Una nuova ricerca della piattaforma leader mondiale di social trading, eToro, rivela che gli investitori retail ritengono che l’aumento dell’inflazione sia attualmente la più grande minaccia per i portafogli.
Per l’iniziativa Retail Investor Beat di eToro sono stati intervistati 6.000 risparmiatori in 12 Paesi, ed è emerso che l’aumento del costo di beni e servizi ha portato a diverse modifiche nei portafogli gestiti, con l’acquisto e la vendita di determinati asset.
Ad esempio, il 40% degli intervistati hanno notato che i metalli preziosi, come l’oro rappresentano il miglior acquisto di materie prime nei prossimi 12 mesi.
Complessivamente, il 25% ha affermato di effettuare investimenti in criptovalute e asset digitali. Invece, prendendo esclusivamente in considerazione il Regno Unito, osserviamo che la percentuale è pari al 17%.
Dai risultati del sondaggio si evince che gli investitori di età compresa tra 18 e 34 anni sono stati i più favorevoli alle criptovalute e alla blockchain, con il 46% che dichiara di possedere nel proprio portafoglio finanziario questa tipologia di prodotti.
L’inflazione si è concretizzata quest’anno quando i rendimenti dei titoli di stato sono saliti ai livelli pre-pandemia. Un indicatore basato sul mercato, ovvero il tasso di breakeven calcolato tra i rendimenti dei Treasury a 5 anni e le obbligazioni indicizzate all’inflazione è balzato al valore più alto mai registrato in quasi 13 anni.
A livello globale, il 38% degli investitori retail considerano una vera minaccia l’inflazione; andando invece ad analizzare i dati relativi a singoli Stati vediamo come in Germania (48%), in Polonia (55%) e negli Stati Uniti (51%) i detentori di investimenti siano più preoccupati dei colleghi inglesi (38%).
Inoltre, due risparmiatori su cinque credono che i mercati globali siano a rischio bolla finanziaria poiché i prezzi delle azioni raggiungono nuovi massimi, che non sono giustificati dall’andamento dei fondamentali di mercato.
Solo il 15% dei 6.000 investitori intervistati ritiene che i mercati siano equi o sottovalutati, mentre il 45% non si è espresso in merito, segnalando incertezza sull’andamento futuro del mercato.
Tuttavia, nonostante le opinioni divergenti, i dati di eToro mostrano che solo uno su quattro degli intervistati, cioè il 27%, ritiene che sia probabile un crollo significativo dei prezzi delle azioni nei prossimi mesi. Invece, in Italia è il 26% dei risparmiatori e dei piccoli investitori ad essere preoccupato per un imminente crac.
Ben Laidler, Global Markets Strategist di eToro, ha commentato i risultati e le risposte delle interviste:
“I dati mostrano che gli investitori retail hanno portafogli bilanciati; sono 60:40. Stanno tenendo contanti e si stanno concentrando su fondamentali come la diversificazione per ripartire il rischio, che è la regola d’oro quando i mercati sono imprevedibili, come lo sono stati negli ultimi mesi”.
Sempre secondo Laidler vale la pena ricordare che, mentre le valutazioni sono alte, le azioni sono attualmente a buon mercato rispetto alle obbligazioni, e il fatto che solo un investitore su quattro crede che ci sarà un tracollo finanziario prima della fine dell’anno, suggerisce che molti risparmiatori sono disposti, al momento, a continuare a pagare le valutazioni attuali.
L’indagine da parte di eToro, la piattaforma di investimenti multi-asset, ha quindi rilevato un pronunciato aumento della domanda al dettaglio di metalli preziosi, energia rinnovabile, crypto asset e immobili per contrastare la minaccia dell’inflazione. In conclusione, le informazioni raccolte ci mostrano che la maggioranza degli intervistati (53%) pensi che i propri investimenti miglioreranno nei prossimi 12 mesi.