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Coinbase: le ultime notizie sull’exchange di criptovalute

Tra le ultime notizie sull’exchange di criptovalute Coinbase, emerge che la piattaforma è una tra i maggiori finanziatori crypto per le attività di lobbying a Washington. 

Coinbase guida la classifica dei maggior finanziatori di criptovalute di attività di lobbying

Nel 2022, le società crypto hanno registrato una spesa record di 21,55 milioni di dollari per l’attività di lobbying a Washington. Da quello che emerge dai dati di OpenSecrets, pare che Coinbase sia l’exchange crypto che guida la classifica dei maggiori finanziatori. 

E infatti, Coinbase avrebbe sborsato ben 3,4 milioni di dollari nel 2022. Seguendo con la classifica, poi, ci sarebbe Blockchain Association con $1,9 milioni, Crypto.com con $1,2 milioni, Binance Holdings con $1,1 milioni e Ripple con $1 milione. 

In pratica, il “lobbying” è lo strumento di rappresentanza politica con il quale gruppi, organizzazioni, individui (o le società crypto), legati tra loro da interessi comuni, incidono legittimamente sulle istituzioni con lo scopo di influenzare le decisioni a proprio vantaggio. 

Queste attività finanziate anche dalle società crypto nel 2022, non tengono in conto i contributi alle campagne elettorali, il finanziamento elettorale o le donazioni politiche.

A tal proposito, la Corte Suprema ha legittimato con il caso Citizens United nel 2021 la scelta di non divulgare dettagli sulle donazioni ai politici. Da allora è consentito ai donatori di elargire denaro ai politici in forma anonima. Ciò vuol dire che la somma non è inclusa in questo conteggio, in quanto difficile da calcolare, ma non esclude che le somme versate per le lobbying siano molte di più. 

L’anno scorso Sam Bankman-Fried (o SBF) si è rivelato il maggior finanziatore, destinando quasi $40 milioni per finanziare comitati d’azione politica e campagne del partito democratico.

Certo che dopo il fallimento di FTX, la decisione sulle lobby di SBF è che chi ha ricevuto donazioni dai dirigenti FTX dovrà restituire tutto, anche se già utilizzato per pagare terzi, inclusi gli enti di beneficenza.

Coinbase e il furto di credenziali a un dipendente senza conseguenze

Di recente, Coinbase ha subito un attacco di cybersecurity che ha preso di mira uno dei suoi dipendenti. I controlli informatici della piattaforma hanno poi impedito all’aggressore di ottenere accesso diretto al sistema, così non ci sono state conseguenze di perdite di fondi o di manipolazione dei dati sui clienti. 

In pratica, diversi dipendenti avrebbero ricevuto un messaggio in cui si indicava la necessità urgente di effettuare l’accesso all’account aziendale per leggere un’importante comunicazione. Un dipendente è caduto nella trappola, inserendo username e password.

A rivelarlo è Coinbase stesso che, affermando di credere nella trasparenza, ha voluto condividere le tecniche e procedure utilizzate dall’aggressore informatico. 

E infatti, i cybercriminali sarebbero riusciti ad accedere ai sistemi interni e avrebbero telefonato al dipendente che aveva fornito le sue credenziali, affermando di essere un responsabile IT. 

Il team di sicurezza, dopo aver notato strane attività sul suo account, ha avvertito il dipendente-vittima tramite messaggistica interna, così che lui, capito l’inganno, ha poi interrotto la comunicazione con l’aggressore. 

Coinbase ha suggerito a tutti di adottare una protezione multi-livello, come l’autenticazione a due fattori (o 2FA), meglio se tramite app o chiave hardware.

Coinbase (COIN) registra un +16% nell’ultimo mese, ma non basta 

Le azioni di Coinbase, COIN, hanno appena registrato un pump di prezzo del +16% negli ultimi 30 giorni. Nello specifico, il prezzo di COIN era di quasi 60$ il mese scorso, mentre oggi COIN vale 65,20$. 

Bene, ma non benissimo. Le azioni di Coinbase avevano toccato il prezzo di 81,46$ il 2 febbraio, pertanto negli ultimi 20 giorni, pare ci sia stato un altro piccolo trend ribassista. 

E infatti, COIN era partito lo scorso aprile 2021, alla sua data di lancio, ad essere quotato anche 342$, ritoccando lo stesso prezzo solo nel novembre 2021, in piena bullish crypto. 

Da quel momento, il prezzo di COIN è poi sceso. All’inizio del 2022, COIN valeva 252$, mentre a inizio 2023, il suo prezzo di inizio anno è letteralmente di un’altra dimensione e cioè 35$. 

Eppure, nonostante questo prezzo stracciato, c’è chi ancora confida nella piattaforma crypto, come Cathie Wood che con il suo popolare fondo di investimento Ark Invest (ARKK) continua a dimostrare il suo interesse per Coinbase. 

Di recente, infatti, è emerso che il fondo ARKK avrebbe acquisto circa 20 milioni di dollari di COIN da inizio anno. 

Le risposte di Coinbase alle affermazioni della SEC sul servizio di staking di criptovalute

Un’altra notizia delle ultime settimane su Coinbase, è la sua posizione in merito alle affermazioni della SEC sul servizio di staking di criptovalute. 

Di recente, infatti, l’agenzia governativa statunitense ha rivelato che il servizio di staking crypto sarebbe equivalente ad un contratto di investimento, e quindi a una security e per questo deve essere approvata dalla medesima agenzia. 

Coinbase, invece, sostiene che lo staking crypto non è assolutamente una security e ha lasciato che su Twitter, lo Chief Legal Officer di Coinbase, Paul Grewal, ne descrivesse le motivazioni. 

Tra i vari punti, Grewal ha specificato che lo staking crypto non è una security sia ai sensi dello US Securities Act sia secondo il Test di Howey. 

Anche in merito alle ricompense del servizio di staking crypto, Grewal ribadisce che provengono dalla blockchain che mette i token a lavoro seguendo il meccanismo di consenso Proof of Stake, che, di sicuro, non è un contratto finanziario. 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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