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Martin Shkreli torna dal carcere e ne ha per tutti da Luna a FTT

Martin Shkreli, anche noto come “Pharma Bro” (così viene soprannominato dagli addetti ai lavori) è tornato dal carcere e commenta sullo stato attuale di Do Kwon, co-fondatore di Terra Luna. 

Shkreli è l’astuto ex CEO di MSMB managment, fondatore di Retropin e Turing Pharmaceuticals, salito alla ribalta per aver tratto profitto speculando sul prezzo di un farmaco salvavita dopo che averne aumentato il prezzo del 5.000% gli aveva procurato una condanna. 

Il trentanovenne imprenditore aveva acquistato la licenza per un farmaco, il Daraprim tramite una società di nome Turing.

A seguito di questa operazione “Pharma Bro“, nel 2015 ha aumentato il prezzo del farmaco da 13,50 dollari a 750 dollari per pillola. 

Ritenuto colpevole di frode, Shkreli è stato condannato a 7 anni di prigione nel 2018, ed è uscito di prigione dopo un breve periodo di confinamento comunitario.

La condanna non era stata comminata solo per frode ma era anche dovuta ad un processo per frodi azionarie milionarie iniziato nel 2017 e finito l’anno seguente a settembre.

La buona condotta è alcuni scivoli legali hanno riportato Shkreli in libertà ed appena ripresa la vita di sempre è tornato a parlare di affari esprimendo interesse per le criptovalute e per la DeFi, un mondo che secondo lui molto presto si “mangerà” addirittura alcune banche internazionali, prova di forza importante per la direzione che prenderà la finanza nel futuro. 

“Non credo che sia al limite di dove può andare. Penso che vedremo sempre più prodotti finanziari che finiranno nella DeFi… alla fine vedremo qualche realtà crypto più grande dei colossi bancari”.

Il tema del seguitissimo podcast UpOnly che martedì ha riunito i criminali crittografici Shkreli e Kwon è stato il caso FTX-Binance. 

Il caso FTX

Gli FTT in possesso di Alameda Research non sono passati inosservati all’occhio vigile di Coindesk che ha notato qualcosa di strano. 

Il fondatore di FTX, piattaforma di exchange e fondo di investimenti americano è Sam Bankman-Fried noto anche per avere un forte legame anche con Alameda Research, la società di cui sopra. 

Alameda Research ha in bilancio 3,66 miliardi di dollari in FTT (il Token nativo di FTX), di per sé avere crypto della società che si contribuito a costruire non è un fatto anomalo ma lo è il fatto che a garanzia di ciò ci sono 2,16 miliardi di dollari contro una capitalizzazione di mercato di FTT che è pari a circa 3 miliardi e la sua valutazione complessiva diluita si aggiri sui 7 miliardi. 

La critica è sul come una garanzia possa essere costituita da una quota minore del rischio (non coprire) per altro soggetta alle fluttuazioni del mercato. 

La notizia ha fatto il giro di tutto il mondo anche grazie al tweet di CZ, il CEO di Binance, che l’ha ripresa enfatizzandola nei punti chiave. 

Zhao in passato era stato protagonista di un investimento nella società di scambi di criptovalute FTX e aveva in patrimonio 2,1 miliardi tra BUSD ed FTT quando l’affare si concluse. 

Come riportato da Coindesk, l’imprenditore asiatico ha liquidato gli FTT in pancia annunciando la cosa pubblicamente non mancando di sottolineare come il mondo delle valute digitali fosse già stato segnato da debacle come quella di Celsius e Three Arrows Capital o lo stesso crollo di Luna. 

A difesa di Alameda, Caroline Ellison, CEO della società solo da pochi mesi ha cercato di difendere la situazione dichiarando di esser pronta a fronteggiare l’ondata di vendite che è poi si è dimostrato esserci a seguito di queste accuse rispondendo a Zhao che la società di cui lei è al timone non avrebbe avuto problemi ad acquistare gli FTT di CZ a 22 dollari l’uno buttando acqua su un incendio ormai divampato. 

Martin Shkreli: il CEO di Luna rischia, ma non troppo 

“Pharma Bro” Martin Shkreli a Do Kwon di LUNA: 

“La prigione non è poi così male”.

È il rassicurante messaggio che Martin Shkreli “Pharma Bro” regala a Do Kwon di Luna nel corso della registrazione spontanea del podcast UpOnly. 

Martedì, “Pharma Bro” Shkreli si è unito a Kwon e agli host del podcast crittografico per parlare dell’ipotesi secondo cui Binance facendo seguito ai rumors sull’apparente insolvenza di FTX sia intenzionato ad acquisire la società di trading e non solo.

Dopo aver trascorso quattro anni in carcere, a maggio l’ex imprenditore è tornato in libertà e nel podcast di cui sopra si è subito preoccupato di rassicurare Kwon, indagato in Corea del Sud (luogo dal quale proviene) per svariati capi di accusa compreso la manipolazione del prezzo della stablecoin Terra, che successivamente è crollata. 

“Quella prigione fa schifo, ma non è la cosa peggiore in assoluto. 

Ehi Do, voglio solo farti sapere, la prigione non è poi così male.

Quindi non preoccuparti, spero che non succeda. Se succede… non è poi così male.”

Poi il redento imprenditore si sofferma su un aspetto interessante, fa notare come le condanne se qualcuno le merita sono sacrosante ma è triste vedere quante ne vengano date in questo settore. 

“È stato davvero sconsiderato per FTX condurre affari in Aptos e Sui. C’è un motivo per cui le banche non lo fanno.

È davvero divertente che tu possa passare dall’essere il donatore del salvataggio al destinatario del salvataggio nel giro di pochi mesi. 

C’è un buon momento SBF dedica un po’ di tempo su questo.

Odio dirlo, non voglio vedere nessuno andare in galera perché fa schifo, ma se le persone non ottengono 100 centesimi di dollaro qui, SBF probabilmente passerà un po’ di tempo.

Se sei fondamentalmente l’architetto di un impero che ha preso i soldi delle persone e non li ha restituiti a loro questo è tutto ciò che i pubblici ministeri devono sapere. Troverà una legge che si applica a te … nessuno guarderà Sam Bankman e dirà qualcosa di diverso da colpevole.

È solo triste vedere quante persone crittografiche andranno in prigione e andranno in prigione. 

Stiamo solo vedendo l’inizio: sarà un club piuttosto grande”.

In seguito Shkreli ha anche tirato in ballo l’ex sviluppatore di Ethereum Virgil Griffith e Bitfinex Ilya “Dutch” Lichtenstein.

“È piu facile uscire da una prigione reale che da quella di Twitter”.

Questo il commento ai tweet di alcuni detrattori. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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