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Meta: la più grande scommessa mai fatta su una nuova tecnologia

Quella fatta da Meta (ex Facebook) sul metaverso sarebbe la più grande scommessa mai fatta da un’azienda tecnologica su una nuova tecnologia non comprovata. 

Secondo alcune recenti analisi in totale la società avrebbe già investito circa 70 miliardi di dollari nella progettazione e nello sviluppo del suo metaverso, anche se non è chiaro come sia stata calcolata questa cifra. 

Meta: il più grande investimento della storia nello sviluppo di una nuova tecnologia

La stessa analisi ha preso in considerazione anche altre tecnologie non comprovate su cui hanno investito altre aziende tecnologiche in passato, ed ha scoperto che l’investimento da 70 miliardi di Meta li supera tutti abbondantemente. 

La seconda scommessa per importo investito sarebbe quella delle auto a guida autonoma, su cui sarebbero già stati investiti più di 27 miliardi di dollari. Sebbene questo dato non includa gli investimenti effettuati da Tesla per il medesimo scopo, risulta nel complesso molto inferiore all’investimento di Meta, che comprende solo i fondi impegnati dall’azienda che fino ad un anno fa si chiamava Facebook. 

Al terzo posto ci sarebbero i 3,4 miliardi di dollari investiti da Apple per progettare e creare l’iPhone, ovvero il primo vero e proprio smartphone con touch screen paragonabile a quello di un computer. 

Ad esempio, per la progettazione e lo sviluppo di Android, Alphabet, che all’epoca si chiamava ancora Google, investì “solamente” poco più di un miliardo di dollari. 

Quindi, Meta fino ad oggi avrebbe investito sul metaverso una cifra venti volte superiore a quella che Apple investì una quindicina di anni fa per creare l’iPhone. 

In entrambi i casi si è trattato di una colossale scommessa, perché prima della loro uscita sul mercato non vi erano sufficienti informazioni per poter affermare che vi erano buone probabilità di successo. 

Esistevano già cose simili, ma o basate su una tecnologia molto meno avanzata, come nel caso di iPhone, oppure con una penetrazione di mercato ancora estremamente acerba, come per il metaverso. 

In altre parole, sarebbe assolutamente azzardato affermare che Meta abbia già tutte le informazioni per poter credere di avere ottime probabilità di successo, quindi l’iniziativa di buttarsi al 100% sul metaverso appare più come un azzardo che come un progetto basato su prospettive concrete e già consolidate. 

Una scommessa da 70 miliardi di dollari potrebbe anche essere considerata un azzardo eccessivo, ed infatti i mercati finanziari non l’hanno affatto premiata. 

metaverso
Un salto nel buio da $70 miliardi per Meta

Il titolo Meta in Borsa

Quando l’anno scorso l’azienda Facebook annunciò che avrebbe cambiato il nome in Meta per buttarsi sul metaverso, il prezzo delle sue azioni in borsa scese da 340$ a 310$ in una settimana. In seguito, quando emersero alcuni problemi seri di carattere economico, il prezzo crollò da 320$ a 240$ in un giorno solo, a febbraio di quest’anno. 

In seguito, a causa dei continui cali generalizzati del Nasdaq, il prezzo è sceso fino agli attuali 140$ circa. 

Rispetto ai valori precedenti al cambio di nome il titolo in borsa fino ad ora ha perso più della metà del proprio valore (-59%), tornando sui minimi di marzo 2020 quando i mercati finanziari crollarono a causa dell’inizio della pandemia di Covid. 

Anzi, i valori attuali corrispondono a quelli di marzo 2017, quindi nel corso della fine del 2021 e di questi primi mesi del 2022 il valore delle azioni Meta, o Facebook, ha azzerato tutti i guadagni degli ultimi cinque anni. 

In altri termini, sembra proprio che i mercati ritengano il colossale investimento di Meta nel metaverso un azzardo eccessivo con poche probabilità di successo. 

Il punto chiave per capire queste paure è probabilmente lo stato di salute percepito della società. 

