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L’emendamento all’Infrastructure Bill per salvare il settore crypto

Tre senatori USA hanno presentato un emendamento all’Infrastructure Bill per salvare il settore delle criptovalute, tra di loro c’è Cynthia Lummis insieme ai colleghi Wyden e Toomey.

La proposta di legge è in discussione del Congresso statunitense.

Come ha spiegato il CEO di Coinbase Brian Armstrong, all’interno di questa legge fiscale complessa e che tocca diversi settori, c’è una parte che rischia di compromettere il settore crypto.

Infatti al suo interno si definiscono broker chiunque effettui trasferimenti di beni digitali. Questo vorrebbe dire andare ad includere tra i broker non solo gli exchange quali Coinbase ma anche i minatori, i validatori, gli smart contract. Il problema è che alcuni di questi soggetti non sono entità fisiche e tantomeno giuridiche, e a differenza di Coinbase non hanno né struttura né mezzi per contribuire al sistema di tassazione USA, come vorrebbe questa legge.

L’emendamento salva crypto dell’Infrastructure Bill

Nel suo intervento in Senato, Cynthia Lummis a proposito del suo emendamento ha spiegato che farlo approvare è necessario per far mantenere agli Stati Uniti la posizione di leader dell’economia globale:

“L’America è un paese di innovatori. In questo momento il sistema finanziario si sta evolvendo davanti ai nostri occhi. I ledger distribuiti, i beni digitali e altre forme di tecnologie finanziarie sono nelle prime fasi di trasformazione del modo in cui condividiamo e conserviamo i valori. Queste tecnologie hanno il potenziale per creare una nuova e vasta opportunità economica, ridurre i rischi sistemici nella nostra economia e creare un sistema finanziario più inclusivo. La leadership americana nell’economia globale è un privilegio, non un diritto. L’Europa, la Cina e Singapore hanno iniziato a implementare la tecnologia finanziaria e a integrarla nella loro economia”.

Poi ha spiegato il contenuto del suo emendamento:

“È molto semplice, chiarisce nella legge ciò che la maggior parte di noi già crede – che i validatori dei dati dei ledger distribuiti come i minatori e gli stakers, i fornitori di wallet hardware e gli sviluppatori di software non dovrebbero essere tenuti a riportare i dati delle transazioni all’IRS”.

Infine, ha concluso:

“Questo emendamento è un primo passo in un lungo viaggio verso l’America rinnovare l’impegno per l’innovazione e per mantenere il suo ruolo di leader nell’economia globale.”

L’altro emendamento

Tuttavia ci sarebbe un altro emendamento che si oppone a questo e che rischia di affossarlo. Sebbene non sia disponibile un testo, sembra che questa versione lasci le porte aperte a una possibile maggiore inclusione di soggetti nella definizione di crypto broker.

L’Infrastructure Bill punta a rivedere il sistema fiscale per avere maggiori entrate nelle casse dello Stato.

Per questo obbliga i provider di servizi crypto a comunicare i dati delle transazioni all’IRS. Ma un settore dove regna la decentralizzazione non vede tutti i soggetti coinvolti attrezzati per questo.

Le trattative sono in corso, ma se l’emendamento di Cynthia Lummis non fosse approvato, il settore crypto negli Stati Uniti si troverebbe ad affrontare serie difficoltà per essere conforme alla normativa fiscale.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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