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Il Rublo si rafforza nel cambio con il dollaro

L’economia russa è il nemico da abbattere e le sanzioni imposte da una parte potente del mondo (USA, Europa, Regno Unito) sono volte a questo scopo tuttavia Davide (l’economia del paese trans-continentale) sembra ostinato a resistere a Golia (USA e occidente)

Rublo più forte del dollaro

Quanto successo lunedì è un segnale rilevante, in un mondo flagellato da problemi economici, politici ed energetici tutto va male ma l’economia di Mosca regge meglio di quella americana e la cosa si riscontra nel cambio tra le due valute. 

Lunedì 20 giugno scorso, il Rublo ha raggiunto il picco più alto degli ultimi 7 anni ed è stato scambiato a 55,47 Dollari americani. 

La sorprendente performance è la riprova che le perplessità della Presidente della Banca Centrale Europea fossero fondate quando ha detto 

“se i paesi sanzionassero immediatamente le importazioni di petrolio russo, Vladimir Putin potrebbe portare il petrolio che non vende all’Unione europea sul mercato mondiale, dove i prezzi aumenteranno, e venderlo più caro” 

Il boicottaggio delle importazioni di risorse energetiche dalla Russia come gas e soprattutto petrolio sembra essere stato un clamoroso boomerang come afferma Martin Armstrong di Armstrongeconomics.com. 

“Ad aprile, le esportazioni petrolifere russe sono aumentate di 620.000 barili al giorno a 8,1 milioni di barili al giorno . L’India (+730.000 barili al giorno) e la Turchia (+180.000 barili al giorno) hanno contribuito a compensare l’embargo internazionale, mentre l’UE è rimasta il principale importatore nonostante una forte riduzione delle spedizioni. L’IEA ha riferito che le esportazioni di petrolio russe sono aumentate di oltre il 50% su base annua durante i primi quattro mesi dell’anno: il boicottaggio si è completamente ritorto contro l’Occidente e ha contribuito a rafforzare l’economia russa”. 

Non solo Cina quindi ma anche India e la Turchia (tanto amica dell’Europa) hanno risposto all’appello del Cremlino facendo accordi bilaterali che permettono di scontare prezzi almeno del 30% inferiori rispetto al Brent venduto all’Europa. 

Emblematico il caso dell’India che compra dalla Russia 730.000 barili di petrolio in più ogni giorno a prezzi stracciati per poi rivenderli all’UE guadagnando sulla differenza di prezzo con un giro d’affari che indebolisce ogni giorno di più il vecchio continente e contemporaneamente giova sia alla Russia che all’India. 

L’economia russa pericolo per l’occidente?

Che l’economia russa vada tenuta sotto stretta osservazione come potenziale e concreto pericolo per l’occidente (pericolo che si aggiunge a quello militare) è opinione anche di una certa parte dei paesi Atlantici.

Un editoriale intitolato “Non ignorare il tasso di cambio: come un Rublo forte può proteggere la Russia” redatto da Charles Lichfield, vicedirettore del Geoeconomics Center del Consiglio Atlantico, va proprio in questa direzione. 

Di opinione diversa lo YouTuber Jake Broe che nel suo canale che vanta 146.000 abbonati spiega come i dati sul Rublo e la propaganda stiano dando una visione distorta della realtà e spiega 

“l’economia russa sta attualmente crollando, l’inflazione è alta, la disoccupazione sta aumentando, i salari stanno scendendo, il PIL dell’economia russa sta crollando”

Questo però potrebbe dirsi anche dell’economia Americana, fanno notare i più attenti, con numeri dati alla mano più rilevanti. 

Potremmo essere di fronte a un autogol dell’occidente in sostanza ma solo il tempo ed i numeri possono dirlo, numeri che per ora sono dalla parte del Cremlino. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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