HomeCriptovaluteSam Bankman-Fried pagò una tangente da 40 milioni ai cinesi

Sam Bankman-Fried pagò una tangente da 40 milioni ai cinesi

Ieri i pubblici ministeri statunitensi che stanno indagando sulle malefatte del fondatore e CEO di FTX, Sam Bankman-Fried, hanno aggiunto un’altra accusa a suo carico. 

Come riferisce Reuters, la nuova accusa è quella di aver pagato una tangente da 40 milioni di dollari a funzionari cinesi affinché sbloccassero i fondi del suo hedge fund. 

Secondo tali accuse, SBF avrebbe ordinato un pagamento da 40 milioni di dollari in criptovalute dal conto di trading principale di Alameda verso un wallet privato, con l’obiettivo di convincere le autorità governative cinesi a sbloccare proprio i conti di Alameda Research sui quali c’erano oltre 1 miliardo di dollari di criptovalute.

Il fatto è che tali conti erano stati in precedenza congelati nell’ambito di un’indagine su una controparte anonima, e SBF aveva già cercato senza successo di farli sbloccare facendo pressioni sui funzionari cinesi affinché revocassero il blocco. 

Un dettaglio molto importante di questa vicenda è che questi fatti si riferiscono al 2021, ovvero più di un anno prima del fallimento di FTX. Nonostante ciò, all’epoca nessuno seppe del fatto che Alameda Research aveva i conti bloccati, e che il blocco fosse stato applicato da funzionari cinesi. 

Quindi tale accusa si aggiunge ai reati fino ad ora supposti, perchè questi ultimi erano in relazione ai fatti di novembre 2022, quando FTX fu costretta a chiudere e a chiedere il Chapter 11 della procedura fallimentare. 

Sam Bankman-Fried e la questione cinese

Non è ancora stata chiarita la natura del rapporto di Alameda Research, e quindi del gruppo FTX, con la CIna, ma sicuramente ai giudici statunitensi piacerà ben poco il fatto che ci siano stati rapporti. 

Innanzitutto va detto che in Cina le compravendite di criptovalute sono vietate a livello governativo. Alameda Research in realtà non si occupava di scambi, ma di trading, tuttavia è lecito domandarsi il perchè avesse fondi così consistenti conservati in Cina. 

Anche perchè a quanto pare si tratta di fondi in criptovalute, quindi è persino possibile immaginare che abbiano violato le leggi cinesi in merito. 

Inoltre, ormai da anni è in atto un vero e proprio scontro commerciale tra USA e Cina, tanto che le autorità statunitensi temono continuamente la fuga di informazioni importanti, se non addirittura il furto di informazioni, verso il Paese asiatico. 

È possibile immaginare che qualche tipo di informazione sia stata trasferita dagli USA alla Cina da Alameda Research, quindi è più che ovvio che le autorità statunitensi stiano indagando a tal proposito. 

A ciò si aggiunge l’accusa di corruzione nei confronti di Sam Bankman-Fried, che non fa che peggiorare le cose. 

Le questioni quindi sono due: l’ipotetico reato di corruzione a carico di Sam Bankman-Fried, e le indagini sul rapporto tra Alameda Research e la Cina. Va ricordato che Alameda Research è stata co-fondata da SBF, ed era di proprietà del gruppo FTX, controllato sempre da SBF. 

Il fallimento di FTX

A tutto ciò va aggiunta la causa contro Sam Bankman-Fried per il fallimento di FTX.

SBF è ormai da mesi agli arresti domiciliari presso la casa dei suoi genitori, in California, ed ora dovrà rispondere ad un’accusa in più che apparentemente non c’entra nulla con i motivi per cui è stato messo agli arresti. 

La vicenda della corruzione nei confronti dei funzionari cinesi non fa altro che gettare altra cattiva luce sulle modalità con cui SBF gestiva Alameda Research e FTX. 

D’altronde ormai è chiaro che il vero motivo del fallimento di FTX sia stata la sua malagestione, dato che la società aveva in cassa solo una piccola parte dei fondi dei loro clienti, perchè il grosso lo aveva speso come se fossero soldi suoi. 

Le nuove accuse non fanno altro che rendere ancora più grave una situazione già gravissima per l’ex CEO di FTX, lasciando immaginare che alla fine la condanna nei suoi confronti potrebbe essere persino maggiore rispetto a quella ipotizzata in partenza. 

A questo punto non è nemmeno da escludere che a forza di indagare sulle sue malefatte, e su quelle del suo intero team, possano saltare fuori altre accuse gravi in grado se possibile di aggravare ulteriormente la sua posizione. 

Il fallimento di FTX è stato colossale, per i mercati crypto, ed ha provocato danni a milioni di persone. Sebbene SBF si sia dichiarato innocente, ad oggi sembra davvero difficile che la possa passare liscia, dato che la malagestione di FTX ormai è evidente, ed è anche chiaro che sia stata un’importante concausa del fallimento dell’exchange. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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