HomeCriptovaluteSchizza in su il tasso di inflazione in Usa

Schizza in su il tasso di inflazione in Usa

L’inflazione negli Stati Uniti sta rialzando la testa, registrando l’aumento annualizzato maggiore dal 2008. Il massiccio quantitative easing della Fed per far fronte alla crisi economica derivante dalla pandemia, ha contribuito ad alzare il tasso di inflazione. Questo potrebbe pericolosamente frapporsi alla ripresa economia.

Tassi di inflazione negli Stati Uniti

Il fondo monetario internazionale ha già avvertito le banche centrali della necessità di agire con un allentamento della politica espansiva in tema monetario, se l’alto tasso di inflazione dovesse proseguire.

“Mentre la politica monetaria può generalmente guardare attraverso aumenti transitori dell’inflazione, le banche centrali dovrebbero essere pronte ad agire rapidamente se i rischi di un aumento delle aspettative di inflazione diventano più materiali in questa ripresa inesplorata”, ha affermato nei giorni scorsi il consigliere economico e direttore della ricerca del FMI, Gita Gopinath.  “Le banche centrali dovrebbero tracciare azioni contingenti, annunciare trigger chiari e agire in linea con tale comunicazione”.

A peggiorare il quadro sono intervenuti i grossi rialzi generalizzati delle materia prima. Prima fra tutte il gas, aumentato di $ 1 al gallone rispetto allo scorso anno, mentre ora il prezzo medio del gas negli Stati Uniti è di $ 3,25 al gallone.

Inflazione USA
Inflazione USA

Inflazione e politica monetaria

Il grosso rischio che qualche economista sta paventando si verifichi per gli USA, è la stagflazione, e cioè quella situazione in cui una economia deve fare i conti con tassi di inflazione. Il vero ruolo delle banche centrali è quello di cercare di tenerla sotto controllo stimolandone la crescita, con adeguate politiche monetarie.

Per fare ciò le banche centrali hanno in mano lo strumento del tasso di interesse e quindi del costo di denaro. Un rialzo dei tassi di interesse dovrebbe determinare una minore circolazione di denaro e un conseguente raffreddamento dei prezzi. Mentre una politica espansiva dovrebbe fare l’esatto contrario. Per fare fronte alle conseguenze della pandemia tutte le banche centrali hanno adottato una politica molto espansiva, che però adesso si riflette sul tasso di inflazione.

All’inflazione si contrapporre la deflazione che contraddistingue un periodo in cui i prezzi diminuiscono. Non sempre questo fatto è positivo. Spesso si determina durante un periodo di crisi economica. Quindi il minor costo dei beni non si riflette positivamente su una situazione generale di disoccupazione, con un  minore potere d’acquisto da parte dei cittadini.

Inflazione e criptovalute

Sono anni che si discute sul potenziale ruolo del Bitcoin  delle principali criptovalute in chiave anti inflattiva, sia per la sua caratteristica di essere in un numero di pezzi limitati e sia per la disintermediazione. Uno dei principi sui quali si fondava la nuova valuta digitale nel 2009 era quello di essere libera dalle manipolazioni delle banche centrali.

Durante l’anno della pandemia, in un momento di crisi economica durissima, il Bitcoin è cresciuto di oltre il 200%. Questo proprio perché secondo gli esperti Bitcoin e le criptovalute sono diventati una sorta di riserva di valore contro i periodi di grande incertezza. 

Non è certo un caso se il Bitcoin e le criptovalute hanno tassi di adozione molto elevati proprio in Paesi, come il Venezuela, l’Argentina, la Colombia, e molti Stati africani.

Questo viene considerato da molti esperti come un valido argomento per considerare Bitcoin come un valido strumento per combattere periodi di alta inflazione. Non a caso anche i più scettici verso il mondo crypto, cominciano a valutare il Bitcoin come una riserva di valore digitale al pari dell’oro.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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