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Janet Yellen, per il Ministro del Tesoro il debito USA è a rischio

Il Segretario del Tesoro americano Janet Yellen ha avvertito il governo che se non si interverrà sul tetto del debito, il tesoro finirà i soldi entro il 18 ottobre, scatenando una reazione a catena con effetti difficili da prevedere.

“Non è chiaro se potremo continuare a rispettare tutti gli impegni della nazione dopo quella data”, ha scritto Yellen in una lettera inviata alla speaker della Camera Nancy Pelosi, l’8 settembre, aggiungendo che questa previsione si fonda  sui pagamenti delle tasse stimati.

C’è il rischio di default per Janet Yellen

Il Tesoro avrebbe già dato fondo alle sue riserve straordinarie per far fronte ai pagamenti, da quando le norma sul tetto del debito è scaduta ad agosto posticipando alcuni pagamenti. 

Tali misure comprendono come scrive la Yellen:

Una sospensione di alcuni investimenti nel fondo pensioni e disabilità del servizio civile, nel Fondo per le prestazioni sanitarie dei pensionati del servizio postale e nel Fondo di investimento in titoli del governo del Piano di risparmio dell’economia del sistema pensionistico dei dipendenti federali”.

Se il Parlamento non interviene per alzare il tetto, il rischio serio è quello di un clamoroso default della prima economia del mondo.

L’inflazione alza la testa in Usa la fed pronta ad intervenire

Questa notizia arriva in un momento in cui in USA l’inflazione sta alzando la testa in maniera molto preoccupante. A giugno i prezzi al consumo sono cresciuti del 5,8%, il tasso più alto da 13 anni, e per questo motivo la FED, secondo molti osservatori, potrebbe essere pronta ad intervenire, riducendo il suo quantitative easing e alzando i tassi.

In questo contesto le criptovalute, che da tempo vengono considerate uno strumento antinflativo, potrebbero andare incontro ad un rinnovato interesse da parte degli investitori.Il fatto che abbiano i maggiori tassi di adozione proprio in quei paesi dell’America Latina, del Centro America e dell’Africa, sembra confermare questa tesi.

Nelle intenzioni del suo misterioso creatore, Satoshi Nakamoto, la creazione del Bitcoin doveva essere lo strumento in grado di non subire influenze dalle politiche monetarie delle banche per rispondere alle esigenze dei mercati.

Anche il fatto di prevedere un numero limitato di monete di Bitcoin (21 milioni), era pensato proprio come misura antinflativa.

“Nel mondo dei bitcoin, non usano il termine “inflazione” come fanno gli economisti, come aumento generale del prezzo al consumo. Invece, tendono a usarlo per indicare un aumento dell’offerta di moneta, ha affermato l’economista Frances Coppola. 

Debito USA Yellen
Debito USA, le parole di Jenet Yellen

Le autorità vogliono regolamentare e controllare le cripto

Non tutti chiaramente sono d’accordo con questa tesi. A luglio la senatrice Elizabeth Warren in una intervista alla CNBC ha detto di essere molto scettica sull’idea che il  Bitcoin potrebbe essere uno strumento per proteggersi dai periodi di alta inflazione affermando che a suo avviso:

“Le criptovalute non avranno le proprie pressioni inflazionistiche. Ma l’inflazione può provenire da una fonte diversa da quella che si ha con i dollari, guardiamo a cosa è successo grazie all’elevata volatilità del prezzo. L’idea che siano in qualche modo una protezione o una copertura, non credo sarà confermato nel tempo”.

A tal proposito la Warren si è detta convinta che le criptovalute dovrebbero essere maggiormente regolamentate, auspicando che presto possa nascere un ente regolatore come per esempio la FDA:

“Una volta abbiamo avuto davvero una FDA che si è alzata e ha detto: ‘Sai una cosa, testeremo i farmaci prima che entrino sul mercato. Assicureremo al pubblico che sono al sicuro.’ Poi guarda cosa è successo. Abbiamo ottenuto molti più investimenti e ovviamente un mercato molto più grande che ha aiutato il mondo intero”, come dire che maggiori regole e maggior controllo sarebbero un vantaggio per gli investitori. 

Stesso pensiero espresso pochi giorni dopo dal presidente della Federal Reserve Jerome Powell, che ha lamentato una completa deregulation delle criptovalute a cui bisognerebbe presto mettere fine. 

L’atteggiamento della SEC, che nel 2021 ha aperto una serie di indagini su molte primarie aziende crypto per presunte violazioni, dimostra come forse l’avvio ad una politica di maggiore regolamentazione del mondo cripto sia già iniziata.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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