Per prepararci al meglio al prossimo halving di Bitcoin (verrà dimezzata la ricompensa dei miner per ogni blocco di BTC validato) che dovrebbe avvenire intorno ai primi mesi del 2024, in questo nuovo articolo si andranno a prendere in considerazione i recenti movimenti visti sul mercato delle crypto per cercare di capire quali settori e quali token stanno fornendo le migliori performance in questa prima parte dell’anno.
In figura 1 sono stati inseriti 25 tra i principali token del panorama crypto. Sono quelli più capitalizzati (escludendo le stablecoin) e fanno parte di diversi settori, come la DeFi (AAVE), il gaming (AXS), gli Exchange (BNB), i Layer 2 (MATIC) e ovviamente le due criptovalute principali BTC ed ETH.
Figura 1. Rendimenti crypto più capitalizzate nei primi mesi del 2023
L’ultima data considerata per questi calcoli è il 23/05/2023, mentre la prima data è ovviamente il 01/01/2023. In questi primi mesi, la maggior parte dei token considerati ha fatto segnare performance positive.
Infatti, solo APE e LUNC fanno segnare rendimenti negativi, rispettivamente -8,73% e -40,54%. Tutti ormai conosciamo il triste epilogo del progetto LUNA, che ha visto distruggere in pochi giorni tutto ciò che aveva costruito mandando sul lastrico parecchi investitori e innescando una reazione a catena su tutto il settore. APE invece, progetto al centro del settore NFT, ha probabilmente pagato il forte rialzo visto nel 2022 a seguito della quotazione su Binance.
Al momento, tra le cryptovalute considerate, la migliore per rendimento nel 2023 è Solana (SOL) con una performance del 98,6%, in seconda posizione Fantom (FTM) con un rendimento del 83,6%. Bene anche Curve (CRV) e Decentraland (MANA) con performance del 65,4% e 60,19%.
Si nota una buonissima performance anche da parte di Bitcoin (BTC), che nel 2023 è passato da 16607$ a 27334$ per un risultato positivo del 64,6%. Leggermente più in basso si trova anche Ethereum (ETH), che fa segnare un buon rialzo pari al 54,29%.
Man mano che si scorre la lista vengono individuate una serie di Altcoin, facenti parte diversi settori, come Cardano (ADA) che fa segnare un 48,37%, SandBox (SAND) con un 32,56% e via via tutte le altre.
Tra le peggiori Dogecoin (DOGE) che ondeggia attorno alla parità (3,9% per la precisione), Axie Infinity (AXS) con un leggero rialzo (considerata la volatilità del settore crypto) pari al 9,31% nel 2023 e ovviamente le già menzionate APE e LUNC.
Questi risultati potrebbero far pensare a un nuovo rally in vista per le crypto, ma di fatto la strada per tornare sui massimi toccati nei mesi precedenti è ancora per la maggior parte di queste un lontano miraggio. Infatti, in figura 1, nella colonna denominata ATH (All time high – massimi storici di sempre) è possibile notare come la distanza tra il prezzo attuale e il massimo storico sia ancora molto alta.
Basti pensare che nonostante il recente rialzo di Bitcoin, come detto pari al 64,6%, la distanza dal massimo storico sia ancora molto accentuata (-60,37%). Sulle Altcoin questo dato è ancora più ingeneroso, infatti si notano token distanti ben oltre il 90% da quelli che sono i massimi storici mai registrati.
Tutto questo significa che, come si può vedere in figura 2, per recuperare questi drawdown e ritornare sui massimi storici ci sia bisogno di un rally molto più importante rispetto a quanto visto fino ad ora. Infatti, per recuperare un drawdown del 50% occorrerà assistere a un 100% di performance positiva. Così come per recuperare il 60% di drawdown sarà necessario il 150% di rendimento e così via fino al 90%, dove si rende necessario un rally del 900% per poter ritornare sui massimi storici.
Questo periodo storico potrebbe certamente essere un buon momento per coloro che credono in questi progetti per accumulare un po’ di criptovalute, visti i forti drawdown e visto l’imminente halving di Bitcoin, ma attenzione perché non è per nulla scontato che le cryptovalute che hanno vissuto drawdown oltre al 90% possano definitivamente recuperare il terreno perso.
Le cryptovalute sono un mercato altamente volatile, lo dimostrano i numeri visti fino ad ora, e questo presuppone di maneggiarle con estrema cautela senza dedicare una fetta troppo importante del proprio capitale, o quantomeno dedicare quella percentuale del conto su cui si è disposti a perdere fino al 90%-95% del proprio investimento.
Tutto sommato il 2023 sta proseguendo nel tentativo di recupero dai forti drawdown registrati nel 2022, ma al momento la strada da fare è ancora molto lunga. Dunque, attenzione ai movimenti che si registreranno da questo momento fino agli inizi del 2024, in cui si assisterà all’halving di Bitcoin, che storicamente ha fatto segnare l’inizio di tutti i rally visti su Bitcoin (e anche sulle altre crypto) dall’inizio della sua creazione.
Alla prossima!
Andrea Unger