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Castle Craig, la clinica per i malati di Bitcoin

Il trading di criptovalute può creare dipendenza? Sì, ed è per questo che esiste una struttura dove trattare una sorta di disintossicazione, come si fa con alcool e droga. Si chiama Castle Craig e si sta specializzando anche per i “malati” di Bitcoin.  

La clinica Castle Craig

Castle Craig è una clinica riabilitativa nata nel 1988 in Scozia. Con gli anni è cresciuta ed è diventata un punto di riferimento per o suoi percorsi terapeutici. Oggi è presente non solo nei pressi di Edimburgo, ma anche a Londra, in Svezia, Irlanda e Paesi Bassi. 

Il suo focus è la cura dalle dipendenze di droga ed alcool, ma hanno trovato rifugio qui anche persone malate del gioco, depressi, sofferenti di ansia, con traumi, turbe legate a relazioni, o persone che soffrono di disturbi dell’alimentazione. 

La clinica si sta facendo conoscere anche per il trattamento di coloro che sono dipendenti dal trading di criptovalute

Come riconoscere la dipendenza da Bitcoin

Secondo Castle Craig la dipendenza dal trading va trattata come una sorta di ludopatia. In pratica i malati di trading sono degli scommettitori incalliti. 

I sintomi per riconoscere la dipendenza da trading crypto sono:

  • tensione muscolare;
  • ansia;
  • controllo costante dei prezzi, anche di notte, 
  • pensiero costantemente rivolto alle crypto anche mentre si fa altro. 

Secondo gli esperti di Castle Craig molti trader si ammalano perché pensano che stanno investendo, invece stanno scommettendo. Ciò è dovuto alle caratteristiche del mercato: migliaia di criptovalute su cui investire (o scommettere, a seconda dei punti di vista), in un’arena aperta H24, con una volatilità elevata che fa precipitare il trader nel vortice della speculazione. 

A creare dipendenza ci si mette anche la tecnologia: basta avere uno smartphone per essere sempre pronti ad entrare nel mercato. Anche i social media fanno la loro parte, con canali dedicati sulle varie piattaforme e i vari gruppi Telegram o whatsapp che danno consigli di investimento. 

Inoltre, spiegano dalla clinica, il web è pieno di storie di persone che ce l’hanno fatta e si sono arricchite con le crypto e questo porta voglia di emulazione. 

Per riconoscere la dipendenza di Bitcoin, la clinica Castle Craig usa dei particolari questionari e l’assistenza di specialisti. A loro starà il compito di capire se il paziente è passato dall’essere un normale trader alla condizione di malato. 

Alcuni indizi aiutano: i trader malati vivono la loro attività come una fuga dalla realtà e dallo stress e si sentono momentaneamente soddisfatti delle vittorie ottenute. 

Castle Craig
Castle Craig

I malati di Bitcoin

Secondo le ricerche condotte da Daniel Craig, i dipendenti dal trading crypto sono soliti controllare il prezzo delle criptovalute perché temono la FOMO, Fear of Missing Out, la paura di perdere il momento migliore per fare il giusto acquisto (o la giusta vendita). 

Similmente alla ludopatia, le persone affette cambiano i loro comportamenti che diventano distruttivi nei confronti della famiglia e del loro denaro. 

È qualcosa che colpisce 9 persone su 1.000 sebbene i  70 su 1.000 può diventare un problema.

Ne sono affetti più gli uomini che le donne, e sono soprattutto giovani. 

Come la clinica Castle Craig tratta la dipendenza di Bitcoin

La clinica castle Craig, come detto, tratta la dipendenza da trading come quella da ludopatia. Anzi, spesso la tratta in associazione ad altre dipendenze che affliggono il paziente. 

Uno dei trattamente applicati si chiama Cognitive Behavioural Therapy (CBT). Si tratta di un corso di un’ora di lezione in cui il terapista fa concentrare il paziente sul suo modo di pensare al trading e al comportamento da tenere. La terapia prevede anche l’uso di un diario. Sono previste anche sessioni di gruppo. 

Prima di ricorrere alla riabilitazione però ci sono dei semplici consigli da mettere in pratica per curarsi da soli(sebbene nulla può sostituire l’aiuto di un medico). Eccone alcuni:

  • limitare il tempo dedicato alle crypto;
  • ridurre il tempo di trading;
  • non considerare il trading come la forma principale per fare soldi;
  • dedicarsi ad altre attività.

Curarsi per se stessi

Spiega il terapista Tony Marini che il dipendente da Bitcoin nel controllare costantemente prezzi e piattaforme entra in crisi perché deve prendere delle decisioni rapide, quanto investire, se vendere, dove farlo. Un po’ come nel mercato azionario: 

“Per me è il gioco d’azzardo, alcune persone lo faranno come un business e possono farlo come un business, alcune persone diventeranno compulsivi su di esso e perdere tutto quello che hanno”.  

Per l’head therapist Jose Pereira:

“Ti toglie la vita, diventi un po’ ossessionato tutto il tempo, ti sei bloccato trascurando te stesso, trascurando la tua famiglia, i tuoi amici, le tue altre attività, trascurando la gioia della vita perché sei solo concentrato, ossessionato, e la compulsione di guardare dentro per scoprire ogni cinque minuti, dieci minuti, mezz’ora e diventa completamente una nuova dipendenza. Beh, è necessario andare alle radici del problema. Una cosa è il comportamento. È necessario mettere alcune regole e limiti su questo per fermarlo. Cominciamo a guardare cosa ti spinge a farlo, cosa stai cercando di ottenere da esso, cosa stai evitando nel farlo, così poi si va alla radice dei problemi”.

Chi arriva a questo livello deve curarsi e deve volerlo fare, non per gli altri ma per se stesso. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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