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La SEC potrebbe approvare ETF sui future di Ethereum

La SEC deve valutare quattro nuove richieste relative a ETF su future di Ethereum. 

È quanto ha rivelato l’analista di Bloomberg Intelligence Henry Jim. 

Gli ETF sui future di ETH

La SEC ha già da tempo approvato ETF basati su contratti future sul prezzo di Bitcoin, quindi non è per nulla strano che ora qualcuno voglia emettere sulle borse statunitensi ETF basati su contratti future sul prezzo di Ethereum. 

Si tratta di quattro società ben note per questo genere di derivati finanziari, tra cui VanEck,  ProShares, Bitwise e Roundhill, che si vanno ad aggiungere alla precedente iniziativa di Volatility Shares. 

La cosa curiosa è che queste quattro richieste siano arrivate alla SEC quasi tutte insieme negli ultimi giorni. 

Il motivo sembra essere che, dopo la richiesta presentata da Volatility Shares la scorsa settimana, la SEC ha indicato la sua disponibilità a prendere in considerazione pubblicamente prodotti simili. 

In altre parole l’accoglienza da parte dell’agenzia della richiesta di Volatility Shares sembrerebbe positiva, anche se non è ancora stata valutata o approvata, e questo ha dato il via ad altre iniziative simili. 

Invece a maggio aveva detto alle aziende che volevano intraprendere un percorso simile di lasciar perdere. 

Va tuttavia evidenziato che gli ETF basati su future su BTC non hanno ancora mai riscosso un successo clamoroso sui mercati finanziari tradizionali, anche se questo genere di iniziative ha probabilmente più obiettivi di lungo periodo che non a medio/breve termine. 

Inoltre, secondo lo stesso Henry Jim, ci sarebbe una specie di FOMO (Fear Of Missing Out) da parte delle società che si occupano di fondi scambiati sui mercati (ETF), desiderose di non farsi scappare l’occasione di essere tra le prime a proporre ai mercati tradizionali derivati sul prezzo di ETH. 

L’incoerenza della SEC non solo in merito agli ETF su Ethereum

Alla luce di tutto ciò, c’è chi sta accusando la SEC di essere incoerente. 

Da notare che un’agenzia tale, che opera specificatamente per far rispettare le norme, non dovrebbe essere incoerente, sia perchè dovrebbe trattare tutti allo stesso modo, sia soprattutto perchè le norme stesse andrebbero interpretate sempre nello stesso modo. 

Tuttavia da un lato non è ancora confermato che la SEC abbia cambiato idea sugli ETF basati sui future di ETH, e dall’altro la sentenza che scagiona XRP dall’accusa di essere una security probabilmente ha scagionato anche ETH. 

In altre parole a luglio qualcosa è cambiato, e la SEC potrebbe non aver fatto altro che prendere atto di questo cambiamento, e reagire di conseguenza cancellando i suoi dubbi sulla presunta natura di Ethereum come security non registrata. 

Oltretutto la stessa agenzia non aveva ancora mai dichiarato esplicitamente e pubblicamente di considerare ETH una security, anche se invece il suo attuale presidente di fatto lo aveva ammesso. In altre parole fino a metà luglio è possibile ipotizzare che da questo punto di vista fossero ancora nel dubbio, così come è possibile ipotizzare che ora potrebbero non esserlo più. 

Gli ETF su Bitcoin

Apparentemente questa incoerenza non sembra essere confinata nell’atteggiamento mutevole nei confronti delle richieste di creare degli ETF sui future su ETH. 

A dire il vero la SEC non fece tante storie per approvare i primi ETF basati su contratti future sul prezzo di Bitcoin, ma si è sempre rifiutata di approvare degli ETF basati su Bitcoin spot, ovvero collateralizzati proprio in BTC, e non in contratti future sul prezzo di BTC. 

Questa però è una storia differente, perchè per quanto dichiarato dalla SEC non si tratterebbe di incoerenza. 

L’agenzia infatti ha sempre dichiarato che si tratta di due prodotti finanziari differenti normati in modo differente. Quindi in questo caso l’incoerenza non starebbe nell’atteggiamento della SEC, che si sarebbe limitata ad applicare la legge così com’è scritta, ma nella legge stessa che costringe a trattare come differenti due prodotti finanziari che invece sono molto simili. 


Infatti in altre giurisdizioni, come ad esempio il Canada, in cui la legge non distingue tra queste due tipologie di prodotti finanziari, gli ETF su Bitcoin spot sono già stati approvati da tempo. 

L’evoluzione futura

In questo momento quindi le domande sono due. 

La prima è se veramente la SEC ora approverà anche degli ETF sui future di ETH, dopo aver forse cambiato idea a riguardo. 

La seconda è se prima o poi arriverà ad approvare anche quelli basati su BTC spot, come quello presentato da BlackRock. 

In entrambi i casi la risposta affermativa non è affatto scontata, anche se in entrambi i casi ad oggi sembrano maggiori le probabilità di un’approvazione piuttosto che di un rifiuto. 

Ma la vera questione è un’altra: che impatto avranno nel corso del tempo questi prodotti finanziari tradizionali sui mercati crypto? 

È ancora molto difficile rispondere a questa domanda, date le scarse informazioni che abbiamo oggi a riguardo, ma sembra perlomeno plausibile che sul lungo periodo potrebbero anche arrivare ad avere un qualche impatto significativo. 

Di sicuro ciò che invece è già evidente è che i mercati tradizionali sembrano essere decisamente interessati ad investire o a speculare sui prezzi delle principali criptovalute, magari utilizzando però prodotti finanziari derivati tradizionali che sono già ampiamente abituati ad utilizzare. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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