Ieri Edward Snowden ha dichiarato esplicitamente e pubblicamente di usare Zcash.
Zcash is the opposite: a decentralized, functional chain with a specific (and useful) purpose: enabling private transactions, something it does extremely well, even now (years later). I actually used it back then, and it worked.
— Edward Snowden (@Snowden) November 21, 2021
Summary
Perché Edward Snowden supporta ZCash
Snowden è famoso per le sue lotte a favore della libertà e dell’accesso libero e pubblico alle informazioni, quindi non stupisce questo suo endorsement a Zcash.
Zcash infatti è una di quelle criptovalute definite “ad alto livello di privacy”, perché consente di criptare le informazioni contenute nella sua blockchain pubblica. In particolare consente di non rendere leggibili pubblicamente gli importi delle transazioni e gli indirizzi di mittente e destinatario, nonostante le transazioni vengano registrate sulla sua blockchain pubblica.
Snowden vs Zucco: problemi di privacy
Ieri Giacomo Zucco ha accusato su Twitter Snowden di aver appoggiato Zcash nonostante si tratti a suo parere di una “garbage-coin” centralizzata, e di essersi schierato ingiustamente contro la mancanza di privacy di Bitcoin.
Snowden ha risposto affermando invece di ritenere Zcash una blockchain decentralizzata e funzionale, con uno scopo specifico: consentire transazioni private.
Ha anche aggiunto che ammira Zcash perché ha dimostrato cosa potrebbero fare concretamente le criptovalute per aiutare i cittadini, ribadendo la sua critica a Bitcoin per quanto riguarda “il suo enorme problema di privacy on-chain”.
Ha scritto:
“Quello che voglio vedere è un mondo in cui chiunque può pagare qualsiasi cosa, ovunque e in qualsiasi momento. Ciò non accade senza privacy”.
Zucco ha però poi sottolineato che Zcash in realtà è un progetto gestito da una società centralizzata con sede negli Stati Uniti, che addirittura minaccia di citare in giudizio le persone che usano il loro logo. Inoltre ha definito Zcash
“una shitcoin con “tasse” centralizzate integrate e molte bandiere rosse come possibile honeypot di privacy”.
Il punto è che Zucco, noto massimalista di Bitcoin, sostiene che Bitcoin sia realmente decentralizzato, a differenza di Zcash, e che consenta anche una certa protezione della privacy, se si utilizzano gli strumenti giusti (mixer, LN, eccetera).
La privacy di Bitcoin
A tal proposito va ricordato che dietro Bitcoin non c’è alcuna singola azienda, ma molte società che contribuiscono indipendentemente con i loro sviluppi. Inoltre il livello di privacy raggiunto ad esempio con LN è persino maggiore di quello delle privacy-coin, visto che le transazioni non vengono registrate sulla blockchain pubblica, e grazie all’aggiornamento Taproot è anche possibile rendere indistinguibili le transazioni di apertura e chiusura di canali LN.
Questo conflitto tuttavia non è destinato ad esaurirsi tanto in fretta, anche perchè va avanti da anni, con i massimalisti Bitcoin che molto difficilmente accetteranno di riconoscere ad altri progetti crypto meriti maggiori rispetto a quelli di Bitcoin.