HomeCriptovaluteIl Crypto King canadese rapito per un riscatto

Il Crypto King canadese rapito per un riscatto

La storia di Aiden Pleterski, l’autoproclamato “Crypto King” canadese, era già abbastanza agghiacciante, ma negli ultimi giorni si è fatta anche tragica. 

Infatti Aiden Alojz Pleterski era già ben noto alle cronache canadesi per una vicenda legata ad un furto milionario. 

Il Crypto King canadese: la frode milionaria

Pleterski è stato accusato di aver creato un vero e proprio schema Ponzi. 

Stando ai documenti del tribunale dell’Ontario, il 23enne canadese ha presentato istanza di fallimento ad agosto dell’anno scorso, per insolvenza. 

Aveva organizzato dei “piani di investimento” che avrebbero dovuto generare guadagni per gli investitori, ma tali guadagni non sono stati pagati. 

Da quando è iniziata la procedura fallimentare per insolvenza, i suoi ex clienti hanno presentato richieste di risarcimento per un valore complessivo di 25 milioni di dollari canadesi, pari a poco più di 18 milioni di dollari statunitensi.

Diversi creditori hanno dichiarato che l’accusato li ha indotti a fare investimenti anche con cifre significative convincendoli ad investire con post fraudolenti sui social media. Si presentava come un trader in valute estere e criptovalute, e sembrava ben informato e di successo. 

La sua società che gestiva questi investimenti, la AP Private Equity Ltd., avrebbe dovuto scambiare i fondi dei clienti su una borsa estera con sede in Belize (FX Choice), ma ad agosto 2022 si è scoperto che questo era solo un banale schema Ponzi. 

Non appena il suo schema è stato svelato, AP Private Equity ha presentato istanza di fallimento ed ha smesso di ripagare gli investitori.

In seguito il tribunale ha sequestrato i suoi beni, tra cui due McLaren, una Lamborghini e una collezione di altre auto di lusso, ed ha stabilito che il debito accumulato dalla AP Private Equity era di 10 milioni di dollari. Nel coso dei mesi però dalle richieste dei creditori è emerso che il debito era ancora maggiore, probabilmente di 18 milioni. 

Pleterski ovviamente è stato poi anche denunciato dai creditori di AP Private Equity, che sostengono di fatto di essere stati truffati. Affermano che tra aprile 2021 e gennaio 2022, ovvero in piena bull run crypto, furono promessi loro guadagni con false dichiarazioni fraudolente, dato che invece i loro fondi furono semplicemente trasferiti alla AP Private Equity, controllata esclusivamente dal “crypto king”. 

In altre parole Pleterski prometteva di investire i fondi dei suoi clienti su FX Choice, mentre in realtà pare non facesse altro che incassarli e spenderli o investirli per sè stesso. 

L’accusato in seguito ha ammesso che lo schema Ponzi che aveva messo in piedi iniziò ad implodere già a fine novembre 2021, ovvero pochi giorni dopo che il mercato crypto aveva toccato i suoi massimi di sempre. Non appena le sue perdite iniziarono a farsi importanti, assunse un atteggiamento molto aggressivo che però non portò ad alcun risultato. 

Ha dichiarato che l’avidità aveva preso il sopravvento, e che stava cercando di ottenere rendimenti che “ovviamente non erano fattibili o non erano necessariamente possibili in quel momento”. Evidentemente non aveva capito che quella del 2021 era una bolla speculativa che prima o poi, inevitabilmente, sarebbe scoppiata. 

Inoltre in precedenza, a giugno del 2021, fu anche accusato di violenza domestica in Florida. 

La causa penale dello Stato della Florida contro Aiden Alojz Pleterski è ancora in corso. 

Il rapimento

A dicembre il padre di Aiden, Dragan Pleterski, dichiarò che suo figlio era stato rapito e trattenuto per circa tre giorni. Dichiarò anche che lo avevano portato in diversi luoghi dell’Ontario meridionale, picchiato e torturato, permettendogli solo di fare delle specifiche telefonate per chiedere il pagamento di un riscatto. 

È tutto riportato in alcuni documenti depositati dal curatore della procedura fallimentare Rob Stelzer il ​​14 marzo presso il tribunale dell’Ontario. 

In questi documenti si afferma che durante la prigionia Pleterski abbia contattato il suo padrone di casa, Sandeep Gupta, a cui ha chiesto 3 milioni di dollari per pagare il riscatto. 

Secondo le dichiarazioni del padre, il “crypto king” sarebbe stato poi rilasciato a fronte della promessa di trovare rapidamente i soldi per pagare il riscatto e di non informare dell’accaduto le forze dell’ordine.

Il motivo per cui solo ora si è venuto a sapere del suo rapimento è proprio il fatto che questa storia è stata raccontata e pubblicata di recente, inserendola nei documenti presentati al tribunale fallimentare un paio di settimane fa. 

Ci sono però due punti ancora non chiari. 

Il primo riguarda l’identità dei rapitori. Circola l’ipotesi che possa trattarsi di suoi ex clienti truffati che in questo modo si sarebbero vendicati dell’accaduto, cercando anche di estorcere del denaro al crypto king canadese per recuperare le perdite. Ma non vi sono conferme perchè la loro reale identità in realtà non è nota. 

Il secondo punto riguarda il pagamento del riscatto. 

Il riscatto chiesto al crypto King canadese

Non si sa né se sia già stato pagato, né eventualmente a chi sia stato pagato. Non è nemmeno chiaro chi avrebbe finanziato quell’eventuale pagamento. 

Il fatto però che, a mesi di distanza dal rapimento, il fatto sia stato rivelato pubblicamente inserendone il racconto nei documenti presentati al tribunale fa presumere che la vicenda possa definirsi conclusa. 

Infatti il suo rilascio sarebbe avvenuto a fronte della promessa di non informare le forze dell’ordine, pena un trattamento ancora peggiore. A questo punto è lecito immaginarsi che Pleterski potrebbe non avere più paura di queste minacce, visto che l’accaduto ora è stato rivelato anche alle forze dell’ordine, ed il motivo potrebbe anche essere che il riscatto è stato pagato. 

Dato il personaggio, è però anche lecito nutrire dei dubbi su questa storia, soprattutto nel caso in cui fosse stato effettivamente pagato un riscatto milionario. Nel caso in cui fosse effettivamente avvenuto, chi lo avrebbe realmente pagato? 

Se il denaro lo avesse messo Pleterski significherebbe che aveva dei fondi nascosti al tribunale fallimentare. Non va dimenticato che la storia è stata raccontata da suo padre, sulla cui credibilità è ovviamente lecito nutrire dei dubbi. 

Se invece lo avesse chiesto a qualcun altro è lecito domandarsi a chi sarebbe stato consegnato, nel caso in cui il pagamento fosse avvenuto. Infatti visto il passato di Pleterski non è possibile escludere a priori che la storia del rapimento sia una menzogna, magari creata ad arte solo per poter chiedere ed incassare altro denaro. 

Questa storia quindi è ancora poco chiara, e forse fa anche acqua da tutte le parti. 

Quando una persona basa l’intera sua carriera su menzogne create ad arte solo per convincere altre persone a regalargli di fatto del denaro, diventa inevitabile dubitare di tutto ciò che dice, o che fa dire a parenti ed amici. 

Soprattutto nel caso in cui ci siano ancora in ballo grosse cifre di denaro che qualcuno è stato convinto a consegnarli, in un modo o nell’altro. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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