HomeCriptovaluteBitcoinETF Bitcoin spot: “La SEC vuole frenare la crescita di BTC”

ETF Bitcoin spot: “La SEC vuole frenare la crescita di BTC”

Il lancio degli ETF sui futures Bitcoin ha entusiasmato il popolo crypto, ma molti restano convinti che la vera svolta sarà quando la SEC approverà gli ETF basati su bitcoin spot.

Se ne è parlato giovedì al Financial Innovation Summit tenuto da Bloomberg.

Michael Saylor: abbiamo bisogno degli ETF su Bitcoin spot

Al panel era presente il CEO di Microstrategy Michael Saylor secondo cui presto Bitcoin diventerà un asset più che strategico:

“Bitcoin è una proprietà e non una valuta, puoi tenerlo ed è lo standard con cui tutte le altre proprietà saranno giudicate. Lo leggo come una luce verde per le istituzioni e gli investitori mainstream per possedere bitcoin nel mondo occidentale. Penso che questa sia la cosa più significativa accaduta quest’anno”.

È proprio per questo che secondo il CEO di Microstrategy servono gli ETF su bitcoin spot: 

“Per farlo, c’è bisogno di un ETF spot. E una volta che questi ETF spot saranno lanciati, penso che si vedranno miliardi, poi decine di miliardi, poi centinaia di miliardi, poi trilioni di dollari fluire in essi”.

ETF Bitcoin spot
Gli ETF su Bitcoin spot ancora non sono stati approvati

ETF superiori e inferiori

Anche per Nic Carter, general partner di Castle Island Ventures e co-founder of Coin Metrics, gli ETF attualmente quotati sono dei prodotti “inferiori” rispetto agli ETF basati su Bitcoin diretto. 

A suo parere, se la SEC approvasse questo tipo di ETF, i fondi potrebbero attrarre investimenti da 100 miliardi di dollari in un mese. Del resto, spiega, in Canada questo tipo di strumenti ci sono già e funzionano: 

“Funzionano alla grande. Non c’è spiegazione per la reticenza ai livelli più alti qui ad approvare questo prodotto, che ovviamente dovrebbe esistere e renderebbe la vita immensamente più facile per tutti i tipi di investitori diversi”.

Ma allora perché la SEC si ostina a non approvarli? La risposta di Nic Carter è semplice: 

“In definitiva, il motivo è semplicemente sopprimere la crescita di Bitcoin”.

Per Hester Pierce, commissario della SEC nota anche come “crypto-mom” per le sue posizioni pro-criptovalute, i motivi sono altri:

“La ragione è che i mercati Bitcoin non assomigliano ai nostri mercati regolamentati dei titoli. La cosa con cui i regolatori sono più a loro agio sono i mercati che assomigliano ai nostri”.

Le differenze tra ETF di Bitcoin

Gli ETF approvati dalla SEC hanno come sottostante i futures di Bitcoin negoziati al CME. Questa scelta trova una spiegazione nelle parole del presidente della SEC Gary Gensler, il quale ben prima dell’approvazione dell’ETF di ProShares che ha debuttato lo scorso 19 ottobre al NYSE, aveva dichiarato di preferire ETF basati sui futures perché quello dei futures è un mercato regolamentato. 

Gli ETF di cui si parlava anche nel dibattito di Bloomberg hanno come sottostante proprio i Bitcoin fisici e non i contratti derivati. Ma alla SEC questa opzione non piace in quanto considera il mercato di BTC deregolamentato e passibile di frodi e manipolazioni.

Come hanno fatto notare due deputati che hanno scritto al presidente della SEC, Tom Emmer e Darren Soto, in realtà anche il mercato dei futures di Bitcoin, sebbene regolamentato, si basa comunque su quello degli exchange. Dunque mercato spot e mercato dei futures sono estremamente connessi ed esposti agli stessi pericoli. Per questo non ha molto senso l’avversione della SEC verso gli ETF basati su Bitcoin spot. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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