Nelle sole ultime tre settimane, il co-founder di Ripple, Jed McCaleb ha venduto 150 milioni di XRP, pari a circa 90 milioni di dollari.
Lo riferisce U.today analizzando le transazioni dell’indirizzo rEhKZcz5Ndjm9BzZmmKrtvhXPnSWByssDv.
Jed McCaleb è uno dei co-fondatori di Ripple Labs ed è stato il primo CTO (Chief Technology Officer) dell’azienda nel 2012. È uscito da Ripple nel 2013 per co-fondare la Stellar Development Foundation.
Ad oggi, McCaleb risulta possedere ancora sul suo wallet ben 590 milioni di XRP, per un controvalore superiore ai 350 milioni di dollari, e continua a riceverne da Ripple come parte dell’accordo di buonuscita del 2013.
Ad esempio, il 7 giugno aveva ricevuto oltre 291 milioni di XRP da Ripple.
Analizzando le transazioni del suo indirizzo principale con XRPscan, emerge che dal 21 giugno McCaleb ha ritirato ben 150,7 milioni di token XRP e li ha spostati sugli exchange per venderli.
McCaleb vende XRP con regolarità, spostando i suoi XRP in più transazioni di importo inferiore ogni settimana.
Ad esempio, nelle ultime tre settimane ha fatto transazioni di importo compreso tra 4,8 e 6 milioni di XRP a transazione, per poi aumentare l’importo medio a circa 9,8 milioni di XRP.
Gli XRP detenuti da Jed McCaleb
In altre parole, sta vendendo gran parte degli XRP già in suo possesso, e potrebbe continuare a vendere anche gran parte di quelli che riceverà da Ripple in futuro.
Ad oggi, in totale, dei 100 miliardi di token XRP creati, solo 46,2 miliardi sono in circolazione, perchè i restanti 53,8 miliardi sono ancora nelle mani di Ripple, quindi gli importi rilasciati mensilmente a McCaleb sono solo una piccola parte degli XRP ancora in possesso della società.
Nell’ultimo mese il prezzo di XRP è sceso del 30%, ma rispetto ad un anno fa è triplicato. Tuttavia il record massimo storico di 3,4$ di gennaio 2018 non è ancora mai stato raggiunto, e ad oggi il prezzo risulta ancora inferiore dell’82% rispetto ad allora.
Dopo aver raggiunto quel prezzo straordinario, in piena bolla speculativa, XRP iniziò subito a perdere valore, tanto che un mese dopo era ampiamente tornato sotto il dollaro. Anzi, a dicembre dello stesso anno era sceso anche sotto quota 0,3$, ovvero perdendo oltre il 90% del valore rispetto ai massimi, e tornando ai valori pre-bolla.
Solo a fine 2020 il prezzo tornò a crescere, avvicinando nuovamente una prima volta gli 0,7$, per poi ridiscendere e risalire fino a circa 1,8$ a metà aprile 2021. Da allora è tornato sotto quota 0,7$.