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Attacco DDOS a Tether

Sabato Tether, la stablecoin più capitalizzata del mercato, è stata oggetto di un attacco DDOS. 

Tether (USDT) è stata vittima di un attacco DDOS

Stando a quanto dichiarato dal CTO di Tether, Paolo Ardoino, l’attacco ha inviato in soli 5 minuti 8 milioni di richieste al loro server, contro una media di circa 2.000. 

Inoltre, gli attaccanti hanno chiesto una sorta di “riscatto” per evitare altri attacchi simili. Ovvero si sarebbe trattato a tutti gli effetti di un tentativo di estorsione. 

Ardoino afferma anche che ci avevano già provato anche un’altra volta in passato.

L’attacco è durato poco, e Cloudflare ha identificato “AS-CHOOPA” come il principale ASN. 

L’unico risultato ottenuto dagli attaccanti sarebbe stato quello di rallentare il sito per un po’.

Da ricordare che USDT funziona su varie blockchain come Ethereum e Tron, e non sul sito web, quindi un attacco DDOS al server di Tether non è in grado di avere impatto diretto sulle transazioni in USDT. 

Infatti, il valore di mercato di USDT non ha minimamente risentito degli effetti di questo attacco che, molto probabilmente, non era destinato a danneggiare USDT, ma solamente ad estorcere denaro a Tether. 

Al giorno d’oggi vi sono tecnologie che consentono di proteggersi parzialmente da questo tipo di attacchi, e visto che si tratta di attacchi costosi è difficile che possano essere perpetrati a lungo nel caso in cui non generino guadagni. 

Il fatto che Tether abbia deciso di non pagare il “pizzo” potrebbe aver proprio convinto gli attaccanti che non era il caso di proseguire con l’attacco, perché avrebbe generato solo costi e nessun introito. 

Le reti su cui viaggia USDT non possono essere influenzate da questo tipo di attacchi

Inoltre, va sottolineato che sebbene Tether sia un’azienda, e USDT un token centralizzato dato che tutte le riserve sono in mano all’azienda, il suo utilizzo avviene su reti decentralizzate, come quella di Ethereum. Attaccare Ethereum è al giorno d’oggi quasi impossibile, anche con tentativi di attacco DDOS, quindi risulta pressoché impossibile impedire il normale utilizzo di USDT su rete Ethereum. 

Tutto ciò può essere valido anche su rete Tron, anche se forse in misura minore. 

Invece, reti non completamente decentralizzate, come ad esempio Solana, possono essere danneggiate o bloccate con attacchi di questo tipo. 

Gli investitori perdono fiducia nelle stablecoin

USDT dopo il crollo di UST sta attraversando un periodo di leggera difficoltà, con la sua capitalizzazione di mercato scesa sotto i 68 miliardi, dagli 83 di inizio maggio. Nonostante non abbia nulla a che fare con UST, alcuni temono che Tether non abbia sufficienti riserve per coprire interamente il valore di mercato di USDT, nonostante vi siano degli audit che lo certificano. 

Ne sta approfittando la seconda maggiore stablecoin per capitalizzazione di mercato, USDC, passata da 48 a 56 miliardi di dollari. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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