Più di 50 persone si sono date appuntamento a Piazza Dam ad Amsterdam per protestare contro l’arresto di Alexey Pertsev, sviluppatore di Tornado Cash.
Summary
La community si ribella all’arresto dello sviluppatore di Tornado Cash
Sabato scorso almeno 50 persone si sono date appuntamento in una delle piazze simbolo di Amsterdam, piazza Dam, per protestare contro l’arresto avvenuto dieci giorni fa, da parte delle autorità olandesi, contro Alexey Pertsev, sviluppatore di Tornado cash.
La società da tempo è finita nel mirino del Dipartimento del Tesoro Usa, che l’ha inserita anche nella black list, per presunto riciclaggio di 7 miliardi di dollari dal 2019, da parte del crypto mixer, che sarebbe anche accusato di aver agevolato trasferimenti di denari da Paesi come la Corea del Nord, che sono da anni sanzionati dalla comunità internazionale.
Pertsev sarebbe stato arrestato dalla polizia olandese, su esplicita richiesta delle autorità americane, proprio perché accusata di aver partecipato a questo tipo di crimini all’interno di Tornado cash. Le autorità olandesi hanno affermato che le persone dietro Tornado Cash hanno tratto profitti su larga scala da queste transazioni effettuate in maniera poco chiara e con Paesi con i quali non è permesso fare transazioni.
Ma le persone che hanno protestato ad Amsterdam sabato scorso, tra le quali era presente anche la moglie dello sviluppatore, sostengono che non si può accusare di un cattivo utilizzo dei suoi programmi open source e, quindi, hanno chiesto l’immediata liberazione di Pertsev. Anche perché le autorità olandesi non avrebbero ancora chiarito di quali accuse debba rispondere lo sviluppatore, che è rinchiuso in un carcere dal 12 Agosto scorso.
Roman Buzko, dello studio legale Buzko Krasnov, ha detto durante la dimostrazione:
“È un caso in cui il principio fondamentale delle criptovalute viene messo in discussione. Il caso riguarda se il codice sia un’espressione della libertà di parola. A mio avviso lo è”.
L’attacco agli ideali dei codici open source
D’altra parte i manifestanti hanno distribuito alcuni volantini per spiegare il motivo della loro protesta:
“Le accuse contro Alex minacciano di uccidere l’intero segmento del software open source. Nessuno oserà scrivere e pubblicare codice open-source, nessuno investirà nel segmento se potesse essere responsabile dell’uso dello strumento creato da altre parti”.
Il co-fondatore di Oxorio, società di consulenza blockchain, Petr Korolev, ha dichiarato su Twitter che Pertsev non è stato ufficialmente accusato, ma è stato interrogato sul suo ruolo nello sviluppo del protocollo.
@alex_pertsev was arrested at the beginning of August.
1/ A thread explaining the case and what it could do to the open source software development space ⬇
#freealex #OpeSourceNotACrime pic.twitter.com/fMJel86QdK— Petr Korolev 🦇🔊 (@skywinder) August 19, 2022
Korolev durante un’intervista ha affermato:
“Questo è un caso importante e temo che se Alex verrà ritenuto colpevole, ciò creerà un precedente che potrebbe colpire gli sviluppatori di codice open source”.
Intanto è stata aperta una petizione tre giorni fa a favore di Pertsev, ma anche di tutti gli sviluppatori di codice open source, che avrebbe già raccolto 1.500 firme.