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La Russia dichiara guerra agli exchange crypto

La Russia sarebbe pronta ad impedire il trasferimento di denaro verso gli exchange crypto. Questa mossa si tradurrebbe come una sorta di ban verso il trading di criptovalute.

Il “quasi ban” della Russia verso gli exchange crypto

La notizia è stata rivelata da Bitcoin.com che cita fonti legate alla Banca Centrale della Russia.

Secondo quanto riportato, la CBR starebbe lavorando con le banche commerciali per impedire il trasferimento di denaro verso gli exchange crypto. Lo scopo è frenare gli “acquisti emozionali” di criptovalute soprattutto nelle piattaforme non autorizzate.

In un incontro dal titolo “Banks of Russia – XXI Century, Sergey Shvetsov, del consiglio direttivo della CBR, ha ribadito che le criptovalute sono un asset altamente rischioso.

Per questo la banca centrale russa resta fortemente scettica nei loro confronti.

Sergei Shvetsov

L’esponente della CBR avrebbe inoltre sottolineato il rischio che le criptovalute possano precipitare di valore, arrivando a zero. Ciò potrebbe accadere per centinaia di ragioni. Per questo ha dichiarato che l’intero settore si presenta come un campo minato.

La stretta della Russia

La Russia sembra molto preoccupata dell’espansione del settore crypto. La mossa anticipata dalla CBR segue un’altra stretta verso gli exchange crypto.

Nei giorni scorsi sempre Bitcoin.com ha riportato che la banca centrale ha dato mandato alle banche commerciali di identificare e bloccare carte e conti utilizzati da attività sospette. Tra queste nei criteri indicati figurano anche gli exchange crypto.

Tutto lascia pensare che la Russia contrasterà con ogni mezzo il diffondersi delle attività crypto, soprattutto laddove ritenga che tali business operino senza le dovute licenze.

Lo scopo dell’autorità monetaria è fare in modo che pagamenti e transazioni avvengano con una sola valuta: il rublo. 

La conseguenza di tutto questo è che le banche russe, pur essendo consapevoli dell’alta domanda di criptovalute, al momento non possono offrirle ai loro clienti.

È il caso di Tinkoff: la più grande banca online russa ha pubblicamente ammesso che è consapevole che i suoi clienti, in particolare gli istituzionali, sarebbero pronti ad investire in criptovalute, ma al momento la banca non può rispondere a questa domanda, perché la Banca Centrale Russa ha adottato una posizione molto dura sulle crypto.

Il rublo digitale

La Russia però non è insensibile alle evoluzioni tecnologiche. Elvira Nabiullina, governatrice in carica della BCR, in un’intervista esclusiva alla CNBC ha dichiarato che le valute digitali sono il futuro della Russia e del sistema finanziario, riferendosi però ad una versione digitale del Rublo.

Non è un mistero che la banca centrale russa sia al lavoro proprio per lanciare il rublo digitale.

Non si tratterebbe di una vera e propria criptovaluta, in quanto altamente centralizzata. Sarebbe infatti emessa e controllata dalla banca centrale e da un’apposita piattaforma di proprietà.

Consentirebbe transazioni rapide e con costi ridotti. Ma c’è da scommettere che diventerà anche l’arma per frenare l’ascesa di Bitcoin e delle altre criptovalute in generale.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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