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Tether e Bitcoin: il resoconto del primo mese di acquisti crypto a Lugano

Dopo un primo mese di utilizzo delle crypto Tether e Bitcoin nei negozi di Lugano, i titolari di quest’ultimi hanno dichiarato di non aver ancora visto nessuno utilizzare le monete di cui sopra per fare acquisti. 

Come anticipato, da poco più di un mese a Lugano si possono fare acquisti in Bitcoin e Tether. Tuttavia, viene da chiedersi quanto sia stata utilizzata questa opportunità da parte dei cittadini. A questa domanda hanno risposto alcuni esercenti del centro di Lugano. 

Lugano: lo scopo è diventare capitale mondiale delle crypto 

Nonostante gli sforzi e l’ambizione della Città di Lugano, a quanto pare, ci sono ancora pochissimi cittadini che pagano i propri acquisti in criptovalute come Tether e Bitcoin. 

Poco fa, è stato avviato con successo il Plan ₿, un programma su scala cittadina volto a introdurre la cultura della blockchain e delle crypto tra gli esercizi commerciali della città. Il progetto coinvolge negozi, imprese e istituzioni, con lo scopo di rendere la città sul Ceresio una capitale mondiale delle criptovalute.

Nello specifico, è a partire da ottobre che gli esercenti hanno cominciato ad accettare pagamenti in Bitcoin e Tether. Oggi, a Lugano, si contano quasi cento attività che hanno aderito a questa iniziativa e molte altre sono pronte a partecipare.

Tuttavia, sembra che i pagamenti in criptovalute non procedano bene nei locali e nei negozi di Lugano. Infatti, alcuni esercenti locali, hanno dichiarato che questa iniziativa non ha ancora trovato riscontri di rilievo tra i consumatori. 

Cosa dicono i commercianti di Lugano in merito ai pagamenti in Tether e Bitcoin 

Paolo Zappa, titolare del negozio di abbigliamento sportivo Intersport Zappa in centro a Lugano, ha giudicato il primo mese dell’adesione all’iniziativa dichiarando: 

“Soddisfatto? Sono contento di aver ricevuto il POS anche perché accetta i LVGA. Tuttavia, finora non abbiamo ancora ricevuto nessun pagamento in Bitcoin, e presumo che, dopo quanto successo negli ultimi quindici giorni, sarà ancora così per un po’.” 

Ovviamente, il titolare fa riferimento al fallimento di FTX, una delle piattaforme di trading crypto più diffuse che è crollata nelle scorse settimane e ha messo in ginocchio tutto il mercato. 

A quanto pare, la sensazione negativa è diffusa sia nel settore dell’abbigliamento, sia in quello della tecnologia o della gastronomia. Infatti, anche Damiano, proprietario del negozio di hi-fi e home cinema Musicdoor, ha affermato che per il momento non ha ancora effettuato alcuna vendita in criptovalute. 

Per altri, invece, come per il titolare di Dolce Vita Shop, negozio gastronomico di prodotti siciliani, si tratta solo di una questione di tempo. Infatti, il proprietario del negozio, molto più ottimista, ha dichiarato: 

“Avendo ricevuto il POS da poco, non abbiamo ancora potuto effettuare vendite in Bitcoin.” 

Tuttavia, tra i commercianti c’è anche chi attendeva risultati differenti. E’ il caso dell’Ottica Götte, di cui il proprietario ha affermato: 

“Ci aspettavamo un feedback diverso. Almeno nella mia realtà, di esercente tra i primi ad accettare questi pagamenti in città, non ci è ancora capitato un cliente che di sua iniziativa si offra di pagare in Bitcoin o Tether. La stragrande maggioranza paga ancora con i metodi tradizionali.” 

Inoltre, il negozio di ottica in via Pessina afferma di aver ricevuto in passato qualche transazione in criptovalute, ma con un sistema che non ha nulla a che vedere con l’iniziativa attuale della Città. 

Notizie positive, invece, per i token LVGA introdotti a Lugano 

Fortunatamente, la situazione sembra ben diversa per quanto riguarda i token LVGA, la moneta virtuale della città introdotta da MyLugano. Quasi un anno prima, infatti, il terreno per il Plan ₿ era stato preparato dall’iniziativa dei token LVGA. 

Nello specifico, grazie a questa iniziativa, sono stati introdotti i token che si possono accumulare tramite la formula del “cashback”, per poi utilizzarli nei pagamenti con le realtà che hanno aderito al programma.

Damiano di Musicdoor, infatti, a riprova del fatto che questo sistema è ben più diffuso tra i clienti, ha affermato: 

“Tramite MyLugano abbiamo eseguito diverse transazioni, anche perché siamo all’interno del circuito da un po’.” 

Lo stesso viene confermato da Dolce Vita Shop: 

“Abbiamo ricevuto diverse transazioni con i LVGA, specialmente ora, nel periodo natalizio, notiamo sempre più persone che pagano e accumulano questi token.” 

Non solo il pagamento con i LVGA risulta più diffuso di quello tramite Bitcoin e Tether, ma produce anche più soddisfazione tra gli esercenti, come nel caso di Paolo Zappa. Il quale ha affermato che i token di MyLugano sembrano avere più successo, visto l’utilizzo che ne fa la gente.

Tuttavia, anche il sistema token non soddisfa a pieno tutti, come il negozio di ottica che ammette che con i LVGA ha fatto qualche transazione in più rispetto alle crypto comuni, ma che anche in questo caso non si parla ancora di una pratica abituale. 

Pagamenti in Tether e Bitcoin: nessuna spesa o rischio 

Nonostante le difficoltà riscontrate nella città di Lugano nell’adesione dei cittadini a questi nuovi metodi di pagamento, gli esercenti e i commercianti hanno reagito molto bene, invece, all’introduzione di Tether e Bitcoin nei sistemi di pagamento. 

Questo perchè per loro non esistono spese o rischi nell’accettare questi nuovi metodi di pagamento. Infatti, i negozianti vengono dotati di un POS che accetta transazioni criptovalutarie, e viene data loro sia la possibilità di mantenerli sotto forma di Bitcoin o Tether, sia di convertirli subito in franchi.

Tuttavia, la visione condivisa emersa dagli esercenti è che, per ora, preferiscono convertire i pagamenti crypto in franchi. Ciò è dovuto al fatto che molti di loro non possiedono ancora wallet di criptovalute. 

Ad ogni modo, i pagamenti in crypto sono ben visti dai commercianti in quanto danno la possibilità di scelta e nessun rischio. Inoltre, proprio la possibilità di scegliere è per molti di loro motivo di iniziare a pensare ad un futuro investimento in crypto, qualora ci fosse liquidità sufficiente. 

Il tempo è destinato a giocare un fattore importante e, forse, serve solo che la gente si abitui a questa nuova formula. Non resta che attendere e vedere come e se le criptovalute potranno diventare la moneta del futuro, e se questa mutazione possa effettivamente partire proprio da Lugano.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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