HomeCriptovaluteUSDT: vendite in massa su Curve e UniSwap

USDT: vendite in massa su Curve e UniSwap

Ieri risulta che siano state effettuate vendite in massa di USDT sulle principali pool di scambio di stablecoin sui DEX Curve e UniSwap.

Il valore di mercato di USDT sugli exchange è rimasto complessivamente di 1$, tanto che sul suo exchange primario, Bitfinex, non è mai sceso sotto 1$ nemmeno per un momento. 

Discorso differente invece sui DEX Curve e UniSwap.

Curve

Sui DEX le valute fiat non ci sono, quindi non è possibile confrontare il prezzo di mercato di USDT espresso direttamente in USD. 

Su Curve però c’è la coppia di scambio tra le stablecoin USDC e USDT, ed in effetti è da giorni che i valori si discostano dalla parità con il dollaro, sebbene in entrambe le direzioni. 

Ad esempio il 31 luglio c’è stata molta volatilità, sebbene sempre sopra gli 0,99$, e se il 2 agosto era leggermente scesa, ieri ha ripreso ad essere significativa. 

USDT è sceso fino a 99,76 centesimi di dollaro, ed è stato scambiato leggermente al di sotto di 1$ per la maggior parte della giornata. Questo trend sembra perdurare anche oggi. 

Le forti vendite di USDT su Curve stanno sbilanciando le pool. Infatti questi pool vengono utilizzati spesso sui DEX per scambiare rapidamente stablecoin, anche perchè in genere i token sono in equilibrio. Invece le vendite di ieri hanno creato squilibri, che indicano una preferenza di DAI o USDC nei confronti di USDT. 

Non va dimenticato che Curve Finance pochi giorni fa ha subito un hack. 

Infatti il 30 luglio il prezzo del token CRV di Curve DAO di colpo è sceso da 0,7$ a 0,6$, scendendo poi anche a 0,5$ il primo di agosto. In seguito ha leggermente recuperato fino a 0,57$. 

La volatilità delle stablecoin su Curve era iniziata già il 28 luglio, per poi avere il picco il 31. 

La situazione quindi è tutt’altro che stabile.

USDT: Uniswap e il confronto con Curve

Uniswap invece non ha avuto alcun problema tecnico. 

Nonostante ciò la volatilità della coppia di scambio USDC/USDT è risultata essere in crescita negli ultimi giorni. 

A dire il vero fino al 30 luglio era tutto nella norma, e solo il 31, ovvero il giorno successivo all’hack su Curve, ha iniziato a salire. 

Il picco c’è stato tra mercoledì e ieri, anche se il prezzo di USDT non è comunque mai sceso sotto i 0,99$. 

Da questo trend si evince che non si è trattato di un depeg di Tether dollar, ma da volatilità interna ai DEX dovuta probabilmente ad un parziale riposizionamento di alcuni trader su altre stablecoin, in particolare USDC e DAI. 

USDC e DAI

Se si osservano i movimenti delle capitalizzazioni di mercato delle principali stablecoin dell’ultima settimana ci si accorge che sia USDC che DAI sono in calo. 

Sebbene DAI da questo punto di vista abbia superato BUSD (Binance USD) diventando la terza stablecoin con maggiore capitalizzazione di mercato, dopo USDT e USDC, è comunque scesa da 4,54 miliardi di dollari a 4,6. 

Tuttavia il 30 luglio, giorno dell’hack a Curve, era salita a 4,58 miliardi, ed il giorno successivo a quasi 4,6 miliardi di dollari. A partire dal 2 agosto invece è scesa un po’, tornando persino sotto i livelli del 29 luglio. 

Va ricordato che DAI è una stablecoin algoritmica, quindi la sua capitalizzazione di mercato varia in continuazione. 

Anche la capitalizzazione di mercato di USDC è scesa negli ultimi giorni. 

È passata dai 26,5 miliardi del 29 luglio fino agli attuali 26 miliardi, senza però aumentare nei giorni dell’hack a Curve. 

Questi dati fanno pensare che, complessivamente, i mercati crypto non si stiano spostando verso USDC o DAI.

USDT

Discorso invece differente è quello che riguarda Tether dollar (USDT). 

Di recente Tether ha diffuso i dati del secondo trimestre, che sono risultati essere i migliori in assoluto della sua storia, anche grazie ai tassi di interesse molto alti negli USA. 

Infatti tra il 29 ed il 30 luglio la capitalizzazione di USDT era salita da 83,8 a quasi 83,9 miliardi di dollari, per poi scendere sotto gli 83,8 miliardi nei giorni successivi all’hack di Curve. 

Il primo di agosto era risalita a 83,9 miliardi, per poi tornare ieri a 83,8. 

Come si evince facilmente da questi numeri si è trattato di azioni minime, non particolarmente significative. 

Sebbene l’hack di Curve prima, e le vendite massicce sui DEX poi, abbiano avuto un impatto, questo è stato davvero minimo, quasi irrilevante. 

Se a ciò si aggiunge il fatto che non ha mai perso il peg con il dollaro, soprattutto sul mercato primario, quello che emerge è che il fenomeno descritto prima è tutto interno ai DEX, ed in particolare a Curve e Uniswap. 

FDUSD

Le stablecoin basate sul dollaro USA hanno un nuovo concorrente. 

Si chiama First Digital USD (FDUSD), ed è nato solamente pochi giorni fa. 

La cosa interessante di questa stablecoin è il supporto che le sta dando Binance, ovvero il maggior exchange crypto del mondo. 

Stando a quanto dichiarato ieri dal CTO di Tether, Paolo Ardoino, proprio l’ingresso sul mercato di questo concorrente appoggiato da Binance potrebbe essere il vero motivo dei movimenti degli ultimi giorni sulle stablecoin. 

Va comunque detto che FDUSD ad oggi capitalizza solo 260 milioni di dollari, cosa che la colloca solamente al dodicesimo posto globale tra le stablecoin a maggiore capitalizzazione. Ad esempio BUSD, che ormai da mesi viene mano a mano ritirata dai mercati, capitalizza ancora quasi 3,5 miliardi di dollari.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick