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Sempre più crypto-città: dopo Miami, Seoul

Sono sempre di più le crypto-città che vogliono lanciare un proprio token. 

La prima è stata Miami che, ad agosto, ha annunciato il lancio di un token che serviva fondamentalmente a raccogliere donazioni. 

MiamiCoin, il token che migliora le città

Il token si chiama MiamiCoin (MIA), ed è stato lanciato da CityCoins

Stando a quanto rivelato da Anthony Pompliano, grazie a MiamiCoin la città ha incassato più di 10 milioni di dollari. Dollari donati dai cittadini per migliorare la città e la qualità della vita di loro stessi.

Secondo CityCoins in futuro potrebbe essere San Francisco ad emettere un suo token con le medesime modalità, ma si parla anche di New York, Austin, mentre Berkeley sta valutando l’emissione di obbligazioni su blockchain.

Anche al di fuori degli USA si stanno valutando ipotesi simili, come ad esempio a Singapore e Seoul. 

Proprio nella capitale della Corea del Sud il sindaco ha lanciato pubblicamente l’idea di creare una propria valuta digitale, chiamata S-coin, che potrebbe finanziare programmi di assistenza sociale. 

Oltre alle singole città, ci sono anche interi Paesi che stanno salendo sul carro delle criptovalute. 

In primis c’è El Salvador, che però ha scelto una strada differente, che non prevede la creazione di un proprio token, ma la semplice adozione di Bitcoin come moneta a corso legale, a fianco del dollaro americano.

Miami
Miami

 

Molti i Paesi che vogliono una valuta digitale

Altri paesi invece stanno valutando di lanciare una propria valuta digitale della banca centrale (CBDC): se ne contano già 81 paesi che stanno esplorando questa possibilità, tra cui Cina, Russia, Dubai, Bahamas, Svezia e Nigeria. 

Tuttavia le CBDC non sono per nulla criptovalute, e non hanno niente a che fare nè con Bitcoin nè con i token su blockchain come il MiamiCoin. 

Sono pertanto tre i percorsi differenti che si stanno sperimentando. 

Il primo è il più banale, ovvero l’emissione di una versione nativamente digitale della moneta nazionale già esistente. Per quanto possa essere un’idea innovativa, alla conta dei fatti non risulta però essere minimamente rivoluzionaria. 

Il secondo è già un po’ più rivoluzionario, perchè l’emissione di un token di una città consente di raccogliere fondi, come accaduto a Miami, in modo completamente nuovo e mai visto prima. 

Visti i risultati già ottenuti, c’è da immaginare che l’esempio di Miami possa essere seguito da molte altre città in futuro, anche perchè le amministrazioni cittadine spesso sono alla ricerca di fondi da investire per il miglioramente della qualità della vita. 

Le criptovalute e la svolta di El Salvador

Il più rivoluzionario però è certamente il terzo, ovvero l’adozione di una criptovaluta come Bitcoin come moneta a corso legale. Non è un caso che fino ad ora un unico Paese abbia azzardato una mossa così coraggiosa. E ad oggi non risulta che nessun altro Stato abbia fatto sapere di essere intenzionato a seguire l’esempio di El Salvador. 

Tuttavia per atti rivoluzionari come questo occorre del tempo prima che vengano metabolizzati, analizzati e compresi. Anche se l’esperimento in El Salvador per ora sembra essere riuscito, a solamente un mese dal lancio effettivo, la situazione del paese centroamericano che da anni non ha una valuta propria ed è costretto ad utilizzare una valuta estera come il dollaro, è in effetti piuttosto rara. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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