HomeCriptovaluteBitcoinBottom di Bitcoin vicino? Uno sguardo alla quotazione

Bottom di Bitcoin vicino? Uno sguardo alla quotazione

Da più parti a vario titolo si grida all’approssimarsi del bottom della quotazione di Bitcoin, al punto che c’è già chi suggerisce sia il momento di comprare l’Oro digitale a piene mani. 

Su Twitter Bitcoin Magazine ha riportato un’importante dichiarazione del leggendario investitore Bill Miller circa il nostro amato Bitcoin. 

Secondo Miller:

“Le persone sono fuggite dallo spazio, quindi il fatto che sia ancora lì a 17.000 dollari è piuttosto notevole”. 

La considerazione è un endorsement al valore basale di BTC che secondo il miliardario nonostante tutto ciò che ha scosso il mercato delle criptovalute e nonostante un bear market che dura ormai da un anno e mezzo, il prezzo della valuta digitale ha retto i 17.000 dollari americani dando un grande segnale di forza. 

L’RSI (Relative Strength Index) è un parametro che ci dà il polso di quanto il prezzo di un titolo o di una valuta digitale sia volatile e della forza che abbia in un determinato momento.

Il dato ha raggiunto, per quanto riguarda il Bitcoin, il 40,5 che corrisponde al minimo storico per la valuta digitale. 

Questo segnale spesso indica che una criptovaluta stia “raschiando il fondo del barile” ovvero stia per toccare il fondo ed è uno tra gli indicatori del bottom. 

Prendere il momento più basso dal quale fare all in è praticamente impossibile e concettualmente sbagliato ma è ovvio che se esistesse una formula per trovare il fondo saremmo di fronte al sacro Graal dei mercati. 

Un altro indicatore però ci fa intuire che il fondo per Bitcoin non sia lontano ma prima di entrare nello specifico è necessario fare una premessa. 

Bear market, incertezza geopolitica e quotazione del Bitcoin

Il bear market che stiamo vivendo oramai da poco meno della metà del 2021 è un mercato anomalo “sporcato” da alcune variabili importanti e quindi di difficile comprensione perfino da parte degli analisti più esperti. 

L’andamento del Bitcoin è influito da variabili importanti come l’iperinflazione e le politiche monetarie della Federal Reserve del Presidente Jerome Powell, la guerra in Ucraina con la superpotenza Russa che ha messo in allerta il mondo intero, il pericolo di ritorno di una pandemia, la crisi energetica e la transizione ecologica. 

Tutti i fattori citati influiscono direttamente ed indirettamente sul prezzo della crypto che di conseguenza è molto volatile. 

In questo anno e mezzo inoltre molti possessori di Bitcoin soprattutto gli investitori dell’ultima ora hanno optato per l’uscita dall’investimento ed anche molti miner hanno seguito lo stesso destino visto il basso rapporto costi / benefici. 

Questa fuga di capitali è un’ulteriore market maker, un fattore che solitamente influisce di molto il prezzo di una criptovaluta ma per quanto riguarda il Bitcoin questo è successo meno del previsto visto che c’è chi lo dava già a 10.000 dollari entro il 2022.

Mentre scrivo il prezzo della valuta digitale per eccellenza si attesta a 15.892,02 euro circa 16.850 dollari confermando il minimo di cui parlava Miller poco sopra. 

L’altro fattore importante che lega Bitcoin a questo momento dell’attuale bear market è il fatto che storicamente il prezzo di Bitcoin durante ciascun mercato orso, lascia sul campo tra il 70% e l’80% del proprio valore e in questo momento BTC ha perso il 75% nell’attuale fase ciclica del mercato. 

Un altro dato a favore della tesi che sia il bottom di Bitcoin che il bear market siano vicini al traguardo è il fatto che mediamente questa fase di mercato dura non più di un anno/un anno e mezzo e anche da questo punto di vista la statistica ci viene in soccorso e ci lascia ben sperare. 

Tuttavia queste considerazioni lasciano il tempo che trovano se consideriamo gli innumerevoli fattori che sono intervenuti in questa anomala fase di mercato e quando e se il mercato ripartirà è molto prematuro dirlo. 

La lotta all’Inflazione è ancora lunga e il mercato delle criptovalute sta lottando per tirarsi in salvo dalle secche dei fallimenti in cui è incappato in questo 2022. 

I fallimenti nel mercato crypto

Partendo dal fallimento di Terra/Luna, passando per il disastro Three Arrows Capital è infine alla debacle di FTX, l’arresto di Sam Bankman-Fried è il contagio di decine di altri Exchange quest’anno è paradossalmente servito al mondo delle crypto per fare una scrematura e pulire il mercato da tutte quelle società poco serie che lo popolavano lasciando in piedi le società che portano valore al settore. 

Se spostiamo lo sguardo un po’ più in là a ridare speranza c’è anche in lontananza il prossimo Halving di BTC che dovrebbe verificarsi intorno ad aprile/maggio del 2024. 

L’halving lo ricordiamo avviene ogni 4 anni circa e non è altro che il dimezzamento del premio pagato ai Miner per l’estrazione di Bitcoin ogni 10 minuti di tempo, ovvero, il dimezzamento dei BTC pagati ai minatori per il servizio svolto. 

Un altro anno e mezzo di attesa dunque per rivivere il più grande volano da sempre di Bitcoin, il vero market mover che attrae investitori in questo mondo, persone che tentano di cavalcare il trend quando questo sale. 

Mentre nel mondo degli investitori l’accumulo di Bitcoin è visibilmente rallentato, quello dell’Oro digitale negli Stati Uniti va in controtendenza e sempre più americani fanno acquisti di BTC. 

Attualmente il ritracciamento di BTC è intorno allo 0,78 e gli analisti danno la situazione abbastanza statica per tutte le feste e alcuni si spingono a dire che la situazione resterà la stessa anche fino al tutto il primo mese del nuovo anno. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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