Mentre nel 2021 si è assistito ad un pesante sell off da parte dei mercati asiatico verso le criptovalute, negli ultimi giorni dell’anno sembra che gli investitori della Cina stiano piano piano tornando ad acquistare Bitcoin e criptovalute.
Summary
Sell off finito
Nelle giornate di lunedì e martedì scorso si è assistito ad un grande movimento da parte di grandi investitori asiatici verso gli asset digitali che hanno sospinto il mercato verso l’alto e permesso alle quotazioni di Bitcoin di superare nuovamente i 49.000 dollari.
Secondo gli esperti questo potrebbe voler dire che il sell off susseguente alla decisione delle autorità cinesi di vietare le criptovalute, sarebbe arrivato alla fine.
Ha scritto il prestatore di criptovalute Babel con sede a Hong Kong nella sua ultima newsletter settimanale:
“Dopo che Huobi ha completato la sua uscita definitiva dalla Cina la scorsa settimana, la pressione di vendita dall’Asia sembra rallentare notevolmente”
Gli acquisti di Bitcoin in Cina
Bobby Lee, fondatore dell’exchange BTC China, ha affermato che ai cinesi non interessano gli aspetti politici del bitcoin.
“Quello che gli interessa è il reddito: il bitcoin può farmi guadagnare soldi ora?”
Adesso che il motore della crescita economica della Cina ha rallentato, è probabile che un asset conservativo come Bitcoin possa nuovamente interessare gli investitori, al di là del ban imposto dalle autorità.
Anche perché molti stanno utilizzando soluzioni alternative per acquistare criptovalute al di fuori degli exchange tradizionali. Molti in questi mesi stanno utilizzando soluzione di wallet digitali come Metamask che viene solitamente utilizzato per scambiarsi NFT ma può essere anche all’occorrenza usato per fare scambio di criptovalute.
Come dire che il divieto cinese sulle attività legate agli asset digitali, come già accaduto nel 2017, alla fine potrebbe sortire molti meno effetti negativi sulle criptovalute di quanto si possa pensare.
Volatilità sui mercati
Sicuramente si sta assistendo sui mercati asiatici ad una grandissima volatilità determinata anche da situazioni esogene come quella del pesante crack del colosso immobiliare Evergrande, che ha comportato un grande nervosismo sui mercati cinesi.
“La fiducia generale nelle criptovalute è ancora alta e il sentimento del mercato sta tornando, poiché lunedì abbiamo visto una generale maggiore propensione al rischio. L’effetto di Omicron sembra molto più mite di quanto il mercato abbia digerito”,
ha affermato a Bloomberg, Edison Pun, analista di mercato senior presso Saxo Markets a Hong Kong.
Più liquidità sul mercato
Un altro importante fattore che potrebbe incidere sulla propensione dei cinesi ad investire nel Bitcoin nel prossimo anno è la decisione della Banca centrale che ha annunciato un taglio del suo prime rate sui prestiti a un anno, dal 3,85% al 3,8%. Si tratta del primo taglio dal Maggio del 2019.
I tagli dei tassi di interesse tendono a iniettare liquidità nell’economia e di conseguenza come già visto negli USA alzare il livello dell’inflazione. E perciò assai comprensibile che strumenti come pro Bitcoin e Ethereum considerati come riserve di valore e strumenti anti inflattivi possano reagire positivamente nel breve e medio termine.
Ecco perché nei giorni scorsi Samson Mow, CSO di BlockStream, società di software in blockchain ha previsto che le quotazioni di Bitcoin possano raggiungere nel 2022 i 100.000 dollari, proprio grazie al ritorno degli investitori cinesi.