Bitcoin e criptovalute, sono tassate? Tutto quello che c’è da sapere
Bitcoin e criptovalute, sono tassate? Tutto quello che c’è da sapere
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Bitcoin e criptovalute, sono tassate? Tutto quello che c’è da sapere

By Marco Cavicchioli - 27 Feb 2022

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La situazione riguardo la tassazione sull’utilizzo di Bitcoin e criptovalute è decisamente variegata. 

La prima cosa da tenere presente è che ogni Stato ha le sue regole, tanto che esistono addirittura dei paesi o dei territori in cui non vi sono tasse di alcun tipo sull’utilizzo di queste monete. 

Prendendo però in considerazione solamente quelli in cui sono tassati, bisogna fare almeno un altro paio di distinzioni. 

Leggi specifiche o vecchie normative

Prima di inoltrarsi in questa specie di giungla va però evidenziato che solo pochi Stati dispongono di leggi specificatamente dedicate alle criptovalute, mentre la stragrande maggioranza applica ancora vecchie leggi pensate per altri asset. 

In genere laddove non vi siano leggi specifiche si applicano quelle sulle valute estere, piuttosto che quelle sulle security. In molti Stati infatti il trattamento fiscale delle criptovalute viene equiparato proprio a quello applicato alle valute estere. 

Persone fisiche e giuridiche

La prima importante distinzione che bisogna fare è tra le normative che si applicano alle persone fisiche (i cittadini), e quelle che invece si applicano alle persone giuridiche (aziende, enti, associazioni, organizzazioni, eccetera). 

Per quanto riguarda le persone giuridiche infatti le criptovalute solitamente vanno registrate a bilancio come attività, ed ogni anno andrebbe ricalcolato il loro valore di mercato al momento di chiusura dell’anno fiscale. Questo trattamento fa sì che le criptovalute vengano di fatto trattate come un qualsiasi altro asset di valore registrato a bilancio su cui pagare le imposte. 

Per le persone giuridiche quindi non vi sono né particolari disposizioni, né particolari problematiche, tranne in quei paesi in cui specifiche leggi ne normano l’utilizzo. 

L’unico problema potrebbe esserci in quei rari casi in cui gli Stati vietano l’utilizzo delle criptovalute, o tassano anche le singole transazioni, ma si tratta di pochissimi casi. 

Per le persone fisiche invece la tassazione segue norme più complesse. 

Transazioni e plusvalenze 

A tal proposito bisogna introdurre una seconda distinzione, ovvero quella che riguarda l’eventuale tassazione sulle transazioni, e quella sulle eventuali plusvalenze. 

A dire il vero ormai solo in rarissimi casi vengono applicate tasse sulle transazioni. Fino a qualche tempo fa alcuni Stati equiparano le criptovalute alle commodity, dal punto di vista fiscale, in alcuni casi applicando anche tasse sulle singole transazioni. Ma ultimamente quasi tutti le stanno equiparando a monete, sulle cui transazioni ovviamente non possono essere applicate tasse statali. 

Invece nella maggior parte dei casi sono tassate le eventuali plusvalenze. 

Non sempre però è chiarissimo come debbano essere calcolate queste plusvalenze, anche se solitamente si calcolano nello stesso modo con cui si calcolano quelle relative alla compravendita degli altri asset finanziari. A volte può essere anche molto complesso effettuare questi calcoli, anche perché spesso il fisco tende a tenere in considerazione non solo la cessione di criptovalute in cambio di valuta fiat, ma anche in caso di cambio con altre criptovalute. 

La tassazione sulle plusvalenze si applica solo quando vi sono plusvalenze dovute a cessioni, ed in genere ha un aliquota fissa. In alcuni Stati è anche possibile dedurre dalle plusvalenze le eventuali minusvalenze in modo da ridurre l’imponibile tassabile. 

Per i privati cittadini solitamente esiste una soglia di possesso sotto la quale non si applicano imposte nemmeno in caso di plusvalenze. 

La dichiarazione di possesso 

Bisogna infine aggiungere una terza distinzione. 

In molti Stati infatti bisogna dichiarare il possesso delle criptovalute al fisco anche in caso di assenza di plusvalenze. La dichiarazione di possesso però non implica affatto il pagamento delle tasse, perché queste in genere si pagano solo sulle eventuali plusvalenze dovute a cessioni, e non sul mero possesso. 

Purtroppo non esistendo una normativa armonizzata, ogni detentore di criptovalute deve informarsi bene sulle normative in vigore nel proprio Stato per capire quali e come si applicano. In molti casi per i privati cittadini si paga solo un’aliquota fissa sulle eventuali plusvalenze da cessione, ma anche in questi casi è necessario perlomeno verificare quale sia l’aliquota, e quale l’eventuale soglia di possesso sotto la quale l’imposizione delle tasse non scatta. Inoltre bisogna anche verificare se vi sia l’obbligo di dichiarazione. 

Marco Cavicchioli

"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".

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