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A New York il mining di Bitcoin riscalda le piscine di una spa

Lo Stato di New York è particolarmente avverso al consumo energetico prodotto dal mining di Bitcoin, ma da quando il sindaco di New York City è Eric Adams la città sembra invece avvicinarsi al mondo crypto. 

Il mining di Bitcoin a New York

Per minare Bitcoin si utilizzano appositi macchinari che producono molto calore. Praticamente consumano molta energia elettrica, convertendola tutta in calore. Infatti vanno raffreddati onde evitare che si deteriorino. 

L’energia elettrica viene utilizzata banalmente per estrarre a caso enormi quantità di stringhe alfanumeriche, chiamate hash, e per verificare se sono in grado di convalidare un blocco. Quando viene trovato l’hash che convalida il blocco si può aggiungere quest’ultimo alla blockchain. 

I blocchi contengono tutte le transazioni da convalidare, quindi quando un blocco viene convalidato dall’hash ed aggiunto alla blockchain vengono convalidate anche tutte le transazioni in esso contenute. 

Quindi l’unico prodotto di quei macchinari è un singolo codice alfanumerico, ed in tutto il mondo ce n’è uno solo ogni circa 10 minuti che convalida un blocco. 

Pertanto praticamente il 100% dell’energia elettrica consumata viene convertito in calore, spesso inutilmente, anche perchè per trovare quel codice serve estrarne a caso miliardi di miliardi in tutto il mondo. 

Per questo motivo le macchine usate per il mining di Bitcoin producono molto calore. 

In genere tale calore viene semplicemente disperso nell’ambiente, ma alcuni miner lo riutilizzano per scaldare cose. 

La spa di New York

Ieri, la BathHouse di New York City ha pubblicato un reel su Instagram che mostra cosa stanno facendo. 

Nel video affermano che stanno facendo mining di Bitcoin, e che stanno utilizzando il calore prodotto in questo modo per scaldare le loro piscine. 

Va detto che la scelta di minare proprio Bitcoin non è casuale, anche perchè ormai sono relativamente poche le criptovalute minabili, dopo che Ethereum è passata alla Proof-of-Stake. 

Oltre a Bitcoin ci sono Dogecoin, Litecoin, Monero, Bitcoin Cash, Ethereum Classic, ed un altro centinaio abbondante di criptovalute ancora minabili, ma Bitcoin capitalizza più di dieci volte tutte le altre messe assieme. 

Anzi, rispetto alla seconda criptovaluta minabile per capitalizzazione di mercato, Dogecoin, la differenza da questo punto di vista è di 65 volte. 

Quindi il mining crypto ormai è totalmente dominato da Bitcoin, con le altre criptovalute minabili che si ritagliano solo una minuscola fetta di questo mercato. 

Un’altra cosa curiosa che riguarda BathHouse è che il loro logo ricorda vagamente quello di Bitcoin, anche se con colori differenti.

Il recupero del calore per abbattere l’inquinamento

La cosa più importante è che, utilizzando il calore prodotto dalle macchine per minare Bitcoin per riscaldare le piscine, di fatto non producono alcuna emissione ed alcun inquinamento con il mining di Bitcoin. 

Infatti, è come se tutte le emissioni prodotte fossero dovute al riscaldamento delle piscine, che comunque andrebbe fatto lo stesso. Ovvero, aggiungere il mining di Bitcoin in questo caso non produce alcun aumento delle emissioni. 

In realtà, l’energia elettrica prodotta a monte per alimentare i miner di Bitcoin potrebbe nel suo complesso generare più emissioni di quanto potrebbero fare le caldaie utilizzate per riscaldare le piscine, ma solo se tale energia elettrica venisse prodotta con fonti inquinanti e non rinnovabili. 

Pertanto se il calore generato dai miner viene invece prodotto con energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili e non inquinanti, al posto che ad esempio con caldaie alimentate a gas, le emissioni complessive potrebbero persino essere state ridotte. 

Va tuttavia aggiunto che è improbabile che il calore prodotto dei miner sia sufficiente per riscaldare tutte le piscine della spa, quindi molto probabilmente stanno continuando lo stesso ad utilizzare anche le caldaie. 

Perlomeno però in questo modo dovrebbero riuscire ad aumentare un poco le entrate senza aumentare i consumi di energia. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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