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Regolamentazione: Deutsche Bank richiede la licenza per gestire il servizio di custodia crypto

News importanti per il comparto crypto da parte di Deutsche Bank, il gestore patrimoniale tedesco da 1,4 trilioni di dollari, il quale, in merito alla regolamentazione del settore, ha richiesto la licenza regolamentare per gestire il servizio di custodia delle criptovalute. 

Vediamo nel dettaglio cosa significa e altre importanti considerazioni e novità in merito. 

Deutsche Bank a favore della regolamentazione crypto 

Come anticipato, Deutsche Bank sta facendo passi importanti in merito alla regolamentazione crypto. Nello specifico, ha richiesto di recente la licenza per gestire il servizio di custodia delle criptovalute, come si legge: 

“Il gestore patrimoniale tedesco da 1,4 trilioni di dollari, Deutsche Bank, richiede la licenza regolamentare per gestire il servizio di custodia delle criptovalute.” 

Pur rimanendo cauti, questo è un fattore che potrebbe portare a pensare a una futura e potenziale adozione di massa del comparto blockchain. 

Sicuramente, la decisione della Deutsche Bank rappresenta un importante passo avanti da parte del gestore tedesco, evidenziando anche una differenza rispetto a tutto ciò che invece sta succedendo negli Stati Uniti per quanto riguarda la regolamentazione crypto. 

Come sappiamo, infatti, negli USA ci sono state diverse cause attuate dalla SEC contro i maggiori exchange crypto, tra cui Binance e Coinbase

Cause che hanno portato a pensare, seppur senza alcuna certezza, ad un addio da parte dei colossi crypto all’America, almeno per il momento. 

In altre parole, sembra che quasi tutti, in un modo o nell’altro, cerchino di addentrarsi nel settore, mentre gli Stati Uniti, secondo alcuni, stanno attuando una vera e propria guerra contro le criptovalute

In conclusione, tutto porta a pensare che qualcosa di buono è in lavorazione per le criptovalute in Germania, anche se bisognerà aspettare. 

Deutsche Bank: “Le CBDC sostituiranno il contante a lungo termine” 

Secondo il team di ricerca di Deutsche Bank, le valute digitali della banca centrale (CBDC) prenderanno il posto del contante nel lungo termine.

Nell’ultima edizione del loro periodico “Konzept”, pubblicato martedì, la banca ha infatti evidenziato che la pandemia di coronavirus ha accelerato l’uso dei pagamenti digitali rispetto ai contanti, e questa tendenza porterà infine le CBDC a sostituire il denaro contante.

Tuttavia, secondo Marion Laboure, macrostratega di Deutsche Bank, molti paesi sono indietro nel loro progresso verso le valute digitali. La Cina e la Svezia, ad esempio, stanno guidando lo sviluppo delle valute digitali. 

Ma se gli altri paesi non si adeguano, potrebbero trovarsi costretti ad adottare le valute digitali e le politiche di pagamento di altri paesi, come misura necessaria per le loro aziende, ha affermato Laboure.

Gli Stati Uniti e l’Europa, in particolare, devono accelerare il loro sviluppo in quest’area, secondo Laboure, il quale afferma che il loro progresso è “troppo lento”. Nonostante entrambi i paesi abbiano condotto studi sulle CBDC, sembra che non abbiano fretta di emetterle.

Emissione e adozione delle CBDC: l’opinione della Deutsche Bank 

Secondo Laboure di Deutsche Bank, le nazioni sviluppate devono affrontare due sfide fondamentali per l’emissione e l’adozione delle CBDC: i bassi tassi di interesse e le norme culturali sulla privacy.

Laboure sostiene infatti che le CBDC potrebbero essere utili nell’attuale contesto di tassi di interesse reali negativi. 

Attualmente, i consumatori hanno pochi incentivi a depositare o risparmiare denaro, quindi è improbabile che ci sia un trasferimento massiccio di denaro dai ‘materassi’ ai conti bancari a breve termine, ha spiegato Laboure.

Inoltre, considerando che i conti bancari offrono bassi tassi di interesse, una CBDC potrebbe facilitare la disintermediazione del sistema bancario, consentendo alle persone di detenere direttamente i propri fondi presso la banca centrale.

Per quanto riguarda la privacy, Laboure fa notare che le prospettive su questo tema variano da cultura a cultura. Ad esempio, in Cina solo un decimo dei partecipanti al sondaggio di Deutsche Bank ha manifestato preoccupazione per l’anonimato e la tracciabilità. 

Al contrario, nelle economie avanzate le persone sono più preoccupate per la privacy, come indicato dal sondaggio. Poiché lo sviluppo delle CBDC richiederà tempo, Laboure suggerisce che nel frattempo i paesi dovrebbero dare priorità ai loro sistemi di pagamento digitale.

Ad esempio, le nazioni europee dovrebbero sviluppare una soluzione di pagamento europea indipendente, simile a Swish in Svezia, ha suggerito Laboure.

Laboure ha anche affermato che, a livello regionale, l’ampia diffusione degli smartphone, il lancio della tecnologia 5G e i progressi nella tecnologia di registro digitale o blockchain potrebbero interrompere i tradizionali sistemi di pagamento con carta.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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