Il Governatore dello Stato di New York potrebbe non firmare il provvedimento per mettere al bando il mining di criptovalute.
Summary
Il ban del mining di criptovalute a New York
Il 3 giugno scorso il Senato dello Stato di New York a sorpresa ha approvato un disegno di legge che imporrebbe il divieto di mining di criptovalute nello Stato per i prossimi due anni. Un decisione che sarebbe la prima presa negli Stati Uniti e che ha lasciato sgomenta la comunità crypto. La notizia è ancora più clamorosa considerando come il nuovo sindaco della città, Eric Leroy Adams, si sia dimostrato crypto friendly, ed abbia richiesto che il suo stipendio venisse pagato in Bitcoin.
Anna Kelles, una delle promotrici di questa moratoria, ha spiegato al canale televisivo CNBC, che il provvedimento non è da intendere come un divieto verso le criptovalute o l’attività di mining.
A tal proposito, Kelles spiega che:
“È come un conto di tre pagine. Quindi sarebbe meraviglioso che la gente lo leggesse, ma spesso finisce per essere un’interpretazione basata sulle emozioni”.
Il provvedimento porrebbe il divieto a coloro che usano energia fossile per svolgere attività di mining secondo il modello del PoW (Proof-of-Work) che notoriamente è molto dispendioso di energia. Il testo perciò sembrerebbe andare nella direzione di agevolare l’utilizzo di energia rinnovabile per il mining, che non sarebbe colpito dal divieto in caso usasse al 100% risorse sostenibili.
Anna Kelles ha poi aggiunto:
“Se c’è un’operazione di mining di criptovalute, come ce n’è a Syracuse, dove ci sono migliaia di processori per computer di mining di crypto, e sono direttamente collegati alla griglia: non è una moratoria su quella struttura”.
Anche Katy Hochul si rivela contro il ban al crypto mining
Nelle ultime ore si è sparsa la voce che il governatore dello Stato, Katy Hochul, sarebbe intenzionata a non firmare il testo di legge rendendolo non operativo.
Durante una conferenza stampa di martedì scorso, il Governatore ha detto:
“Esamineremo tutti i conti molto, molto da vicino. Abbiamo molto lavoro da fare nei prossimi sei mesi”.
Sembra che nelle ultime ore l’industria delle criptovalute stia facendo un gran lavoro di lobbying per convincerla a non firmare il decreto, e non rendere lo Stato il primo ad operare un simile divieto in tutti gli Stati Uniti.
L’anno scorso, il Kentucky ha approvato un paio di progetti di legge che creano incentivi fiscali per le società di criptovalute. La legislazione proposta in Illinois a gennaio modificherebbe una legge statale per estendere gli incentivi alle società minerarie. Il Texas da tempo sta adottando un atteggiamento molto favorevole verso chi vuole trasferire la sua attività di mining nello stato
Perianne Boring, Presidente della Camera del commercio digitale di New York, ha affermato in una nota:
“È un peccato che il legislatore abbia votato per imporre una moratoria sui minatori di Bitcoin a New York. Questa è una battuta d’arresto significativa per lo stato e soffocherà il suo futuro come leader nella tecnologia e nei servizi finanziari globali”.
Nei mesi scorsi alcune aziende crypto hanno finanziato la campagna della governatrice democratica. Tra di questi anche una nota azienda di mining della zona, Coinmint, che svolge mining di criptovalute sul terreno di un ex stabilimento di alluminio a Massena. Sembra che la compagnia abbia finanziato la Hochul nei mesi scorsi con 40.000 dollari.
Attualmente sarebbero una ventina le aziende di mining che operano o che stanno chiedendo la licenza sul territorio dello stato di New York.
Anna Kelles ha poi concluso dicendo:
“Qualsiasi ritardo nella firma del disegno di legge mette il nostro stato a serio rischio che molte centrali elettriche vecchie, inefficienti e in pensione vengano acquistate e riaccese per operazioni consolidate di cripto-mining a scopo di lucro privato”.