Polygon, la soluzione Proof-of-Stake di scalabilità di Ethereum, ha lanciato il “Green Manifesto: uno smart contract col Pianeta Terra” per impegnarsi a diventare carbon-negative nel 2022. L’ecosistema ha anche impegnato $20 milioni per implementare strategie di sviluppo sostenibile.
Summary
Polygon e il Green Manifesto: l’impegno per diventare carbon-negative nel 2022

Ieri, Polygon ha annunciato il suo impegno a diventare carbon-negative nel 2022 col lancio del suo Green Manifesto.
#Polygon pledges up to $20M to take immediate steps to offset the ecosystem’s environmental footprint entirely.
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— Polygon 💚 (@0xPolygon) April 12, 2022
“Sveliamo il Manifesto Verde – uno smart contract col pianeta Terra! Polygon si impegna fino a 20 milioni di dollari per prendere misure immediate per compensare interamente l’impronta ambientale dell’ecosistema.”
Il Green Manifesto rivela la missione di Polygon di voler diventare la prima blockchain ad essere positiva per il clima, in modo che l’ethos del Web3 di libertà sia rivolto proprio alle conseguenze dannose derivanti dal cambiamento climatico.
Nel confronto dell’impronta di carbonio, nel 2021, Polygon risulta aver emesso un totale di 90.645 di T/CO2e tra transazione, checkpointing, hardware, bridging. I 20 milioni di dollari impegnati per lo sviluppo sostenibile saranno utilizzati per:
- Compensare l’impronta di carbonio di Polygon, e comprare crediti extra per diventare carbon negative;
- Iniziative della comunità come incoraggiare i partner dell’ecosistema Polygon a fare anch’essi l’impegno;
- Fornire risorse per i partner dell’ecosistema che vogliono compensare la loro impronta di carbonio;
- Rendere le donazioni facili per le ONG che combattono il cambiamento climatico. (attraverso Polygon DAO).
Polygon e le prime iniziative per diventare carbon-negative
Oltre gli impegni già annunciati pubblicamente, Polygon pare si sia già attivata con delle prime iniziative. Una prima collaborazione vede KlimaDAO, un collettivo decentralizzato di ambientalisti, sviluppatori e imprenditori, ampiamente riconosciuto come il sostenitore di più alto profilo per facilitare il nascente mercato del carbonio on-chain.
Nello specifico, utilizzando i dati forniti da KlimaDAO, Polygon sarà in grado di calcolare e compensare l’impatto di carbonio del suo ecosistema nella sua interezza, e diventare carbon negative.
Per fare ciò, Polygon acquisterà abbastanza crediti di carbonio BCT e MCO2 di alta qualità e tracciabili – attraverso il mercato del carbonio on-chain di KlimaDAO, Klima Infinity – per compensare 90.654 tonnellate di carbonio.
A new era for carbon: @0xPolygon and @KlimaDAO are catalyzing innovation within the carbon markets.
As a Klima Infinity partner @0xPolygon commits to acquire & retire 90,654 tonnes of $BCT and @MCO2token (~$400K), and hold $KLIMA to become Climate Positive. pic.twitter.com/hxZe8QRv7T
— KlimaDAO (🌳,🌳) (@KlimaDAO) April 12, 2022
“Una nuova era per il carbonio: @0xPolygon e @KlimaDAO stanno catalizzando l’innovazione nei mercati del carbonio. Come partner di Klima Infinity @0xPolygon si impegna ad acquisire e ritirare 90.654 tonnellate di BCT e @MCO2token (~$400K), e tenere KLIMA per diventare Climate Positive.”
L’anticipo su Ethereum
La notizia di Polygon di voler diventare prima carbon-neutral e poi carbon-negative, arriva giusto prima che il passaggio di Ethereum da Proof-of-Work a Proof-of-Stake sia affermativo. Secondo le stime, si calcola che Ethereum versione PoS potrebbe avvenire entro giugno di quest’anno, o al massimo entro settembre.
Questo vorrebbe dire che da quel momento, ETH non sarà più una crypto che prevede l’attività di mining per funzionare, risolvendo molti problemi di tipo ambientali. Non a caso, si stima che Ethereum PoS ridurrà il consumo energetico della rete di quasi il 99%.
In realtà, l’attività di mining per Bitcoin, sta vedendo un’evoluzione differente rispetto ad Ethereum. Infatti, invece di cambiare protocollo, in alcuni Paesi si cerca soluzioni per rendere tale attività meno inquinante. Come il caso della Norvegia, in cui si mina quasi senza impatto, e degli USA, in cui si cerca sempre più di utilizzare energia pulita.