HomeCriptovaluteStable CoinCorrado Passera (Illimity Bank): euro digitale per non restare indietro

Corrado Passera (Illimity Bank): euro digitale per non restare indietro

Corrado Passera chiede che arrivi in fretta l’euro digitale per garantire all’Unione Europea non solo la sua sovranità monetaria, ma anche per mantenerle un ruolo di primo piano rispetto a Cina e Stati Uniti.

Lo ha dichiarato in una lunga intervista all’Huffington Post.

Chi è Corrado Passera

Corrado Passera è uno dei dirigenti bancari più importanti in Italia. In passato è stato amministratore delegato del Gruppo Olivetti e tra i fondatori della compagnia telefonica Omnitel (poi diventata Vodafone). È stato anche amministratore delegato di Poste Italiane, azienda italiana che si occupa di servizi postali e finanziari.

Attualmente è fondatore e dirigente di Illimity Bank, banca che si definisce “ad alto tasso tecnologico”. E proprio di innovazione ha parlato nel lungo articolo che gli ha dedicato l’Huffington Post.

Ha anche un passato in politica come “superministro” del governo Monti in Italia, in cui ha guidato i ministeri dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti.

L’euro digitale secondo Corrado Passera

Secondo Corrado Passera l’Unione Europea deve accelerare sul rilascio dell’euro digitale. Il rischio è che gli utenti si rivolgano al settore privato, e nello specifico, alle stablecoin. Ma soprattutto, in un momento in cui la Cina è ad un passo dal rilascio del suo yuan digitale, l’Europa rischia di restare indietro.

Queste le sue parole:

“L’Euro Digitale: serve e serve subito. Serve per scatenare enormi opportunità, ma serve, soprattutto,  perché senza di esso difficilmente potremo difendere la nostra sovranità monetaria, quindi anche quella economica e quella politica. Rischieremmo anche di indebolire significativamente il ruolo geopolitico dell’Europa. La Cina è pronta, a breve lo saranno anche gli Usa. Chi resta indietro è perduto, nel senso letterale del termine”.

La concorrenza delle stablecoin

L’ex ministro italiano parla anche di criptovalute e in particolare di stablecoin, sollevando almeno un paio di dubbi:

  • non sono realmente convertibili in valute legali in quanto le loro riserve sono limitate rispetto ai token in circolazione;
  • non offrono tutela legale.

Ma il problema vero delle stablecoin, è che se fossero riconosciute, le aziende che le emettono di fatto sarebbero delle vere e proprie banche con una loro moneta. È questo che mina la sovranità monetaria delle autorità. In più, pongono dei rischi di privacy laddove ad emetterle fossero delle big tech, come nel caso di Facebook con Diem.

L’euro digitale è una risposta anche a queste sfide.

Corrado Passera lo definisce un acceleratore di innovazione e anche uno strumento geopolitico.

L’euro digitale nello scacchiere geopolitico

Secondo Passera, le CBDC diventeranno strumento di concorrenza tra i vari paesi. Il punto è che la Cina è ad un passo dal rilascio della sua valuta digitale di stato (CBDC). Nei giorni scorsi è stato avviato il download del wallet per l’e-CMY, anche se solo per alcune città. Gli Stati Uniti anche potrebbero presto accelerare sul loro digital dollar. L’Unione Europea non deve restare indietro, se non vuole perdere il suo peso sulla scena economica mondiale. Dice a tal proposito il banchiere italiano:

“Se l’Euro rimanesse l’unica grande valuta non digitale sarebbe a rischio il suo valore e il ruolo della stessa Unione Europea”.

CBDC
Le CBDC diventeranno uno strumento di concorrenza tra paesi

CBDC nel mondo, a che punto siamo

In realtà è vero che la Cina sta per rilasciare la sua valuta digitale, probabilmente prima o dopo le Olimpiadi di Pechino che saranno un altro test su larga scala. Ma gli Stati Uniti sono più indietro rispetto all’Unione Europea nella realizzazione della loro CBDC. Allo stato attuale, in Europa sono in corso studi e approfondimenti anche sull’implementazione della tecnologia, e vengono svolti dei test. Ma secondo la presidente della BCE Christine Lagarde, potrebbero volerci ancora almeno 4 anni.

Gli Stati Uniti sono ad una fase ancora preliminare dello studio. Certo, con l’aiuto delle big tech e dei tanti giganti dei pagamenti di cui dispongono, c’è da stare sicuri che se solo volessero, gli Stati Uniti potrebbero lanciare il dollaro digitale a stretto giro.

Ma per il momento la Cina è avanti a tutti e superarla è impossibile. Quando il Digital Yuan uscirà dalla fase di test e diventerà moneta a tutti gli effetti, sarà chiaro l’effetto che avrà, dentro e fuori i confini del paese.

Una sua accettazione e una sua diffusione anche oltre la Cina, potrebbero convincere Europa e Stati Uniti a non attendere oltre. Perché, come dice lo stesso Corrado Passera:

“Domani rischia di essere tardi”.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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