La BEAC, la Banca Centrale dell’Africa Centrale, critica con una lettera la decisione della Repubblica Centrafricana di dare corso legale al Bitcoin.
Summary
Secondo la BEAC, la Repubblica Centrafricana ha sbagliato con il Bitcoin
Non si placano le polemiche dopo la decisione da parte della Repubblica Centrafricana, che a fine Aprile ha deciso di rendere Bitcoin valuta legale nel Paese. Questo è uno dei paesi più poveri del mondo, sconvolto da anni da una dura guerra civile. Dopo il FMI, ora anche la BEAC critica duramente questa scelta.
Pochi giorni dopo il Fondo Monetario Internazionale ha definito la decisione del Paese africano molto rischiosa. D’altra parte lo stesso organismo nei mesi scorsi ha invitato El Salvador più volte a tornare sui suoi passi, in merito alla decisione presa a settembre scorso di adottare BTC come valuta a corso legale.
La Repubblica Centrafricana non ha una propria valuta ma usa il franco francese (CFA), una moneta che dipende dalla Banca Centrale francese. In due anni 8 paesi africani (Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea-Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo) hanno deciso di abbandonarla dopo un accordo con la Francia.
A cosa ha portato il precedente di El Salvador
Seguendo l’esempio di El Salvador, il presidente della Repubblica Centrafricana, Faustin-Archange Touadéra, a fine aprile ha deciso di firmare una legge che concede al Bitcoin lo status di moneta a corso legale, commentando:
“Questa mossa ci colloca sulla mappa dei Paesi più audaci e visionari del mondo”.
La legge, come già accaduto anche in El Salvador, ha suscitato molte polemiche nel Paese. Alcuni partiti di opposizione hanno dichiarato che stanno lavorando ad un ricorso alla Corte Costituzionale, affinché venga annullato il testo della legge. Viene considerato certo non un priorità in un paese poverissimo, nonostante le ricche riserve di diamanti ed oro presenti sul suo territorio.
Le preoccupazioni della BEAC
La BEAC, con sede a Yaoundé in Camerun, che governa la politica finanziaria di Camerun, Ciad, Gabon, Guinea Equatoriale, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, ha scritto una lettera durissima rivolta al governo della Repubblica Centrafricana in merito alla decisione presa sul Bitcoin.
Nella missiva indirizzata al ministro delle Finanze della CAR Hervé Ndoba, il governatore del BEAC Abbas Mahamat Tolli, descrive le significative conseguenze negative che l’adozione della criptovaluta nel paese avrà sull’associazione finanziaria dell’Africa centrale.
Extraordinary letter from the head of the French African colonial central bank (BEAC) to President Touadéra of 🇨🇫 saying that the new Bitcoin law will have a "significant negative impact" on the colonial franc system and urging Touadéra to reestablish "strict compliance" pic.twitter.com/Odlt4pjyZ6
— Alex Gladstein 🌋 ⚡ (@gladstein) May 8, 2022
La preoccupazione della BEAC di perdere il controllo monetario sul Paese appare evidente nel testo della lettera:
“Questa legge sembra avere come obiettivo principale la creazione di una valuta centrafricana indipendente dal BEAC, che potrebbe competere o sostituire la valuta legale del CEMAC e mettere in pericolo la stabilità monetaria”.
La lettera del Governatore della banca dell’Africa Centrale si conclude con un chiaro e risoluto appello a “stabilire il rispetto rigoroso” degli ordini dell’Unione monetaria centrafricana.