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Pivot Points su Ethereum

I Pivot Points funzionano sulle criptovalute? In questo articolo si cercherà di rispondere a questa domanda, definendo delle regole precise e creando un trading system da analizzare su Ethereum.

Pivot Points: cosa sono e come possono essere utilizzati su Ethereum

I “Pivot Points”, che tradotto significa “punti cardine”, vengono utilizzati da moltissimi trader in tutto il mondo, addirittura da quando i mercati erano ancora “alle grida”. Fu proprio un “floor trader” di nome Neil Weintraub ad inventarli ed utilizzarli per la prima volta. Rappresentano l’unione di più formule matematiche che individuano più livelli di prezzo. Nello specifico essi sono formati da:

  • PivotPoint = media semplice tra i prezzi di massimo di ieri, minimo di ieri e chiusura di ieri. ((highd1+lowd1+closed1)/3) (linea rossa)
  • Supporto 1 (S1) = 2*PivotPoint-highd1 (linea blu)
  • Resistenza 1 (R1) = 2*PivotPoint-lowd1 (linea azzurra)
  • Supporto 2 (S2) = PivotPoint – (highd1-lowd1) (linea gialla)
  • Resistenza 2 (R2) = PivotPoint + (highd1-lowd1) (linea fucsia)

Per individuare meglio questi livelli e il loro comportamento nel tempo, fare riferimento alla figura 1, dove vengono mostrati graficamente i livelli di prezzo identificati dalle formule e dai colori descritti in precedenza. 

Le diciture “highd1” e “lowd1” rappresentano rispettivamente il massimo e il minimo della giornata precedente.

Da notare che i livelli vengono calcolati una sola volta al giorno, questo perché i dati che si danno in pasto all’indicatore si riferiscono tutti a livelli della giornata precedente, quindi alla sessione già conclusa. Pertanto resteranno uguali per tutto lo scorrere della sessione successiva.

ethereum pivot points 1
Figura 1. Rappresentazione grafica dei Pivot Points

I Pivot Points nell’immaginario collettivo vengono usati come livelli di inversione, ma come si vedrà nel prosieguo dell’articolo, questo indicatore potrà essere utilizzato con successo anche con logiche più tradizionali, come il “trend-following”.

Si procede quindi con l’applicazione di uno dei classici utilizzi dei Pivot Points: il trend following sul livello R1 (per il long). La strategia essendo sviluppata su Ethereum effettuerà ingressi solo long. Più in dettaglio, si andrà a comprare con ordini “stop” sul livello di resistenza R1. In figura 2 è possibile vedere un esempio del pattern in questione.

ethereum pivot points 2
Figura 2. Esempio Pattern di ingresso trend following sul livello R1

A questo punto non resta che effettuare dei test che possano confermare se questi livelli funzionino anche su mercati come le criptovalute, che da sempre sono scambiate al 100% in via elettronica e non hanno mai visto scambi effettuati attraverso exchange fisici. Qualcosa che, per molte persone, 20 anni fa sarebbe stato difficile da credere.

Come effettuare i test su Ethereum

La strategia è stata costruita per lavorare su Ethereum, seconda crypto più capitalizzata al mondo, nonché blockchain di grande successo. Su di essa sono ormai costruite centinaia di piattaforme, crypto exchange e tante altre applicazioni digitali, che si affidano a questa blockchain per validare le proprie transazioni e i propri utenti. 

Si utilizzeranno barre di ampiezza a 30 minuti. L’acquisto avverrà al superamento della soglia di resistenza (R1), dopodiché le posizioni verranno chiuse al termine della sessione. Una strategia “intraday” che aprirà e chiuderà le sue posizioni al massimo in 24 ore. 

Gli ordini saranno piazzati solamente a partire dalle 4:00, orario dell’Exchange (Greenwich Time), fino alle 23:00, un’ora prima della fine della sessione. Fine sessione ipotetica, in quanto sulle crypto si hanno quotazioni aperte 24h/24h e non seguono alcuna regola di festività. 

In ogni caso i livelli di ingresso saranno comunque calcolati tra le 00:00 e le 24:00.

Nella strategia è stata inserita anche una condizione di uscita in stoploss, fissato al 2,5% sul controvalore della posizione media, che sarà fissata a 10.000$. In questo modo non saranno accettate perdite superiori ai 250$ (10000*2.5/100).

In figura 4 è visibile l’equity line generata dal sistema appena descritto con dati Binance, a partire dall’Agosto 2017. In questo lasso temporale si è passati attraverso fasi di mercato con volatilità altissima, quasi estrema, davvero non per cuori deboli. Ne sono un esempio gli anni tra il 2017 e il 2018, oppure il 2021 e il 2022.

Questa crypto, seppure in forma più lieve rispetto ad altre altcoin, avrebbe vissuto drawdown e rendimenti stratosferici, tutto nel giro di pochi mesi. Una sorta di montagne russe estreme, di quelle che piacciono solo ai più coraggiosi (o ai più incoscienti). 

Per contro, infatti, si vede che la strategia avrebbe prodotto risultati molto più confortevoli. Probabilmente non avrebbe creato trader milionari! Tuttavia si ricorda che al momento non vi è alcun tipo di forma di reinvestimento degli utili all’interno del calcolo degli ETH da comprare, e forse introducendolo si vedrebbe qualcosa di più simile al cosiddetto “buy&hold” (figura 3).

ethereum buy and hold
Figura 3. Buy&Hold ETH
ethereum pivot points 4
Figura 4. Equity line strategia Pivot Points su ETH

I risultati della strategia basata sui Pivot Points applicata al mercato crypto

Risultati molto positivi, visibili dall’equity line risultante in figura 4, che fanno ben sperare rispetto alle possibilità di utilizzo dei Pivot Points anche su altre criptovalute. 

Il trend following, come metodo di approccio alle crypto, continua a dimostrarsi uno dei più efficaci. Infatti, il trigger calcolato sul punto pivot di resistenza R1 ha saputo fornire degli ottimi spunti di partenza per ingressi long.

Da qui l’invito ad essere sempre curiosi nel cercare nuove strade per investire e fare trading sui mercati finanziari. Non sempre si sarà in grado di arrivare a buoni risultati, ma il cammino che porta a queste conclusioni ad ogni modo andrà ad arricchire il bagaglio tecnico del trader che lo percorrerà.

Buon trading!

Andrea Unger
Andrea Unger
Trader e autore italiano noto per essere l’unico quattro volte campione del mondo di Trading (2008, 2009, 2010, and 2012). Laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Milano, membro del MENSA, trader indipendente dal 2001.
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