiste nemmeno, e ciò che viene mostrato sul sito sono solamente falsità che hanno l’unico scopo di convincere gli ingenui. 

La bufala promette guadagni stratosferici, addirittura milionari, e anche solo per il fatto che nasconde il reale rischio degli investimenti in criptovalute risulta essere facilmente riconoscibile. Tuttavia molte persone, probabilmente attratte più della speranza che dalla realtà dei fatti, finiscono per credere a queste menzogne, ed inviare i loro soldi ai truffatori. L’unico risultato che ottengono, ovviamente, è quello di perdere il loro denaro. 

Purtroppo, nonostante questo genere di truffe spopoli online ormai da diversi anni, la polizia postale fa enorme fatica ad individuare i truffatori ed arrestarli. 

Quello che ha scoperto indagando proprio su Bitcoin Era è che il programma che si poteva scaricare dal sito di fatto era “vuoto”, ovvero senza alcuna reale funzionalità. 

Il PM Maurizio Arcuri ha accusato gli ignoti ideatori di questo raggiro di truffa, abusivismo finanziario e sostituzione di persona, ma non sono ancora stati individuati. 

Infatti sebbene la polizia postale, su delega della procura, stia provando a risalire al server che ha ospitato il sito fake, non è ancora riuscita a trovare l’autore originale del sito stesso, perchè “l’impresa disseminata di tranelli studiati ad arte dal programmatore per dirottare la ricerca”.

In genere inoltre si tratta di persone che operano all’estero, cose che li rende estremamente difficili da individuare e bloccare. 

Per questo motivo sono anni che continuano di fatto ad operare quasi indisturbati. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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