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Ripple vince nella causa con la SEC: la crypto XRP non è una security

Anche se in modo parziale, quella della società crypto Ripple è una vittoria senza precedenti nella sua causa infinita contro la Securities and Exchange Commission (SEC): XRP non è una security. 

Il giudice Analisa Torres ha così stabilito la sentenza e la crypto XRP ha registrato un pump del +67% nelle ultime 24 ore. 

Ripple e la prima vittoria nella causa infinita contro la SEC: la crypto XRP non è una security

La tanto attesa sentenza sulla causa infinita tra Ripple Labs e SEC statunitense, è finalmente arrivata: “la società crypto non ha violato la legge federale sulle security vendendo il suo token XRP su exchange pubblici”.

Analisa Torres, il giudice distrettuale statunitense, ha così affermato che XRP non è una security, dopo che da dicembre 2020, Ripple era stata messa sotto accusa dall’ente regolatore. 

Brad Garlinghouse, CEO di Ripple, non è riuscito a fermare il suo entusiasmo e ha condiviso dei suoi tweet al riguardo. 

“Nel dicembre 2020 abbiamo detto che eravamo dalla parte giusta della legge e saremo dalla parte giusta della storia. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato ad arrivare alla decisione di oggi, che è a favore di tutta l’innovazione crittografica negli Stati Uniti. Altre notizie in arrivo.”

Non solo, Garlinghouse ha anche condiviso il tweet dello Chief Legal Officer di Ripple, Stuart Alderoty, per descrivere la vera decisione della Corte. 

“Vedendo un po’ di confusione sul significato della decisione della Corte, ecco un riassunto della nostra aquila legale.  @s_alderoty.

“Una grande vittoria oggi: per una questione di legge, XRP non è una security. Sempre per una questione di legge, le vendite in borsa non sono security. Le vendite da parte dei dirigenti non sono security. Altre distribuzioni di XRP – agli sviluppatori, agli enti di beneficenza, ai dipendenti – non sono security.”

Ed è proprio Alderoty che afferma che la sentenza ha definito che XRP non è una security. Questo significa che anche la sua vendita sugli exchange, o da parte dei dirigenti o qualsiasi altra distribuzione di XRP, non costituisce violazione delle leggi sui titoli. 

Ripple e una piccola vincita parziale della SEC sul caso 

Alderoty continua con i suoi tweet, dicendo che la Corte ha definito come contrato di investimento solo le vendite dirette di XRP a clienti istituzionali. 

In pratica, secondo l’ordine della Corte, ci saranno ulteriori procedimenti giudiziari solo per queste vendite istituzionali.

Nello specifico, il giudice Torres ha stabilito che i 728,9 milioni di dollari di vendite di XRP della società a hedge fund e altri acquirenti sofisticati sono state vendite non registrate di security. 

Si tratta di una piccola vincita parziale dunque anche dell’ente regolatore SEC, che già prevede di appellarsi alla sentenza, una volta emessa una sentenza definitiva, o se il giudice lo consente prima.

Non solo, Torres avrebbe anche stabilito che il marketing di Ripple rivolto agli investitori istituzionali, avrebbe chiarito che l’azienda “stava presentando una proposta di valore speculativa per XRP”, che dipendeva dagli sforzi dell’azienda per sviluppare l’infrastruttura blockchain alla base dell’asset digitale.

Sarà la giuria ora a decidere se Garlinghouse e Larsen hanno contribuito alla violazione della legge da parte della società. 

Di sicuro, le vendite di XRP sulle piattaforme di criptovaluta da parte di Garlinghouse e del cofondatore ed ex CEO Chris Larsen, e altre distribuzioni, tra cui i compensi ai dipendenti, non riguardavano le security. 

In generale, comunque, questa vittoria di Ripple segna la storia per tutte le crypto. E infatti, quello che ha stabilito Torres è che le vendite di XRP erano delle vere e proprie “transazioni cieche”, in cui gli acquirenti “non potevano sapere se i loro pagamenti di denaro andavano a Ripple o a qualsiasi altro venditore di XRP”.

“Ripple (XRP) non è una security”: il prezzo della crypto schizza nelle ultime 24 ore

Da quando è stato dichiarato che Ripple (XRP) non è una security, la crypto ha visto un pump del suo prezzo nelle ultime 24 ore. 

E infatti, al momento della scrittura XRP vale 0,7892$, ben +67,27% rispetto a ieri. Non solo, a poche ore dalla pubblicazione, il prezzo di XRP aveva anche toccato gli 0,8777$.

La crypto ha anche conquistato terreno nella classifica per capitalizzazione di mercato, avanzando e piazzandosi ora in quarta posizione. Al momento della scrittura, infatti, il market cap totale di Ripple è di 41,46 miliardi di dollari. 

Il volume degli scambi di XRP nelle ultime 24 ore, poi, segna un +1700%. 

Se si pensa che è da più di un mese che il prezzo di XRP oscilla intorno agli 0,50$,e che nell’ultimo anno il massimo che XRP ha toccato è stato di 0,54$, quello che sta succedendo oggi è qualcosa di esagerato. 

Coinbase festeggia e torna a listare XRP

Ma a congratularsi con Ripple per la sua vittoria nella causa contro la SEC, non è solo la community, ma anche tutte le società crypto. 

Tra le tante, spicca Coinbase che in un tweet ha deciso di tornare a listare XRP sulla piattaforma di crypto-exchange. 

“W.W per @ripple. W per l’industria. W per i costruttori. W per un regolamento chiaro. W per l’aggiornamento del sistema. Oh, e XRP è ora aperto al trading”.

Era gennaio 2021 quando gli holder di Ripple (XRP) avevano visto “la loro crypto del cuore”, essere rimossa dal trading su Coinbase. E infatti, il problema era stata proprio l’accusa della SEC che aveva lasciato questo scenario deludente per i possessori di XRP. 

Eppure, già da questo febbraio 2023, la community di Ripple aveva riproposto al crypto-exchange di listare nuovamente XRP, soprattutto dopo che la SEC aveva deliberato in via ufficiale che le vendite sul mercato secondario non sono equiparabili a security. 

Purtroppo però Coinbase aveva continuato con la sua scelta di tenere lontano il crypto-asset. 

Ora però, il crypto-exchange sembra non avere più scuse, anzi, dato che è stato preso di mira anche lui dall’ente regolatore, si può dire che è ben felice di vivere questa vittoria di Ripple procedendo immediatamente col listing di XRP. 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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