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Il security token di Blockstream sul mining

Forse non tutti sanno che Blockstream ha emesso un suo security token. 

Si chiama Blockstream Mining Note (BMN) e consente ad investitori qualificati di investire nelle loro infrastrutture di mining. 

Blockstream lancia il suo nuovo security 

Blockstream è in assoluto una delle singole società più importanti all’interno dell’ecosistema Bitcoin. È stata fondata, tra gli altri, dal noto bitcoiner Adam Back, ed ha sede in Canada. 

È famosa per la sua sidechain Bitcoin chiamata Liquid, che tra le altre cose consente di creare security token. BMN ad esempio è stato emesso proprio su Liquid. 

Su Liquid Network verranno emessi anche i famosi “Volcano bond” di El Salvador. 

Pertanto non solo è una società molto attiva all’interno dell’ecosistema Bitcoin, ma è anche in assoluto una delle più celebri e più seguite. Su Twitter ha quasi 200.000 follower, mentre il suo co-fondatore Adam Back ne ha più di mezzo milione. 

Il security token BMN

Una delle attività di Blockstream è il mining di Bitcoin. 

Lo stesso Adam Back è citato all’interno del whitepaper del 2008 di Satoshi Nakamoto come l’inventore di Hashcash, ovvero il protocollo Proof-of-Work da cui è stato derivato quello di Bitcoin. 

Oltre a fare mining in Canada, e ad offrire i propri servizi e la propria tecnologia a chi vuole fare mining da sé, da qualche tempo Blockstream offre anche la possibilità di investire nelle loro infrastrutture di mining. 

Per rendere possibile ciò ha creato un security token su Liquid, BMN per l’appunto, e lo ha messo sul mercato. 

Su Stokr si legge che ha raccolto 40 milioni di dollari di investimenti provenienti da 83 investitori qualificati, con un investimento minimo iniziale di circa 270,000$. 

L’obiettivo di Blockstream, oltre a quello di raccogliere capitale, era anche quello di rendere possibile ad investitori non particolarmente grandi di investire nel mining industriale. 

Il mining industriale

Dopo il passaggio di Ethereum a Proof-of-Stake, Bitcoin è rimasta l’unica grande criptovaluta a consentire ancora il mining, oltre a Litecoin e Monero. 

Ma il mining di Bitcoin non si fa più in casa con le schede video: per minare BTC con successo occorrono grandi impianti con grande potenza, che non richiedono solamente grossi investimenti ma anche una notevole capacità ed esperienza nella loro gestione. 

Questo di fatto impedisce alla maggior parte dei soggetti potenzialmente interessati di riuscire a fare mining industriale con successo, quindi per chi invece già lo fa si apre l’opportunità di raccogliere capitali offrendo in cambio parte dei profitti. 

Ad esempio in questo momento la mining farm di Blockstream non risulta essere tra le prime dieci a livello mondiale, perché il settore è dominato da colossi ancora più grandi. Spesso non si tratta di singole società, ma di pool in cui diverse società mettono in comune enormi quantità di potenza di calcolo, dividendo i profitti in percentuale. 

BMN ed il mining

Ad esempio sul sito ufficiale del security token si legge che ad ogni token BMN emesso corrispondono 2.000 Th/s, grazie ai quali fino ad oggi sono stati minati da Blockstream 5,7 BTC in totale per ogni BMN emesso, e 0,004 BTC nelle ultime 24 ore, corrispondenti a circa 84$. 

In totale sono stati emessi 156,31 token BMN, corrispondenti a 312 Ph/s, ovvero circa l’un per mille dell’intero hashrate mondiale di Bitcoin. 

Quindi chiunque abbia investito in BMN fin dall’inizio dovrebbe aver ricevuto in cambio più di 5,7 Bitcoin fino ad oggi (120.000$), con la possibilità di rivendere i token BMN sul mercato secondario. 

Gli exchange

I token BMN possono infatti essere scambiati nel mercato secondario su alcuni exchange, tra cui Merj e SideSwap. 

Ma l’exchange principale pare essere Bitfinex, che da qualche tempo a questa parte ha aperto un’intera sezione dedicata ai security token. 

Va tuttavia detto che dal lancio di maggio 2020 ad oggi gli scambi sono stati rarissimi, con un volume nel complesso irrisorio. 

Per quanto riguarda la copia di scambio BMN/USD si contano solo una decina di scambi in tutto, mentre per la coppia BMN/BTC circa la metà. 

Interessante però proprio il confronto con Bitcoin. Infatti se inizialmente a marzo 2022 un BMN veniva scambiato a 6,95 BTC, ad aprile era sceso a 6,7 BTC, per poi però risalire a 7,2 a luglio e tornare poco dopo a 7 BTC. 

L’ultimo scambio in Bitcoin però è avvenuto a novembre a 8,4 BTC, ovvero un prezzo nettamente più alto sia di quello precedente che di quello iniziale. 

Il fatto è che il rendimento del security token ha sovraperformato quello del prezzo di Bitcoin nella seconda parte del 2022, quindi non c’è da stupirsi se a novembre qualcuno abbia deciso di acquistare BMN pagando in BTC ad un prezzo superiore a quello precedente. D’altronde a novembre con il crollo di FTX si erano diffusi molti timori riguardo la tenuta dei mercati crypto. 

Per quanto riguarda invece il prezzo in dollari, nel corso del tempo è sceso molto, a causa del calo del valore di mercato di Bitcoin. 

Il prezzo iniziale di 320.000 di marzo 2020 ha retto fino a marzo 2022 quando è sceso a 290.000$ per poi risalire a circa 310.000$. 

Ma a luglio crollò a 150.000$, ovvero meno della metà del prezzo iniziale. 

Alla luce di ciò è possibile affermare che il valore di BMN comunque dipende da quello di mercato di BTC, anche se risulta essere molto meno volatile. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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