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La Commissione Europea guarda al futuro e propone lo sviluppo delle tecnologie Web4

Ieri, la Commissione Europea ha annunciato di aver adottato una nuova strategia per lo sviluppo futuro delle tecnologie legate al concetto di Web4 e di mondi virtuali.

Il cosiddetto Web4, che riprende e scavalca il termine Web3, farebbe parte di una visione del tutto nuova di internet in cui fondono esperienze virtuali, internet delle cose e blockchain.

Vediamo insieme i dettagli della news.

Commissione europea e Web4: si pensa al futuro delle tecnologie

In un comunicato stampa di martedì 11 luglio la Commissione Europea ha esplicitato quelle che sono le strategie e le iniziative che verranno adottate per rendere l’Unione maggiormente partecipe nel mondo delle tecnologie del Web4.

Quest’ultimo termine, del tutto sconosciuto anche ai più illustri sviluppatori di ecosistemi decentralizzati, sarebbe un’elevazione del concetto di Web3, in cui si fondono assieme IoT, blockchain, realtà virtuale e realtà aumentata.

Sebbene tutto ciò potrebbe sembrare estremamente promettente, ancora non sono stati forniti dettagli che possano spiegare come tutte le fattispecie tecnologiche  si possano mixare assieme e dare vita a questo concetto innovativo.

Tutto ciò che si sa è che la Commissione Europea, dopo aver aperto le porte alle criptovalute e alla blockchain con l’approvazione del MiCA (Market in Crypto Assets) ad Aprile, ora vuole fare un passo in più per cercare di competere con le innovazioni tech USA.

Nello stesso comunicato in cui è apparso per la prima volta il misterioso termine Web4, sono state rese note alcune iniziative con cui poter sperimentare questa nuova forma nascente di internet. 

Tutte queste idee sono state proposte in un panel che si è svolto ad aprile da 150 cittadini UE scelti a caso.

In primis l’istituzione ha proposto un programma inerente all’ambito di Horizon Europe chiamato “Partnership on Virtual Worlds” con potenziale data di inizio nel 2025.

L’obiettivo sarebbe quello di sviluppare una “tabella di marcia industriale e tecnologica per i mondi virtuali” aiutando sviluppatori, creatori e società che lavorano in senso lato con internet ad entrare in contatto con questo nuovo trend.

Emerge anche la necessità di sperimentare nuove soluzioni con tutti gli stati membri dell’UE.

Come seconda idea parte del piano di ampliamento tecnologico, si è pensato ad un progetto chiamato “CitiVerse”, descritto come un metaverso urbano utilizzato per gestire e pianificare in modo alternativo lavori ed eventi di una città, senza specificare nel dettaglio a chi fosse rivolto.

Infine, un’altra idea proposta dalla Commissione riguarda “l’European Virtual Human Twin” replica virtuale del corpo umano che può aiutare i medici nello studio delle insorgenze e trattamento delle malattie.

In merito all’introduzione della nuova frontiera tecnologica del Web4, Thierry Breton, Cmmissario per il Mercato interno UE, ha citato quanto segue:

“Oggi l’Europa lancia il suo cappello sul ring per diventare un leader mondiale nel Web 4.0 e nei mondi virtuali. L’Europa ha tutto ciò che serve per guidare la prossima transizione tecnologica: start-up innovative, ricchi contenuti creativi e applicazioni industriali, un forte ruolo di normatrice globale e un quadro giuridico prevedibile e favorevole all’innovazione”

L’europa non è ancora pronta al Web3

La Commissione Europea si è spinta a tal punto da aver introdotto il termine Web4 che rappresenta un concetto del tutto nuovo all’interno del mondo tech.

Sebbene il quadro normativo europeo stia per diventare uno dei più permissivi in tutto il mondo nel fronte criptovalute e, sebbene ci sia la volontà di far emergere il continente nel contesto delle nuove tecnologie, sembra ancora presto per parlare di Web4.

Un sondaggio di giugno condotto da YouGov e Consensys, ovvero la società che gestisce il software wallet MetaMask, ha rivelato che solo l’8% delle persone in tutta l’Unione considera di avere familiarità con il concetto di Web3.

D’altro canto, termini come blockchain, criptovalute e DeFi rimangono ancora un tabù per i meno esperti e devono ancora essere assimilati a gran parte della popolazione.

Nelle scuole si è iniziato solo ora ad accennare questi concetti e ci vorrà del tempo prima che le nuove menti entreranno effettivamente dentro questa nicchia lavorativa.

Se ci focalizziamo sulla fattispecie delle criptovalute, possiamo ben intuire che ancora ci sono gravi barriere di accesso verso una grande mole di cittadini, che non conoscono i principi basici delle monete virtuali.

Molti hub europei come Berlino, Londra e Lisbona stanno emergendo come centri in cui il know-how in ambito crypto e blockchain è molto alto, ma il resto del continente è all’oscuro di cosa significa anche solamente il termine “crittografia”.

Nel 2021, in Paesi come il Regno Unito, Francia e Germania, il tasso di adozione allo standard Bitcoin è molto inferiore rispetto a quello registrato negli Stati Uniti, dove le criptovalute sono decisamente più “famose”.

Fonte: Triple-a.io

Negli ultimi anni si stanno comunque intravedendo iniziative positive e trend che porteranno ad ampliamento dell’utilizzo delle tecnologie blockchain in Europa.

Ad esempio, durante il Q1 2023, il numero di investimenti da parte di Venture Capitalist in progetti crypto deriva per il 50% delle startup presenti sul territorio europeo.

Tuttavia, nonostante l’ottimo dato, che mostra una crescita dell’interesse da parte di investitori, imprenditori e sviluppatori nel continente, rimane il timore che il termine Web4, introdotto dalla Commissione Europea, sia purtroppo un concetto ancora del tutto privo di valore.

Piuttosto che spingere per un qualcosa di cui ancora non si è in grado di fornire un esempio concreto, meglio dedicarsi allo sviluppo di un mondo che è in forte crescita, le cui attività sono ben visibili e comprensibili in tutto il mondo.

Ogni cosa a suo tempo.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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