HomeCriptovaluteBitcoinS&P 500 e Bitcoin, gemelli diversi

S&P 500 e Bitcoin, gemelli diversi

Se negli ultimi anni il prezzo di Bitcoin e quello dello S&P 500 sono sempre stati correlati, ora è probabile che continueranno ad esserlo anche nel toccare il fondo, ma anche nella ripartenza.

S&P 500 e Bitcoin: un periodo “Buy the Dip”?

Quello che si definisce binge watching aleggia identico tra gli analisti durante il bear market: la continua ricerca del bottom spinge sempre una parte degli investitori ad invocare l’inflazionato “Buy the dip”, specialmente in determinate fasi, che, solitamente, corrispondono all’inizio del mercato ribassista e allo stremo della pazienza del mercato. 

Invocare il monito “Buy the dip” all’inizio del mercato Orso è una sorta di avvertimento, in quanto si pensa che in quella fase il bottom sia lontano. 

Per un certo periodo ci si dimentica del mantra finché il sentiment riporta in auge la fatidica frase ed è in quel momento che spesso si registra davvero il minimo del mercato.

Ovviamente il minimo del mercato ribassista non è determinato dal sentiment o almeno non del tutto. Altri sono i fondamentali e la concomitanza di dati che possono evidenziarlo, tuttavia rimane il fatto che, al di là dei dati statistici che possono dare un’indicazione, la certezza rimane per lo più una chimera. 

Gli scambi sul mercato delle criptovalute stanno diminuendo abbastanza rapidamente, proprio a poco più di un anno dall’inizio di questa fase ribassista tornano i richiami al “Buy the dip”. 

Come spesso accade, il bottom non arriverà quando lo si acclama, ma anche stavolta lo scopriremo solo vivendo.

Analisi dell’indice S&P 500

Lo S&P 500 nell’ultima chiusura ha dato il peggio di sé toccando i 3.655,04 dollari registrando il peggior risultato dal 2020 ad oggi. 

Gli analisti si aspettavano una flessione, ma non che questa fosse così repentina e tantomeno che fosse in un’unica sessione. 

Il prezzo di Bitcoin, nel frattempo, vede quota 19.091 dollari e molti analisti danno la discesa dell’oro digitale ancora lungi dall’arrestarsi. 

Alcune previsioni danno poi Bitcoin a 12.000 dollari, ma ce ne sono alcune che puntano addirittura ad 8.000 dollari, evocando un valore molto lontano nel tempo. 

Insomma, anche stavolta S&P 500 e il Bitcoin sono accomunati da un destino comune. Questo, secondo alcuni, è dovuto anche al fatto che, essendo il più importante indice della più grande borsa al mondo (Wall Street) il primo e la criptovaluta più capitalizzata il secondo, fungano un po’ da testa di serie registrando le perdite maggiori in fase bear e le galoppate più importanti in fase bull. 

Grayscale Bitcoin Trust accumula

Mentre la finanza classica e le crypto continuano il loro percorso ribassista, i fondi di investimento non sono da meno in particolare quelli legati al Bitcoin che è la valuta più capitalizzata.

Il Grayscale Bitcoin Trust (OTCMKTS: GBTC ) è il più longevo e uno dei più popolari fondi bitcoin (BTC) e non ha fatto eccezione sfornando numeri poco confortanti.

Questo fondo Bitcoin ha di recente toccato un minimo record del 35,18% rispetto ai prezzi spot di Bitcoin questa settimana e lo sconto di GBTC per lo spot è in rosso da ben 577 giorni, in sostanza è dal 26 febbraio 2021 che non corrisponde guadagni. 

Al momento il valore pre-mercato del fondo GBTC è di 11,20 dollari americani e per la Securities and Exchange Commission (SEC), ci sono 643.572 BTC detenuti dal trust che equivalgono al 3,065% del limite di Bitcoin (21 milioni di unità). 

È opinione diffusa che il pessimo andamento del fondo vada evidenziato nel fatto che esistono molti fondi nelle borse di tutto il mondo e che nonostante Grayscale abbia provato in tutti i modi a far accettare GBTC come un ETF (fondo negoziato in borsa), questo non sia riuscito a portare a casa il risultato. 

La partita, però, non è ancora chiusa a seguito dell’ultimo no da parte della SEC, Grayscale ha citato in giudizio la Security and Exchange Commission che dovrà rispondere per la decisione presa. 

Bob Loukas, un noto imprenditore americano, ha discusso della situazione GBTC:

“Lo sconto sui bitcoin in scala di grigi ha ampliato il record del 35% al punto di scarico di ottobre 2020 ma le istituzioni se nei prossimi mesi BTC scende a un livello di adolescenza inferiore, questa [è] una buona opzione.

Devono essere disposti a mantenere [il] punto in cui un’opzione di riscatto sblocca valore.

Anche così, deve essere limitato allo sconto”.

Secondo Tom Mitchelhill:

“Chi ha pensato che ottenere esposizione a [bitcoin] tramite GBTC fosse una buona idea in primo luogo? 

Lo stanno letteralmente vendendo con uno sconto del 36% e il mercato si rifiuta ancora di toccarlo”.

“Alcuni di noi hanno parlato della necessità di vedere $ 8-12.000 BTC prima di poter ripristinare e ottenere un nuovo toro [in corso]. Ancora non c’è ancora. La mia azienda ha fissato questo obiettivo per circa un anno +. Oh, e anche lo sconto GBTC è un problema”. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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