Martedì 7 settembre è stato presentato, in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, un film documentario sull’Afghanistan che è stato parzialmente finanziato con criptovalute.
Summary
“Beyond the border”, il film sull’Afghanistan finanziato in criptovalute
Il docufilm, intitolato “Beyond the border” e diretto dal regista indiano Naseer Khanday, racconta la storia di due americani, che trascorrono alcune settimane di vacanza in Afghanistan, più precisamente nella valle del Bamiyan, con l’obiettivo di regalare a gruppi di ragazzi del posto quanti più snowboard possibili per farli distrarre e allontanare dallo stato di desolazione e di abbandono in cui vivono.
L’Italia ospita il docufilm innovativo a Cinecittà
Gli attuali tragici avvenimenti hanno spinto le aziende co-produttrici Burkhan World e Yugen Media a presentare il documentario ad un evento organizzato e moderato da Mirko Negri presso l’Italian Pavillion di Cinecittà, dove appunto si svolgono le iniziative istituzionali più importanti del Festival.
Per finanziare la produzione iniziale, Suril Desai CEO di Yugen Media ha utilizzato parte dei suoi profitti ottenuti da Bitcoin (BTC) e proprio riguardo a questa tipologia di investimenti ha dichiarato:
“L’utilizzo delle criptovalute per finanziare parzialmente una storia così importante in questo momento attraverso Alt-Finance, mostra come l’innovazione possa aiutare le persone in tutto il mondo e non essere utilizzata solo per guadagni monetari immediati”.
L’alternative finance si riferisce a canali, processi e strumenti finanziari emersi al di fuori del sistema finanziario tradizionale delle banche regolamentate e dei mercati dei capitali. L’’utilizzo del crowdfunding o delle crypto rientra nel concetto di finanza alternativa ne è un esempio.
Inclusione culturale dei Paesi dell’Asia centrale e sudorientale
Desai ha inoltre annunciato che, sempre in collaborazione con Burkhan Media, stanno lavorando alla creazione di un NFT basato sul docufilm “Beyond the border”. Investire sui non-fungibile token consentirà ai produttori di raccogliere fondi aggiuntivi per produrre i prossimi quattro documentari, già pianificati, che avranno come tema centrale l’inclusione culturale nei Paesi dell’Asia centrale e sudorientale.
La Burkhan World Production, che fa parte dell’ecosistema aziendale di Burkhan World Investment, attualmente crea film con l’obiettivo di mostrare in una nuova prospettiva i Paesi in via di sviluppo che hanno bisogno che il mondo li veda in una visione di pace e dia loro l’opportunità di portare il turismo e stabilizzare le economie.
La Burkhan investe e opera prettamente nel settore finanziario, da attività di mining a servizi di finanziamento, ma anche in quello tecnologico attraverso progetti di cybersecurity e in quello del real estate tramite investimenti in infrastrutture per le nuove smart cities.
Inoltre possiede tre Special Purpose Acquisition Companies, le cosiddette SPAC, da 250 milioni di dollari che ha in programma di quotare al NASDAQ entro la fine dell’autunno, incentrate sulle aree fintech, intelligenza artificiale, media content e gamification.
Shahal Khan CEO di Burkhan World ha affermato:
“La nostra visione è aiutare a sviluppare le economie da zero in modo che le persone abbiano una speranza di pace attraverso l’inclusione finanziaria”.