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Deutsche Bank, una grande recessione americana è in arrivo

Deutsche Bank prevede per il prossimo anno una violenta recessione in casa USA che non sarà arrestata neanche con una politica aggressiva della Fed.

Recessione in vista per gli Stati Uniti, secondo Deutsche Bank 

recessione usa
Deutsche Bank prevede una forte recessione in arrivo per gli Stati Uniti

Secondo la banca d’affari tedesca Deutsche Bank, il prossimo anno ci sarà una vera e propria recessione per gli Stati Uniti d’America. 

L’inflazione all’8,5%, l’estrema difficoltà al reperimento di alcune delle materie prime necessarie alla produzione delle grandi imprese e un’escalation militare globale che non accenna a frenare, porterà gli USA ad un inevitabile recessione. 

A onor del vero, non tutti i rating prevedono questo, ma sta di fatto che tutti concordano sul male supremo, l’inflazione. 

Questo sarà una delle cause se non la principale che innescherà la spirale negativa. Nonostante gli sforzi promessi dalla Fed al fine di riportare in tre anni la percentuale di inflazione a un sostenibile 2% con una politica aggressiva, questo non basterà. 

Secondo Deutsche Bank una politica aggressiva di aumento dei tassi è certamente la strada giusta, tuttavia il tempo necessario per curare il male è troppo per non andare a sbattere in una recessione enorme. 

L’inflazione passerà, ma prima tutti dovremo fare i conti con una grande crisi, sperando in una propagazione diversa rispetto a quanto accaduto nel 2008. 

David Folkerts-Landau, capo economista del gruppo e capo della ricerca, in un rapporto redatto dagli analisti dell’istituto di Berlino ha affermato che:

“Avremo una grave recessione, ma la nostra opinione fermamente sostenuta è che prima e più aggressivamente la Fed agirà, minori saranno i danni a lungo termine per l’economia. Presumiamo prudentemente che un tasso sui fondi Fed che si muova bene nella gamma dal 5% al ​​6% sarà sufficiente per fare il lavoro questa volta … Questo è in parte perché il processo di restrizione monetaria sarà rafforzato dal saldo della Fed riduzione del foglio.” 

Le altre banche e società di rating sono più caute, ma non troppo

L’opinione diffusa tra gli operatori finanziari e gli analisti dei vari istituti di credito e delle società di rating è che la situazione non sia affatto rosea per le stesse cause messe sul piatto dalla banca tedesca.

Goldman Sachs, ad esempio, ritiene una recessione di questa portata probabile al 35%, di certo un punto di vista meno drastico ma che pone comunque l’accento sul problema dell’inflazione. 

Secondo la banca d’affari americana, un aumento dei tassi tra il 5% e il 6% dovrebbe evitare il peggio.

Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management, ha dichiarato che:

“L’inflazione dovrebbe allentarsi dai livelli attuali e non ci aspettiamo una recessione dall’aumento dei tassi di interesse.”

Jacob Manoukian invece, responsabile della strategia di investimento di JPMorgan negli Stati Uniti, è più cauto e ritiene che una recessione è tecnicamente possibile ma nei fatti del tutto improbabile per come stanno le cose al momento. 

Deutsche Bank è quindi isolata sulle sue nefaste previsioni? Tutt’altro, Michael Hartnett, Chief Investment Strategist di Bank of America è in linea con questa previsione ritenendo non solo che sia possibile, ma che stia già arrivando. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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