Ieri Anthony Pompliano ha pubblicato un lungo articolo in cui analizza i rendimenti di Bitcoin con quelli dei Treasury americani.
[NEW POST] Bitcoin Is Moving In Lockstep With Treasury Yields?!
We expect risk assets to have an inverse correlation to Treasury yields, but bitcoin isn't acting that way.
The market may finally be realizing bitcoin is savings technology.https://t.co/HQzebHQqCC
— Pomp 🌪 (@APompliano) December 20, 2021
Summary
La Fed e i tassi di interesse
Dando per scontato che la Fed aumenterà i tassi di interesse tre volte nel corso del 2022, Pompliano analizza le possibili conseguenze sui mercati finanziari di tali misure di politica monetaria.
Ricorda che generalmente si ritiene che i titoli ad alta crescita e gli asset di rischio si svendano quando si verificano aumenti dei tassi. Questa cosa è già accaduta diverse volte in passato.
Eppure Pompliano fa notare che, ad esempio, la grande bolla delle dot com di inizio secolo fu causata proprio da un rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed.
Il fatto è che, in caso di vendite massicce degli asset a rischio, ci sarebbe da attendersi che Bitcoin subisca lo stesso destino. Ma secondo il noto influencer crypto è lecito avere dubbi a riguardo.
I rendimenti di Bitcoin a confronto con i Treasury
Fa notare che l’opinione prevalente è quella che Bitcoin sia un asset di rischio con una correlazione inversa con i tassi di interesse. Allo stesso tempo però si pone la domanda di cosa potrebbe accadere al prezzo di Bitcoin se invece avesse meno a che fare con i tassi di interesse, ed il QE, e più invece con l’ultimo halving.
Infatti se da un lato la correlazione inversa ad esempio tra titoli tecnologici e rendimenti dei titoli di stato si è svolta esattamente come ci si aspetterebbe, questa relazione inversa non è ciò invece che stiamo osservando tra Bitcoin ed i rendimenti dei Treasury.
In realtà, fa notare Pompliano, stiamo assistendo all’esatto contrario. Ovvero, il prezzo di Bitcoin sembra muoversi di pari passo con i rendimenti dei Treasury.
Pompliano cita un tweet di Caleb Franzen che mostra una correlazione tra Bitcoin e titoli del Tesoro a 10 anni fin dalla metà del 2020, con una sovrapposizione quasi perfetta.

Secondo Pompliano, qualora questa tendenza continuasse a manifestarsi, la visione prevalente nei confronti di Bitcoin potrebbe essere “mal riposta”, ed il prezzo di BTC potrebbe trarre vantaggio dall’aumento dei tassi di interesse.
Bitcoin copertura contro l’inflazione
Se ciò accadesse Bitcoin starebbe a tutti gli effetti funzionando come una copertura contro l’inflazione.
Pompliano però sottolinea più volte che queste sono soltanto ipotesi, e che sarà necessario attendere i movimenti reali del prezzo di BTC per capire se corrispondono a realtà, oppure no.
Dietro ad uno scenario simile però potrebbe celarsi il fatto che sempre più persone ritengono Bitcoin la loro valuta di riserva. Un fenomeno tale potrebbe giustificare un comportamento apparentemente anomalo del prezzo di BTC correlato al rendimento dei Treasury.