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Oro e Bitcoin tornano alla ribalta

Nonostante l’inflazione alle stelle e una situazione macro economica affatto rassicurante, l’oro non è assorto al suo ruolo di bene rifugio e nel 2022 è stato quasi sempre decorrelato con il metallo prezioso.

Correlazione Oro e Bitcoin

Per tutto l’anno la correlazione tra Oro e Bitcoin ha oscillato tra 0,2 negativo e 0,2 positivo, nonostante tutto, siccome il dollaro americano continua a crescere di valore, la correlazione tra i due asset è cambiata e ad oggi raggiunge il livello più alto da un anno a questa parte.

Quanto all’interesse sulla valuta digitale più capitalizzata espresso in unità native (tolti gli effetti sui prezzi), nonostante sia sempre sensibile alla forte volatilità è aumentato del 6% nel mese di settembre e di oltre il 26% nel terzo trimestre di quest’anno a circa 380.000 BTC.

Ora siamo nel profondo di un mercato ribassista delle criptovalute e i volumi degli scambi lo stanno dimostrando.

La valuta digitale di Satoshi è diminuita a due cifre quest’anno, trascinata al ribasso da l’inasprimento della politica monetaria globale.

Come è noto, per tutelare il proprio capitale è di certo fondamentale posizionare parte del portafoglio in uno o più beni rifugio e sia il metallo prezioso che Btc sembrano volersi riprendere lo scettro.

Questo è maggiormente importante se come quest’anno l’inflazione è alle stelle e le contromisure adottate dalle banche centrali non forniscono ancora una soluzione.

La situazione non sembra essere tornata alla “normalità” a maggior ragione con la situazione macro che stiamo vivendo e che sembra ben lontana dal suo miglioramento nonostante dal lato GDP giunga una ventata di positività.

Per quanto riguarda l’oro, il prezzo all’oncia è capitolato al minimo da sei settimane rompendo il supporto dei 1.700 dollari e il palladio perde terreno passando di mano con un 4,18% in meno. 

Dopo aver beneficiato pesantemente del conflitto Russia-Ucraina nel primo trimestre dell’anno, l’oro ha perso tutti i suoi guadagni ed è attualmente in calo del 10% da inizio anno.

Quest’anno sia negli Stati Uniti che nell’Unione Europea, l’inflazione ha superato il 9% e questo si è trasformato nella flessione dei metalli più inaspettata di sempre per gli analisti che vi riponevano fiducia. 

Un’oncia di oro rispetto al dollaro americano aveva raggiunto i 2.070 dollari l’oncia l’8 marzo 2022 mentre l’argento era arrivato al suo massimo dell’anno ovvero 26,46 dollari l’oncia, tuttavia l’argento ha perso poco più del 20% del proprio valore da inizio anno ad oggi e solo oggi ha ripreso quota 20 dollari l’oncia.

La BCA calma l’inflazione con i tassi di interesse

La Banca Centrale Americana che vede come una battaglia principe la lotta all’inflazione per riportarla a un più mite 2% ha rafforzato il dollaro a seguito dei sistematici interventi rialzisti sui tassi di interesse. 

“Una Fed più aggressiva, che implica tassi di interesse reali più elevati e un dollaro USA più forte, indicano entrambi un calo dei prezzi dell’oro”.

Questa è l’opinione di Przemyslaw Radomski, CEO della società di consulenza per gli investimenti Sunshine Profits. 

David Meger, direttore del commercio di metalli presso High Ridge Futures ha dichiarato 

“C’è una continua pressione sull’oro dai commenti di Powell che hanno sollevato [la] aspettativa di una Fed più aggressiva. L’oro essendo un asset infruttifero avrà più concorrenza”

Per quanto riguarda il mondo delle valute tradizionali, dall’inizio del mese scorso, una grande volatilità, ha dato vita a grandi differenze di prezzo con BTC.

E’ evidente che il prezzo del trading di BTC, preso il primo del mese come punto di riferimento rispetto a diverse valute fiat, sia intorno al 10%.

BTC-GBP scambia intorno al 5% e sopra BTC-USD rispetto al 1° settembre.

I mercati inglese ed europeo sono generalmente molto meno liquidi dei mercati crypto denominati in dollari americani e presentano maggiori opportunità per i trader professionisti.

Nelle ultime due settimane, il mercato delle crypto è rimasto abbastanza stazionario mentre quelli azionari continuano le perdite in qualsiasi latitudine e longitudine.

La Germania ha registrato un’inflazione a due cifre per la prima volta dalla seconda guerra mondiale e la Bank of England ha cominciato temporaneamente ad acquistare obbligazioni a lungo termine del Regno Unito per curare la volatilità del mercato.

L’inflazione dell’Eurozona ha raggiunto il 10% anno su anno, dando per scontato un aumento del tasso della BCE di 75 punti base alla prossima riunione seppur alla luce dei recenti reclami fatti dalle Nazioni Unite nei confronti della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea di Bruxelles.

Il dollaro USA (DXY) continua ad essere spinto dai differenziali di rendimento reale e il suo ruolo di bene rifugio in attesa di essere in compagnia di oro e Btc lo rende l’unico asset a registrare rendimenti positivi sia nel secondo che nel terzo trimestre.

Anno su anno, tutte le borse perdono capitali ingenti rispetto al 2021 e questo trend si sta progressivamente decorrelando dal comportamento di Btc e del resto delle altcoin almeno questa è la tendenza delle ultime settimane.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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