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Bitcoin: scetticismo sull’adozione in El Salvador

La prossima settimana Bitcoin diverrà definitivamente ed effettivamente moneta a corso legale in El Salvador. 

Il paese da tempo non ha una sua vera e propria moneta nazionale, e di fatto utilizza il dollaro statunitense come moneta di uso comune. Negli ultimi tempi però sempre più salvadoregni utilizzano ancora bitcoin, soprattutto per le rimesse in denaro che vengono inviate dall’estero, e che costituiscono una parte decisamente rilevante del PIL nazionale.

Bitcoin valuta legale in El Salvador

Quindi a partire dalla prossima settimana il paese avrà due valute a corso legale, ovvero il dollaro USA e BTC.

Tuttavia ci sono ancora molte persone scettiche riguardo questa decisione tanto innovativa quanto curiosa.

Lo riferisce The Guardian, secondo cui una serie di sfide tecnologiche, finanziarie e criminali, minacciano di far affondare il piano del presidente Nayib Bukele, ovvero quello di guidare l’economia del paese fuori dalle sue attuali acque agitate sull’onda delle criptovalute.

Sebbene pare proprio che il piano sia questo, la mera introduzione di bitcoin come valuta a corso legale nel paese non necessariamente deve per forza produrre tali risultati.

Ovvero, bisognerebbe distinguere nettamente tra ciò che desidera l’attuale capo politico del paese, e ciò che desiderano invece i cittadini, e tra l’inevitabile narrativa distorta della propaganda politica, e la descrizione delle reali condizioni di vita dei salvadoregni.

In altre parole, i politici vanno e vengono, e qualsiasi campagna di propaganda politica è destinata ad avere una fine (spesso breve), ma bitcoin resta. Quindi più che concentrarsi sull’eventuale successo dell’iniziativa politica di Bukele, bisognerebbe invece concentrarsi sui reali effetti sul lungo periodo di una decisione di questo tipo, che in realtà esula completamente dalla carriera politica dell’attuale presidente.

I rischi connessi a Bitcoin

Comunque sia, la sfida c’è, ed è reale, visto che ad esempio il paese soffre ancora troppo spesso di blackout elettrici che rendono le valute digitali completamente inutilizzabili. Tuttavia ciò, ad esempio, riguarda anche i dollari USA, tranne che per quanto riguarda l’utilizzo di banconote e monete fisiche.

Altro problema è la volatilità del prezzo di BTC in dollari, risolvibile per ora solo consentendo cambi molto rapidi di bitcoin in dollari.

Molti problemi legati all’utilizzo quotidiano concreto di BTC hanno già delle soluzioni, ma è difficile immaginare che possa essere semplice adottarle in un paese come El Salvador. Probabilmente servirà semplicemente del tempo, e non bisogna attendersi che tutto fili liscio fin dal primo momento.

Alcuni invece sono oggettivamente di difficile risoluzione, come ad esempio quelli legati al rischio di trasformare il paese in un centro per il riciclaggio di denaro sporco. 

Lo afferma ad esempio l’economista locale Ricardo Castañeda, secondo cui il presidente non ha compreso appieno le implicazioni della nuova legge che rende bitcoin valuta a corso legale nel paese, ed in particolare il rischio di “convertire il Paese in un paradiso per il riciclaggio di denaro”.

D’altronde il centroamerica è già ampiamente noto per essere popolato da diversi paradisi fiscali, ed in questo El Salvador potrebbe non fare eccezione.

Inoltre il Guardian riferisce anche che il quadro normativo per l’applicazione della legge deve ancora essere pubblicato, e si vocifera che potrebbero esserci dei ritardi. A ciò va aggiunto che Moody’s ha declassato il debito salvadoregno per i timori di una “governance indebolita”, e l’ FMI che dovrebbe concedere un prestito da 1 miliardo di dollari è scettica.

In casi come questi però è piuttosto ovvio che vi sia scetticismo, dato che l’incertezza e le novità assolute generano sempre inevitabilmente dubbi, e quindi paure.

La reazione della popolazione

Detto questo, si stima che circa i due terzi degli abitanti del paesi non sia disposta ad accettare BTC come mezzo di pagamento, perlomeno per ora.

Ma osservando la situazione da un altro punto di vista, il fatto che più del 30% della popolazione sia disponibile ad accettare bitcoin, e che già in molti lo stiano effettivamente utilizzando per inviare rimesse dall’estero, in realtà sembra indicare un possibile buon inizio, ovvero un primo piccolo ma significativo passo su un percorso che si annuncia lungo e tortuoso, ma assolutamente percorribile.

Probabilmente che cerca di giudicare questa iniziativa ancor prima che sia messa in pratica sbaglia, e forse sarebbe il caso di attendere almeno qualche mese prima di esprimere un qualsiasi tipo di giudizio a riguardo, anche perchè in passato più volte Bitcoin è riuscito a stupire andando ben al di là delle aspettative degli scettici.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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