Gli indicatori e le ricerche su Google indicano che il sentiment generale del Bitcoin è molto pessimista.
Summary
Il trend del sentiment del Bitcoin è ancora negativo
Come viene mostrato da un tweet di Jameson Loop, grande sostenitore del Bitcoin e co-founder di Casa, la maggior parte dei suggerimenti Google reindirizzano a ricerche negative:
Bitcoin is. pic.twitter.com/dJoXCPz7ko
— Jameson Lopp (@lopp) September 18, 2022
La prima è “Bitcoin is dead”. Lo scorso 18 giugno, questo termine di ricerca aveva raggiunto un ATH pari a 100/100, secondo Google Trends.
Non a caso, perfettamente in concomitanza con la fine della prima grande fase ribassista, quando BTC aveva ritestato il supporto dei $19.000 per la prima volta da dicembre 2020.
In realtà, esiste un indicatore sul portale 99bitcoins, che riporta il numero di morti Bitcoin nel periodo di tempo considerato.
Viene definito “Bitcoin Obituary” qualsiasi contenuto che esprima in modo esplicito la fine del Bitcoin, definendolo, ad esempio, come inutile o privo di valore.
Finora, Bitcoin è morto 461 volte. L’ultima risale al 3 luglio 2022 ed è stata registrata dal seguente tweet:
There will come a day when you wish you sold #Bitcoin for $20,000!
Take a look at the historic chart to see how far of a fall is possible, if you are interested in risks associated with an unraveling Ponzi scheme.
— Peter Spina ⚒ GoldSeek | SilverSeek (@goldseek) July 3, 2022
La frase che ha fatto qualificare quest’affermazione come un necrologio è stata:
“Bitcoin is an Unraveling Ponzi Scheme”.
Non è un caso che questa ricerca sia tornata di moda, proprio ora che il valore di BTC ha rotto un nuovo supporto, spingendosi sotto quota $18.500.
Questa potrebbe essere la conferma tecnica di una struttura ribassista, che potrebbe trascinare il Bitcoin verso i $10.000, livello acclamato da molti analisti.
Altro fattore importante che sintetizza in maniera adeguata il sentiment di mercato del Bitcoin, è il noto Fear & Greed Index.
Attualmente, è pari a 21, il che indica paura estrema (Extreme Fear) da parte degli investitori.
Questa situazione si verifica appunto in fasi ribassiste persistenti, o in seguito ad una serie di eventi negativi.
La relazione tra sentiment e prezzo dell’asset
La visione delle persone, purtroppo, è strettamente influenzata dal prezzo dell’asset. Se questo scende, allora si traduce, quasi all’istante, in una perdita di fiducia da parte dell’investitore.
In questo caso, però, allo stesso modo con cui si valutano le potenzialità future di un’impresa, bisognerebbe analizzare la tecnologia sottostante e le capacità dell’ecosistema di soddisfare un dato bisogno sul mercato.
Questo, permetterà di ottenere una stima più o meno adeguata del valore intrinseco dell’asset considerato, conferendo un certo livello di razionalità aggiuntiva alle decisioni di investimento.
La maggior parte della gente non lo fa e si lascia guidare dalle forti emozioni del momento, come la famosa FOMO (Fear Of Missing Out), paura, avidità, o semplicemente da un incontrollato hype generale.
Ecco spiegato il motivo per cui, quasi la totalità degli investitori retail acquista quando il prezzo è alto, e vende quando il prezzo è basso.