Coinzo il primo exchange di criptovalute turco con oltre 50 milioni di dollari di transazioni giornaliere ha comunicato lunedì la cessazione della sua attività di trading.
Summary
Coinzo supporta gli utenti della piattaforma
La società comunica che lascerà online la piattaforma per sei mesi, senza però la possibilità di effettuare compravendita di criptovalute. Questo solo per dare la possibilità ai propri utenti di ritirare i soldi. Non vengono date ulteriori spiegazioni sui motivi che hanno indotto l’exchange a prendere una simile decisione.
“Il nostro team di supporto continuerà a fornire soluzioni ai problemi dei nostri utenti durante questo processo”, scrive sul proprio sito Coinzo, assicurando che “tutte le lire turche e le criptovalute appartenenti ai nostri utenti sono al sicuro”.
Le partecipazioni in criptovaluta inferiori al limite minimo di prelievo verranno accreditate sui conti degli utenti in lire turche entro una settimana dall’annuncio.
Questa chiusura segue di pochi mesi quella di altri due grandi exchange turchi, Thodex e Vebitcoin. La chiusura di questi due exchange è stata la conseguenza della decisione della Banca Centrale turca, che ha vietato l’uso di criptovalute.
D’altra parte a settembre il premier turco Erdogan era stato molto duro con le criptovalute, affermando senza mezzi termini che il paese non supporterà mai le criptovalute.
Turchia e criptovalute
Le dichiarazioni di settembre del premier turco rappresentano un atteggiamento piuttosto contradditorio del Paese verso il mondo delle criptovalute. Da tempo la Banca Centrale ha allo studio un progetto in stato avanzato di una sua valuta digitale. La stessa Banca Centrale ad inizio aveva posto il divieto di utilizzare le criptovalute come forma di pagamento ed aveva messo una stretta ai principali exchange del Paese. Questo per evitare possibili collegamenti con il riciclaggio di denaro.
Secondo i dati di Chainalysis il Paese turco vanta il più alto tasso di transazioni su criptovalute del medio oriente, segno tangibile della loro diffusione fra la popolazione locale. Nel 2020 sarebbero circa 5 milioni i turchi che possiedono o investono in criptovalute. Da aprile 2020 a giugno 2021 le transazioni in criptovalute sono salite del 600%.
I problemi di Thodex
Su questo entusiasmo verso le criptovalute si sono abbattuti nei mesi alcuni scandali legati ad exchange e società crypto, come per esempio quello di Thodex.
Uno degli exchange più vecchi del Paese, fondato nel 2017, ha interrotto la sua operatività senza dare ulteriori spiegazioni. Nei giorni successivi la procura turca ha effettuato 62 arresti e spiccato un mandato di cattura internazionale per il fondatore dell’exchange, Faruk Fatih Ozer, volato forse in Albania o Thailandia, con il forte sospetto che abbia fatto sparire 2 miliardi di dollari dei propri utenti.
Questo fatto ha convinto la Banca Centrale a mettere una pesante stretta al mercato delle criptovalute. Anche altri exchange hanno così deciso di interrompere la propria attività, come annunciato lunedì anche da Coinzo.