Facebook fino al 2018 era comunemente ritenuta una grande società in grande crescita. 

Nel 2018 però ebbe un gravissimo problema con la famosa e famigerata questione legata a Cambridge Analytica. Si trattò di un vero e proprio scandalo che gettò un’ampia e profonda ombra sul reale operato della società. 

Da allora il sentiment nei confronti di Facebook non è mai tornato ad essere come prima, anche nonostante il clamoroso successo di Instagram, celeberrimo social network di proprietà dello stesso gruppo. 

A causa di quello scandalo il titolo Facebook in Borsa crollò del 34% nel giro di sei mesi alla fine del 2018, ma nel corso del 2019 recuperò tutte le perdite. A marzo 2020 ci fu un nuovo crollo, stavolta dovuto all’inizio della pandemia, ma già durante il mese successivo aveva recuperato tutte le perdite. 

Quindi ad aprile 2020 il valore della società era tornato sui livelli di giugno 2018. Nel corso del 2020 e del 2021 ci fu un vero e proprio boom dovuto alla colossale bullrun innescatasi con l’avvio nel medesimo periodo dei vari QE delle banche centrali, ma per il titolo Facebook questa bullrun si è interrotta proprio nel momento in cui hanno annunciato il cambio di nome in Meta ed il progetto del metaverso, ad ottobre 2021. 

A esempio, la bullrun del Nasdaq si è interrotta tre mesi più tardi, ovvero a gennaio 2022. 

Rispetto ai picchi massimi di sempre, il titolo Meta ora sta perdendo il 63%, mentre il Nasdaq “solamente “il 31%. 

Pertanto, è più che evidente che i mercati finanziari abbiano punito la svolta di Meta, probabilmente proprio perché considerano la colossale scommessa sul metaverso un vero e proprio azzardo. 

Il mercato del metaverso

Va detto che attualmente il metaverso è già una realtà concreta, ma di dimensioni ancora molto più limitate rispetto, ad esempio, al business dei social network che ha consentito alla società Facebook/Meta di esplodere negli ultimi quindici anni. 

Le questioni critiche sono due. 

La prima riguarda in generale la capacità di questa nuova tecnologia di conquistare realmente una sorta di adozione di massa, per arrivare a dimensioni simili a quelle raggiunte nel passato dai social network. Questa ipotesi non solo non è affatto scontata, ma in molti la ritengono poco probabile. 

Il metaverso è già una realtà in particolare nel mondo del gaming, ma non tutti sono d’accordo che al di fuori di quel settore possa raggiungere risultati altrettanto interessanti. In passato vi sono già stati tentativi simili falliti sonoramente, quindi i dubbi sono legittimi. 

La seconda è ancora più rilevante, per quanto riguarda il caso specifico di Meta. Ovvero, una società che sembra in crisi di identità, e che decide di scommettere una cifra colossale per ottenere risultati incerti, sarà realmente in grado di sostenere e far proliferare questo progetto così azzardato? 

I mercati per ora sembrano decisamente negativi in merito a questa prospettiva, anche perchè fanno fatica a capire concretamente come il metaverso di Meta potrà concretamente espandersi e generare flussi di cassa paragonabili a quelli generati attualmente dai social network del gruppo Meta. 

Il settore del gaming online è a tutti gli effetti un settore ricco, ma non certo come quello dei social network. 

Inoltre, c’è un altro aspetto che getta una luce fosca sull’idea di Meta, ovvero il fatto che siano stati in assoluto l’unica società tecnologica ad aver investito tanto nel metaverso. Se quest’ultimo fosse davvero un colossale affare ci si potrebbe aspettare che anche altre grandi società tecnologiche ci si buttassero a capofitto, ma ciò non è avvenuto. 

Ad esempio il titolo Alphabet (ex Google) in Borsa ha toccato il picco massimo addirittura a febbraio di quest’anno, e da allora ha perso soltanto il 34%, in linea con il Nasdaq. Alphabet, per quanto se ne sappia, non ha investito alcuna cifra realmente significativa nello sviluppo del metaverso. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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