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Bitcoin: hashrate di nuovo ai massimi di sempre

L’hashrate di Bitcoin è tornato ai massimi di sempre. 

Trattandosi di una stima, vi sono diverse fonti che calcolano valori differenti, ma tutte concordano sul fatto che negli ultimi giorni l’hashrate di Bitcoin ha fatto registrare i massimi livelli di sempre. 

Nuovo record dell’hashrate di Bitcoin

Il precedente picco massimo si era verificato ad inizio maggio, ovvero poco prima che il ban cinese del mining lo facesse crollare. Allora il prezzo di un BTC era di circa 57.000$. 

Secondo diverse fonti allora il picco giornaliero fu di circa 180 Eh/s, con un picco orario di circa 190. 

Tra il 6 e l’8 dicembre sono stati di nuovo superati i 180 Eh/s, con picchi orari superiori a 190. 

Quindi più o meno il livello dei giorni scorsi è lo stesso dei picchi massimi di inizio maggio, anche se per alcune fonti in realtà nei giorni scorsi sarebbe stato registrato il nuovo massimo storico assoluto. 

Le stime

Ad esempio CoinWarz stima che il 6 dicembre si sia toccato un picco orario massimo addirittura di 215 Eh/s, ovvero ben superiore ai 191 di maggio. 

Secondo Ycharts invece il 6 dicembre si sarebbe verificato un picco giornaliero di quasi 191 Eh/s, contro i 190,5 del 9 maggio, ma inferiore ai 198 di metà aprile. 

Coin.dance, che invece prende come riferimento le medie settimanali, indica la media di questa settimana a 182 Eh/s, contro i 178 di inizio maggio. 

Quindi sebbene tutte le fonti concordino sul fatto che i livelli attuali di hashrate di Bitcoin siano in linea con quelli massimi dei giorni attorno al 10 di maggio, solo alcune sostengono che in realtà nei giorni scorsi si sia fatto registrare un nuovo massimo di sempre. 

bitcoin hashrate
Nonostante le difficoltà nel prezzo, l’hashrate di Bitcoin cresce

Perché l’hashrate cresce

Ciò che stupisce però è il fatto che il prezzo di BTC negli ultimi giorni non abbia mai superato i 52.000$, con una media attorno ai 48.000$ o 49.000$. 

Si tratta di un livello  del 14% inferiore ai 57.000$ di inizio maggio, quando vennero registrati i precedente record. 

Tuttavia potrebbe esserci una spiegazione logica a questa apparente anomalia. 

Infatti a maggio erano presenti due dinamiche, ora assenti, che probabilmente avevano limitato un’ulteriore crescita del’hashrate. 

La prima è che, in realtà, il ban cinese era iniziato quasi un mese prima, a metà aprile, ed a metà maggio si era solamente intensificato fino a portare alla totale scomparsa a luglio dell’hashrate cinese sul mining di Bitcoin. Ora invece i miner cinesi si sono spostati, e non c’è nulla di questo tipo che ne possa limitare la crescita. 

La seconda è che il prezzo era cresciuto molto velocemente, visto che solamente fino a tre mesi prima non aveva mai superato i 50.000$. L’incremento dell’hashrate è un processo lento, che prevede grossi investimenti e la realizzazione di grosse infrastrutture. Da allora sono passati altri sette mesi, durante i quali i miner hanno avuto tutto il tempo per attrezzarsi con nuovi macchinari. 

Lo dimostra la profittabilità del mining di Bitcoin, che nell’ultimo mese si è ridotta parecchio passando da 0,45$ a 0,26$ per Th/s, ma ancora ad esempio ai livelli di settembre o di febbraio. Da notare che negli ultimi anni raramente era stata superiore a 0,2$. 

In altri termini, se il prezzo di Bitcoin dovesse tenere, c’è da aspettarsi nelle prossime settimane nuovi record assoluti dell’hashrate.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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