Binance ha annunciato ufficialmente che chiuderà la possibilità di utilizzare prodotti derivati, come i future, sul suo sito ai clienti di Hong Kong.
Qualche giorno fa aveva fatto qualcosa di simile già anche per Germania, Italia e Paesi Bassi, dopo il warning ricevuto dall’autorità di vigilanza italiana sui mercati finanziari.
L’exchange riferisce che gli utenti di Hong Kong non potranno più aprire nuovi conti per prodotti derivati con effetto immediato, ed avranno 90 giorni di tempo, a partire da una data che verrà annunciata successivamente, per chiudere tutte le loro posizioni ancora aperte sui derivati.
Nell’annuncio ufficiale si legge:
“Limiteremo gli utenti di Hong Kong per quanto riguarda i prodotti derivati (inclusi tutti i futures, le opzioni, i prodotti a margine e i token con leva) in linea con il nostro impegno alla conformità”.
Stando a quanto riferito nell’annuncio, Binance sarebbe il primo importante exchange crypto a limitare in modo proattivo l’accesso ai prodotti derivati agli utenti di Hong Kong.
Pertanto, pur di non violare alcuna norma vigente nei vari paesi in cui è attivo, l’exchange sta ritirando in alcuni paesi le sue offerte di prodotti regolamentati, qualora non sia autorizzato ad offrirle ai clienti di quei paesi. Non è tuttavia da escludere che in futuro possa ottenere le dovute autorizzazioni, e riaprire questi servizi.
La scelta di Binance nei confronti di future e derivati
Una cosa curiosa però è che queste iniziative sono tutte molto recenti, e seguenti al warning emesso dalla Consob italiana, mentre la prima segnalazione di Binance Futures fu effettuata dalla CVM brasiliana a luglio dell’anno scorso, e poi ripresa il mese successivo dalla stessa Consob.
Probabilmente Binance deve aver sottovalutato l’importanza di quelle segnalazioni, anche perchè se dopo una segnalazione di questo tipo non si interviene, il warning prima o poi di fatto scatta in automatico. Forse la società ha deciso di attendere il warning per comprendere quanto sul serio facesse la Consob, ma in questi casi le agenzie governative di vigilanza sui mercati finanziari fanno sempre sul serio.
Se non altro però l’exchange dimostra una chiarissima volontà di operare nel pieno della legalità, visto che appare disposto addirittura a rinunciare ad una fetta importante dei propri introiti in questi paesi pur di mettersi in regola con le normative, o perlomeno cessare di operare senza le dovute autorizzazioni.
Alla luce di ciò, è possibile immaginare che in futuro potrebbe prendere iniziative simili anche in altri paesi, fino a che non dovesse riuscire ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per poter offrire questi prodotti regolamentati a norma di legge.
Va ricordato che Binance ha solo 4 anni di vita, e che potrebbe volerci un po’ per ottenerle tutte.