Changpeng Zhao, il CEO di Binance, ha intentato una causa contro Modern Media per diffamazione.
Summary
Bloomberg viene accusata di diffamazione dal CEO di Binance
Il CEO di Binance, Changpeng Zhao, ha intentato una causa contro la Modern Media Company, un agente indipendente per i contenuti Bloomberg, per diffamazione. Nello specifico, CZ non ha intentato alcuna causa, ma solo una mozione per scoperta prove.
L’oggetto della querela è un articolo del giornale che definisce l’exchange come una sorta di schema Ponzi. Zhao ha sottolineato come l’articolo, che aveva anche un richiamo in copertina di Modern Media, aveva danneggiato l’immagine pubblica di Zhao, specialmente nel mondo degli affari.
La mozione intentata da Zhao si riferisce ad un rapporto pubblicato il 6 luglio 2022 da Bloomberg Businessweek, che riferisce di supposte pratiche scorrette operate dall’exchange. Il giornale aveva già modificato il titolo dell’articolo che recitava “Changpeng Zhao’s Ponzi Scheme” in più moderato e diplomatico “ The Mysterious Changpeng Zhao”.
Zhao sul suo profilo ha ritwittato il lancio della notizia da parte del celebre giornale crypto WatcherGuru.
BREAKING: #Binance CEO has filed a defamation lawsuit against Bloomberg.
— Watcher.Guru (@WatcherGuru) July 25, 2022
Binance: accusato e accusatore
Per una volta insomma, Binance incarna il ruolo di accusatore, invece che quello di accusato. Dopo le indagini portate avanti da enti regolatori di mezzo mondo, con il divieto ad operare in molti Paesi, come Gran Bretagna e Giappone, il 13 giugno scorso un investitore ha intentato causa all’exchange per cattive informazioni sulla piattaforma in merito alla stablecoin di Terra, prima del suo fallimento.
Nella causa intentata a San Francisco dall’investitore americano, Jeffrey Lockhart, Binance sarebbe accusata di aver falsamente pubblicizzato Terra USD come “sicuro” e supportato da valuta fiat, quando in realtà era un titolo non registrato.
Lockhart nella sua causa, depositata presso il tribunale federale di San Francisco, ha scritto:
“Binance US trae profitto da ogni operazione, e quindi ha un forte incentivo a vendere criptovalute indipendentemente dalla loro conformità con le leggi sui titoli”.
Zhao nella sua querela chiede che il giornale faccia ammenda di quello scritto, chieda scusa e paghi i danni che dovranno appunto essere quantificati da un tribunale.