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Ripple (XRP): il target di 1$ sembra essere ancora lontano

Ripple (XRP), nona crypto per market cap, non sembra aver seguito il rally generale delle altre criptovalute principali di fine marzo, facendo prevedere che il target di 1$ sia ancora lontano. 

Ripple (XRP): il suo trend di fine marzo 2022 e il suo prezzo target

Al momento della scrittura, Ripple vale 0.83$, ma il suo trend timidamente rialzista di fine marzo è stato molto più basso del rally di Bitcoin e Ethereum, con un massimo il 28 marzo che ha toccato i 0,90$. 

Infatti, nelle ultime due settimane di marzo, mentre BTC è passato da 38.000$ a 47.000$ e ETH da 2500$ a 3400$, la crypto dei trasferimenti transfrontalieri, tanto supportata dagli istituti finanziari, XRP è passata da 0.77$ a 0,86$. 

Non solo, nonostante la ripartenza di aprile, pare che il target di 1$ per XRP, toccato per l’ultima volta a novembre 2021, rimane ancora un miraggio lontano. 

Un interesse meno coinvolgente, dunque, quello degli investitori in XRP di adesso rispetto a quello di fine anno scorso e rispetto alle altre criptovalute. 

Eppure, XRP rimane tra le prime 10 crypto per capitalizzazione di mercato, anche se al nono posto, e gode comunque dei suoi 40 miliardi di dollari totali di market cap e di una dominance dell’1,86% sul mercato totale crypto. 

ripple xrp prezzo target
Il sentiment generale degli investitori Ripple (XRP) influenza i movimenti contenuti del prezzo

Ottimismo per la causa infinita di Ripple-SEC 

L’infinita causa di Ripple-SEC potrebbe essere stata anche una delle cause di poco movimento per XRP, rispetto le altre crypto principali. 

Eppure, di recente, in casa Ripple c’è aria di ottimismo, anche se tutto può ancora succedere. 

In pratica, dopo che il giudice Annalisa Torres ha negato una mozione della SEC che contrastava la difesa di Ripple, sia il general counsel di Ripple, Stuart Alderoty, che il suo CEO Brad Garlinghouse hanno rilasciato pubblicamente commenti e post che parlano di vittoria. 

Eh sì, perché proprio grazie a questa negazione alla SEC, Ripple potrebbe usare la stessa come difesa per vincere la sua causa. 

Guerra e crypto: le dichiarazioni di Garlinghouse

Sempre il CEO di Ripple, di recente, si è espresso in merito alle affermazioni che associano “guerra e crypto”, affermando a sua volta che “le criptovalute non possono eludere le sanzioni in Russia”. 

Il CEO di Ripple, infatti, ha spiegato che oggi il settore delle crypto è in stretto contatto col sistema bancario e con le politiche del KYC e AML

A tal proposito, Garlinghouse ha anche affermato che RippleNet non lavorerà con le banche sanzionate o paesi che sono controparti ristrette. 

Ma mentre Ripple si è limitata a prendere posizione, non è stata coinvolta nel programma di donazioni ufficiale per l’Ucraina, istituita da Mykhailo Fedorov, Vice Primo Ministro e Ministro della Trasformazione Digitale dell’Ucraina, che invece ha visto: Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH), Tether (USDT), Polkadot (DOT), Solana (SOL), Dogecoin (DOGE), Monero (XMR), ICON (ICX), NEO N3 (NEO) e valute fiat. 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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